di redazione [user #116] - pubblicato il 01 febbraio 2016 ore 08:00
Il Trio+ è in grado di creare basi di basso e batteria partendo solo da un giro di chitarra registrato al volo. In più, integra un looper completo per aggiungere parti suonate da memorizzare in un massimo di cinque sezioni per strutturare intere canzoni.
Con il Trio, DigiTech ha rivoluzionato il modo di studiare e fare musica con una sola chitarra. Il pedale, sottotitolato Band Generator, è capace di generare delle basi di basso e batteria basate su una parte suonata dal chitarrista. Stili e generi musicali sono selezionabili a piacimento, mentre il tempo, l'andamento e gli accenti sono percepiti automaticamente dal processore a seconda di ciò che il chitarrista ha suonato. Anche su Accordo, lo abbiamo testato a fondo in questo articolo.
Un limite che i fan hanno riconosciuto al Trio è quello di non poter aggiungere altri strumenti, magari una chitarra ritmica, in una maniera simile a un looper. DigiTech non se l'è lasciato dire due volte e ha presentato il Trio+ al Namm 2016 ampliato nelle funzioni e proprio con una loop station integrata.
Come il primo Trio, il Trio+ conserva una manopola per scegliere tra dodici generi musicali e una per lo stile, dodici per genere. La modalità d'uso è identica, con un pulsante per avviare la registrazione e un basso e una batteria a interpretare il suonato del chitarrista, con rispettive manopole per regolarne il volume e un potenziometro Tempo per aggiustare la velocità.
A ciò si aggiunge un secondo pulsante per attivare un looper tradizionale, integrato alla perfezione all'interno del Trio+, anch'esso con regolazione del volume.
Il loop conta su 230 secondi di registrazione, offre sovraincisioni illimitate e permette di registrare una parte diversa per ognuna delle sezioni che compongono un brano. DigiTech ha colto l'opportunità per ampliare anche la memoria del pedale, e ora il Trio+ è in grado di creare fino a cinque sezioni con struttura programmabile attraverso la modalità Seq. Grazie alla scheda microSD inclusa, inoltre il pedale è in grado di memorizzare fino a dodici canzoni.
Viene conservata la possibilità di sfruttare gli effetti integrati del pedale, sfumature diverse per ogni genere selezionato, ma con i jack di Send e Return è possibile integrare liberamente effetti esterni.
È stata migliorata anche la parte relativa alla generazione delle parti suonate dai compagni di band virtuali. Ora con un pulsante Simple Bass è possibile scegliere tra tre linee di basso, dalle più complesse come nella versione precedente alle più basilari, facendo in modo che il basso suoni ritmiche più semplici e si limiti alle toniche degli accordi, senza troppi colori che ora possono essere gestiti con maggior libertà mediante i loop, aggiungendo tutte le chitarre che si desiderano.
Non sembra che i suoni digitali abbiano ricevuto un aggiornamento, ma è lecito aspettarsi delle novità anche in questo senso grazie all'opportunità di collegare il pedale a un PC via USB in previsione di eventuali nuovi firmware. In attesa di poter vedere il DigiTech Trio+ anche in Italia grazie alla distribuzione a cura di Casale Bauer, non possiamo nascondere la nostra curiosità nei confronti di uno stompbox che potrebbe seriamente stravolgere il modo di fare one man band.