di redazione [user #116] - pubblicato il 18 gennaio 2016 ore 17:00
Saper cesellare con la chitarra una parte che caratterizzi o sintetizzi un giro di accordi è una delle abilità più richieste per un session man o un chitarrista da band. Per farlo, il suono è fondamentale. Tanto che volte serve il pedalino giusto per infiammare un grappolo di note e trasformarle nel riff che svolta il brano. Federico Poggipollini ci racconta al fuzz, il tema del suo ultimo singolo “Solo un difetto”.
"Il fuzz è un effetto che, per come la vedo io, dopo gli anni ’60 è stato usato davvero poco. Mi piace molto perché trovo che offra timbri e sfumature diverse da quelle di un semplice overdrive o di un distorsore. L’ho usato parecchio nella mia ultima produzione, l’album Nero, un disco profondamente influenzato dalla musica degli anni ’60 e ’70. Per me, nella mia visione, per avere il risultato migliore nell’utilizzo di un fuzz bisogna usarlo davanti a un amplificatore senza distorsore, senza gain. In questo modo, semplicemente giocando con il volume della chitarra, si può cambiare la pasta della distorsione, arrivando persino a una sonorità clean.
Per dare un’idea di come lo uso, suonerò un paio di parti, proprio da Nero. La prima è il riff di “La più bella del Bordello”, parte suonata interamente sulla coppia di corde più basse della chitarra."
Il riff è una galoppata semi cromatica che, partendo dal A suonato a vuoto, scende sul G e quindi, cromaticamente, arriva sul E basso, preso ancora con la corda a vuoto. Attenzione all’esecuzione: la mano destra che plettra, picchia duro! Ciò nonostante evita accuratamente di sfiorare le corde non interessate all’esecuzione, garantendo così la necessaria pulizia esecutiva. Si osservi come, mentre sta suonando la corda di A a vuoto, il pollice della sinistra esca dalla tastiera per stoppare il E basso.
Mi piace anche utilizzare il Fuzz abbinato a un octaver, che nel mio caso è un Pog 2 della Electro Harmonix. Utilizzo questa combinazione di effetti nel tema di “Solo un difetto”.
Siamo in E maggiore e la sonorità di questa parte è resa ancora più ampia e risonante dall’ampio utilizzo delle corde a vuoto.
Proprio mentre stavamo programmando la pubblicazione di questa lezione, è uscito il video di “Solo un difetto”, ultimo singolo di Federico e brano di cui abbiamo appena esaminato il tema.
Lo condividiamo con piacere, integrandolo con un paio di note di Federico che ce l’ha raccontato in esclusiva: “Tutto l’album Nero nasce dalla volontà di celebrare la musica degli 60,70: il blues, il beat, il garage. E “Solo un difetto” è stato composto cercando proprio di avvicinarsi al tipo di scrittura e di estetica della musica di quegli anni. Ovviamente non è un semplice esercizio di stile, perché ci sono una produzione e un suono che – nonostante siano stati utilizzati strumenti d’epoca – sono attuali."
Poi, con questo brano mi sono accorto che in fase di arrangiamento - quasi accidentalmente - mi sono venuti in mente i Cars, e quindi quel piglio un po’ 80 che puoi sentire nel groove e nel portamento del brano. In qualche maniera, "Solo un Difetto" risente anche di quel tipo di ispirazione.”