Accordo: SpectraComp: compressione a più bande e una manopola

Un compressore multibanda da studio si differenzia da un comune compressore a pedale per chitarra o basso per il modo in cui interagisce con la gamma di frequenze interessate dallo strumento che gli si collega. Un circuito tradizionale comprime in maniera identica le note gravi e quelle acute, finendo talvolta per portare il musicista ad accettare dei compromessi sul tono ottenuto pur di non sacrificare ariosità sulle alte o profondità sui bassi. In un circuito multibanda come quello del rack System 6000 di TC Electronic destinato alla fascia alta di mercato, invece, è possibile decidere in che modo la compressione entra in gioco su diversi range di frequenza, rendendola più o meno incisiva a seconda delle note da colpire. È a quest'ultimo che l'azienda danese si è ispirata per lo SpectraComp, probabilmente il compressore multibanda più piccolo ed essenziale in circolazione.

Presentato al Namm 2016, lo SpectraComp Bass Compressor è tarato per gestire livelli di compressione differenti per gli alti, i medi e i bassi, ma non si perde in regolazioni complicate. Sul pannello del piccolo stompbox blu è presente una una sola manopola per gestire la quantità di compressione. Per decidere di fino l'azione del circuito e modificarne così in modo più importante la voce, invece, l'utente si potrà affidare alla tecnologia TonePrint, con cui caricare i preset preferiti via cavo o impulsi attraverso uno smartphone o costruirne di propri con il software TonePrint Editor.

Il circuito su cui si basa lo SpectraComp aveva già fatto una sua prima apparizione negli amplificatori per basso abilitati TonePrint del catalogo TC, ma è la prima volta che acquista una forma stand-alone, per di più in delle misure capaci di trovare spazio in qualunque pedaliera, con uno true bypass e alimentazione standard a 9 volt.

Scheda tecnica e informazioni dettagliate sullo SpectraComp sono sul sito ufficiale TC Electronic a questo link.