di Claudio72 [user #33233] - pubblicato il 08 giugno 2016 ore 16:00
Claudio, un nostro lettore, ci chiede qualche consiglio per plettrare in maniera più veloce. Deve eseguire una cover nel cui assolo c'è una parte per lui particolarmente impegnativa. Certi di imbatterci in qualche classico dell'hard rock o del metal, siamo invece rimasti piuttosto spiazzati.
Ciao a tutti. Volevo chiedervi un consiglio su come esercitarsi per arrivare ad eseguire correttamente il solo di The Stranglers, "No More Heroes". Il problema è questo: non sono un principiante ma neanche un virtuoso. Diciamo che riesco a fare qualche assolo più o meno in velocità modesta. Quello che vi chiedo - e che più mi interessa - è sapere come esercitarsi per fare il solo che ho citato sopra e che posto nel link sottostante.
Il solo inizia al min. 1.31 ma la curiosità è al min. 135 circa. Quello che non capisco è come riesce a fare il bending mentre con la mano destra plettra velocemente tutte le corde. Va beh.. grazie e alla prossima curiosità.
Risponde Gianni Rojatti, coordinatore di Didattica.
Leggendo il titolo del tuo diario, pensavamo di trovarci di fronte ai dubbi di un metallaro o aspirante shredder che ci chiedeva suggerimenti per affinare la tecnica solistica e quindi misurarsi con fraseggi di Petrucci, Malmsteen o Jeff Loomis.
Ci ha invece spiazzato imbatterci in un classico degli Stranglers, gloriosa band di fine anni ’70 in bilico tra punk e new wave. I gruppi appartenuti a quel filone musicale non si sono mai distinti per sciccherie solistiche e virtuosismi. Anzi: volutamente hanno ostentato un chitarrismo che, rispetto a quello della generazione che li aveva preceduti (Cream, Hendrix, Led Zeppelin, Deep Purple…) era involuto, grezzo quasi primitivo.
L’assolo che ci sottoponi appare perfettamente inquadrabile in questa descrizione.
Mettiamoci al lavoro.
La principale difficoltà che si incontra nello studio della tecnica del plettro, sia che si parli di pennata alternata che di economy picking, è ottenere una perfetta sincronizzazione tra la mano che plettra e quella che pigia le note sulla tastiera. Se le due mani non agiscono in assoluta sinergia e, quello che esegue una, anticipa o arranca sul tempo rispetto a ciò che plettra l’altra, il risultato è sempre avvilente. Il fraseggio risulterà non solo sporco ma anche floscio e approssimativo nell’intenzione ritmica.
Non è però il caso del tuo assolo. Qui, se osservi, la difficoltà non è far si che il plettraggio riesca ad assecondare tutto ciò che la sinistra suona, seguendone divisione ritmica e melodica. Accade il contrario: la mano destra plettra con un approccio quasi mandolinistico; tiene fisso un disegno ritmico, un serrato accompagnamento in ottavi, mentre la mano sinistra disegna, in autonomia, una sua linea melodica sviluppata su un diverso disegno ritmico.
In questa maniera, si ottiene un forte contrasto sonoro tra ciò che esegue la sinistra (che magari suona note singole e bicordi) e il plettraggio della destra che interessa un numero più ampio di corde e inevitabilmente genera ghost notes e noise. Ne esce un suggestivo effetto grattugia che è diventato una sorta di trademark di tanto solismo punk, alternative, indie.
Già da questa descrizione, si intuisce quanto sia difficile fornire dei consigli formali e accademici per studiare ed eseguire qualcosa il cui fine ultimo è suonare sporco, aggressivo, indisciplinato.
Però se riscontri difficoltà a suonare in questa maniera, in ogni caso, il problema è probabilmente tutto nella destra: in prima luogo hai bisogno di guadagnare maggiore resistenza per riuscire a plettrare più a lungo, senza cali di velocità e singhiozzi ritmici. Quindi, devi esercitarti al punto da metabolizzare maggiormente il movimento della plettrata. Così da riuscire a far andare la mano che plettra in automatico, preoccupandoti solo pensare a ciò che suona la sinistra.
La mia raccomandazione è quella di affidarti a un bravo insegnante che ti guidi attraverso un percorso di studio della tecnica organizzato e graduale. Inoltre, ci sono tantissimi metodi che fanno al caso tuo: una vera bibbia per la pennata alternata è Speed Mechanics for Lead Guitar di Troy Stetina oppure, potresti divertirti come un pazzo con la chitarra funk, genere che sottopone la destra a veri tour de force per la mano che plettra. In tal caso cerca Funk Guitar: The Essential Guide di Ross Bolton.
Nel frattempo ecco tre esercizi per suggerirti in che direzione lavorare. Nel primo eseguiamo una scala di E frigio maggiore sulla corda di E cantino. Mentre la destra plettra un flusso costante di sedicesimi sulla corda a vuoto, la sinistra marca la melodia sul primo sedicesimo di ogni movimento.
Quando eseguiamo la nota, l’andamento della pennata non dovrà subire alcuna variazione o battuta d’arresto.
Nel secondo esercizio la mano sinistra esegue una piccola melodia costruita su una successione molto dilatata di bicordi. La destra invece gratta con una figura costante di sedicesimi suonate in pennata alternata.
Una volta imparato, eseguilo con un BigMuff spinto a tutto gas e avrai un classico assolo da alternative punk indie guitar hero!
L’ultimo esercizio è una ritmica di chitarra funk.
La destra è impegnata in un fitto plettraggio in sedicesimi che non si arresta mai. Ma questa volta deve assecondare con accenti e ghost notes la complessa figura ritmica della frase. Buon lavoro!