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Line 6 Firehawk FX: il tutto compreso
Line 6 Firehawk FX: il tutto compreso
di [user #38806] - pubblicato il

Sostituire la propria strumentazione di pedali e valvole con un processore digitale è una scelta coraggiosa, ma un prodotto potente e versatile come il Line 6 Firehawk FX può riservare risvolti interessanti. Ecco come suona.
Dopo la vendita di tutta la mia strumentazione analogica, dalla quale si è salvato solo il Marshall SL5 (invendibile secondo i miei gusti), sono entrato in possesso di una nuova strumentazione digitale: il Line 6 Firehawk FX.
L'entusiasmo è alle stelle, ma andiamo con ordine.

L'imballo è costituito da un primo scatolone all’interno del quale si trova la vera scatola della pedaliera. Una volta aperta, al suo interno si trova una breve guida per l'aggiornamento di revisione D, (sul sito Line 6 siamo arrivati alla E, che ho già scaricato prima dell’acquisto) in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Italiano? Non previsto. Ottima occasione per ripassare una lingua diversa, però se ci fosse stata anche la nostra lingua proprio schifo non mi avrebbe fatto.
Sempre all’interno si trova poi l’alimentatore con tutte le diverse tipologie di alimentazione per eventuali tour mondiali, ma anche no.

Line 6 Firehawk FX: il tutto compreso

La struttura della pedaliera è in alluminio verniciato nero composta fondamentalmente da un pedale espressione che funge sia da volume sia da wah, un display minimale per varie funzioni, una serie di manopole per ridefinire drive, bassi/medi e alti, riverbero e un bel manopolone per il master volume, quando magari si entra in un mix per esibizioni live.
I footswitch sono suddivisi in due file da sei elementi. Da sinistra, il primo in alto e il primo in basso servono per cambiare banco di pach (in totale si possono salvare 32 banchi). Nella parte bassa troviamo quattro pulsanti per le pach di ogni singolo banco, quindi possiamo arrivare a 128 configurazioni di pach. Per ultimo sulla prima fila troviamo il footswhich Temp, necessario per associare il tempo a tutti quegli effetti quali delay, tremolo, ecc. Con lo stesso pedale, tenendo premuto per circa due secondi, si passa alla configurazione di accordatore.
Chiudono la carrellata in seconda fila i cinque footswitch per gli effetti. La cosa che trovo veramente bella e pratica è che, a seconda dell’assegnazione che si darà in catena e a seconda del tipo di effetto, l’anello che definisce lo switch si illumina di un colore diverso rendendo molto intuito cosa e dove si sta andando a operare.
L'unico neo estetico è che in controluce si vedono i punti di saldatura degli interruttori dei pedali. È poca cosa, però ci sono.

Line 6 Firehawk FX: il tutto compreso

Passiamo al grosso di questo strumento. Ho potuto provare sia con cuffie e sia con cassa attiva (una Tannoy 502) comperata di proposito per l’occasione e dimensionata giusta per l’ambiente casalingo.
I suoni HD degli ampli come quelli dei pedali sono notevoli. Capiamoci subito, il suono non è quello di un valvolare neanche quello di un effetto analogico al 100%, ma ci si avvicina veramente tanto. Diciamo che manca forse 4-5% da quello reale.
Per l'elenco di quanti amplificatori HD e non HD e quanti pedali ci sono andate direttamente nel sito Line 6 a questo link, rimarrete stupiti.

La pedaliera parte già con diverse configurazioni di banchi standard per un solo, per la ritmica, per un suono più pulito o uno un po' più sporco per i vari generi più diffusi, ovvero blues, jazz, hard rock, metal, indie, country, addirittura un banco anche per chitarra acustica con una serie di effetti d'ambiente come riverbero, delay ecc. A questi banchi se ne aggiungo altri 20/22, quindi quasi un centinaio di pach di canzoni famose già configurate. Restano 2/3 banchi vuoti per cominciare a divertirsi con configurazioni personali.

Ciliegina sulla torta che può piacere oppure no, ma a me piace, è l’interfaccia di configurazione semplicemente splendida. Si fa tutto con tablet o smartphone (il secondo lo eviterei, troppo piccolo), utilizzando una app dedicata e gratuita, via Bluetooth in diretta. In soldoni, se si sta suonando e si vuole modificare il drive, i bassi o il master di un amplificatore o si vuole modificare qualsiasi parametro di un pedale, lo si fa con un dito sul momento, senza dover attaccare PC o Mac e aggiornare il sistema.
L'individuazione del modello di ampli o di un pedale e di una cassa è rappresentata da un'icona del tutto simile allo strumento originale, veramente easy.
Una buona botta di tecnologia non guasta mai, e quando ti semplifica la vita poi è ancora meglio.


Ero titubante tra questo prodotto e il suo fratello Pod HD 500X, forse più completo ma anche più complesso. Non mi pento della scelta fatta, del resto cerco di suonare una chitarra, non programmare una macchina tutto il giorno.
Ritengo che questo multieffetto sia l'ideale per chi come me suona prevalentemente in casa con la speranza di suonare in qualche pub della zona, ama la musica in molte forme, dall’hard rock, al pop rock, dal metal, al blues, dal punk alla musica italiana, perché ritiene che se una canzone è bella ed è bella suonarla, questa va suonata, senza limitarsi a un solo genere. Questo prodotto mette nelle mani del musicista un ventaglio di possibilità sonore incredibili, la cui qualità è veramente buona, spendendo poco più di 400€.
Non lo consiglio a chi ha un suono proprio è ben definito, chi può permettersi a casa tre o quattro testate diverse con altrettante casse a due e quattro coni o a chi, quando suona, deve sentire la botta dei suoi 100 watt dietro la schiena. Per il resto c’è Firehawk FX, o Helix per i professionisti.
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