di redazione [user #116] - pubblicato il 22 dicembre 2015 ore 09:00
La fantasia dei costruttori di effetti non si limita alle funzionalità dei pedali, e spesso si sbizzarrisce con gli chassis più assurdi, come una vecchia Ford o un teschio umano con tanto di occhi che ruotano nelle orbite.
Quando si parla di suoni, il fuzz non è esattamente uno di quegli effetti che si possono infilare ovunque. La sua distorsione pungente, estrema e selvaggia si sposa solo con determinati generi musicali e stili chitarristici con riferimenti al mondo vintage, lasciando volentieri il posto a overdrive e distorsori più educati quando si richiede la definizione di un tipo di musica più moderno. Il suono del fuzz è ben chiaro nella mente di molti chitarristi, sono pochi i modelli entrati nel cuore di tutti ed è difficile costruirne di nuovi ispirandosi a quegli standard senza stravolgerne le sonorità né, al contrario, scadendo nel banale clone. Così, quando un ingegnere si ritrova a progettare un nuovo fuzz, inevitabilmente resta ingabbiato entro una serie di limiti e paletti dovuti a necessità stilistiche e tecniche, e talvolta si ritrova a sfogare la propria fantasia in altre direzioni: nomi geniali e contenitori fuori di testa sono all'ordine del giorno nel campo dei moderni fuzz. Lì sì che il fuzz può essere infilato dappertutto. Uno tra i laboratori che più hanno dimostrato estro nel costruire dei fuzz sopra le righe è senz'altro Dr. No Effects, padre di due fuzz-box come difficilmente se ne vedono in giro.
Si tratta di edizioni limitatissime, oggetti rari fin da subito e introvabili nel giro di pochi mesi. I circuiti all'interno spesso sono semplici, antichi, ma il pacchetto completo è roba da collezione. Alcuni anni fa, Dr. No ha pensato di piazzare un classico fuzz a due manopole all'interno di un modellino di Ford Falcon. I potenziometri erano sul cofano, switch sul tettuccio accanto al LED e cavetteria varia svolazzante all'interno dell'abitacolo. Come da tradizione, nessun circuito stampato. Nella confezione, il Dottore forniva adesivi, portachiavi e anche il motore originale della miniatura, rimosso per fare spazio ai controlli. Il disegno ricorda molto da vicino certi esperimenti operati dai DIYers sparsi per il web e raccolti in questo articolo. Il prezzo, invece, è su tutt'altro livello: si parlava di una cifra superiore ai 300 euro.
Proprio in questi giorni, Dr. No torna con una nuova versione del fuzz, stesso principio ma costruzione completamente diversa. Stavolta è il turno dello Skull Fuzz, di nuovo con un progetto di richiamo vintage, con due manopole e con in aggiunta un selettore per passare tra due sonorità differenti: una con equalizzazione a V per una voce più aggressiva e una con medie in evidenza e acuti più smussati per un suono più adatto al solismo.
Se la macchinina faceva già la sua figura in pedaliera, un grosso teschio con due occhi che si illuminano dall'interno quando l'effetto viene attivato è qualcosa di insuperabile, pacchiano ma insuperabile. Onore al merito, già il Tone Box Skull Crusher aveva percorso una strada simile, con uno chassis in metallo e due LED nelle orbite, divenendo tra l'altro uno dei distorsori più introvabili sul mercato, con quote da capogiro. Il fuzz, però, non si lascia abbagliare dalle finiture cromate e sceglie un'estetica degna del peggior halloween: il teschio è di color naturale, credibile, e gli occhi, realizzati con cura maniacale, fungono da manopole e vengono ruotati orizzontalmente per dosare volume e gain. I jack d'ingresso e uscita sono piazzati nelle tempie.
Anche lo Skull Fuzz si è fatto spazio in catalogo con un prezzo tutt'altro che accessibile, in linea con quello del suo predecessore a quattro ruote. Difficilmente vedremo uno stompbox del genere in Italia, ma il bello di Internet è anche poter sbirciare le follie estere consci di avere il portafogli al sicuro.