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Hotone Ravo: impressioni a caldo
Hotone Ravo: impressioni a caldo
di [user #13302] - pubblicato il

La tecnologia avanza e anche le piccole pedaliere digitali da pochi euro oggi riescono a fare la felicità di chitarristi alle prime armi o anche più esperti. Tra un loop di batteria e una connessione USB, la Hotone Ravo racchiude una serie di peculiarità sonore tutte da approfondire.
Ho notato che l'Hotone Ravo non è stato ancora recensito in queste pagine e soprattutto questo fatto mi ha dato lo spunto per parlare della mia breve esperienza con il multieffetto. L'ho acquistato circa tre mesi fa al prezzo di 159 euro, comprese le spese di spedizione. Non l'ho usato moltissimo in realtà, in quanto a casa utilizzo quasi esclusivamente la chitarra acustica o la classica e col gruppo utilizzo, a seconda del contesto, i pedalini (per lo più mi limito a un compressore, un overdrive e un booster tra il send e return, pur avendone altri, tra cui wah-wah, distorsori vari, ecc) o la distorsione dell’amplificatore (Peavey VK100). In passato ho utilizzato spesso la Digitech RP7, soprattutto quando non avevo la possibilità di portarmi il mio amplificatore o un setup che mi soddisfacesse.
 
Hotone Ravo: impressioni a caldo
 
Questa piccola multieffetto ha grossomodo tutto quello che hanno i multieffetto di oggi (dico "oggi" in quanto vengo da una RP7 che non aveva di certo l'uscita USB, le simulazioni di batteria, la possibilità di interagire con un software dedicato per editare i vari effetti, ecc). Non mi dilungherò in descrizioni sulle sue caratteristiche, che possono trovarsi tranquillamente nel sito della casa madre o nelle pagine dei rivenditori, e mi limiterò a incollarle qui di seguito direttamente dal sito Hotone:
- 8 Effect Modules
- 130 Effect Types
- 100 Preset Patches
- 100 User Patches
- 44.1kHz sampling, 24-bit A/D/A Conversion
- 32-bit DSP Processor Onboard
- Assignable Expression Pedal
- Free RAVO Tonebank software available for editing and sharing tones
- Built-in drum machine with 100 patterns
- 30 seconds recordable looper
- Precise Tuning function
- Patch Pre-Select Recall function
- Bright, easy-to-check display
- Compact operation interface
- AAA battery (x4) power supply and USB bus power supply available
 
Hotone Ravo: impressioni a caldo
 
Appena accesa, mi ha colpito in negativo il bassissimo volume dei suoni puliti, elemento che non sono riuscito a modificare intervenendo sul volume d’uscita della pedaliera o nei parametri interni (agendo sui vari booster per esempio). Il problema si presenta sia collegandola direttamente all’input di un qualsiasi amplificatore per chitarra elettriche che collegandola tramite il cavo USB al computer ed eseguendo per esempio delle registrazioni. C’è da dire che in questo caso, utilizzando un semplicissimo programmino come Audacity, è possibile amplificare la traccia che si è appena registrata senza tra l’altro che ciò comporti, almeno con questo apparecchio, un suono sporco o con rumori di fondo.
Un'altra piccola nota, in tema di collegamenti al computer, è che se la si collega tramite l’ingresso del microfono del PC, determinandosi un volume di entrata enorme e inappropriato si ottiene una resa che, sui puliti dal volume di uscita bassissimo di questo multieffetto, potrebbe essere suscettibile di utilizzi efficaci (sia per qualche registrazione che nel semplice utilizzo del PC come diffusore attivo).
 
Sempre a proposito del basso volume dei puliti, ho bypassato il problema utilizzando un’interessante e piacevole, almeno per me, caratteristica di questo multieffetto, caratteristica peraltro che è illustrata nei video dimostrativi: il Ravo ha un'ottima risposta alle variazioni del volume di uscita della chitarra. Basta veramente agire sul potenziometro e si otterrà non un abbassamento del volume, ma del livello distorsione. Il tutto avviene in maniera ancora più evidente che su di un amplificatore valvolare. Basta veramente abbassare anche in maniera importante il volume di uscita della propria chitarra per ottenere un suono pulito senza praticamente una perdita di volume.
 
Hotone Ravo: impressioni a caldo
 
Nota positiva di questo multieffetto e che personalmente mi ha spinto all’acquisto è la presenza di preset della casa ben fatti. Non avevo la minima intenzione di impiegare tempo ed energie per creare dei suoni che mi piacessero (cosa che ho fatto in passato sulla mia RP7, che posseggo ancora e che non ho mai valutato di cambiare in questi anni anche per la conoscenza che ho raggiunto della stessa e quindi proprio per la capacità di creare velocemente dei suoni partendo da zero).
Le patches, come in tutti questi apparecchi, sono tante e tutte ben identificabili dal nome: si passa dalla NeoMalmsteen alla Passion and Love, alla Europe, Way of Pat, ecc.
Sono tutte ben fatte, a mio avviso almeno: dei ritocchi possono sempre essere necessari, ma in questo caso dipendono da variabili sane come la chitarra che si utilizza, e non sono da buttare a mare come molte della patch presenti nelle pedaliere multieffetto della mia generazione.
All'interno poi vi sono dei nomi identificativi per i singoli effetti, distorsioni nominate DS1, Metal Zone, Mesa Dual Rectifier, JCM800, ecc. In ogni caso non ho neanche preso in considerazione una possibile valutazione di una verosimiglianza tra queste simulazioni e i nomi che le identificano in quanto penso che, soprattutto per quanto riguarda la bellezza degli amplificatori valvolari, una componente enorme è data proprio dalla "grossezza" dello stesso, e quindi non mi interessava a priori un confronto tra una simulazione di un multieffetto per giunta economico come questo e la possibile corrispondenza a un amplificatore di riferimento.
Il noisegate, posizionato prima delle simulazioni degli stadi di preamplificazioni, ha un funzionamento a mio avviso un po’ particolare, in quanto sembra cadere più sull’attacco nota successiva a quella suonata che su quella di origine.
Il multieffetto presenta comunque davvero un sustain notevole, anche con poca distorsione e con il noisegate inserito quindi, se si utilizzano pickup potenti, non ci sono particolari problemi. Se invece la si utilizza con chitarre da pochi euro, quelle che insomma hanno per pickup i classici pezzi di ferro con la calamita sotto, bisogna disattivarlo o impostarlo su valori bassissimi.
Altra cosa che mi viene in mente è che non dà problemi se la si fa precedere da qualche pedale. Quando la utilizzo con una chitarra economica di quelle descritte sopra, abbasso il gain, imposto o disattivo totalmente il noisegate e inserisco un overdrive a pedale prima di entrare nella pedaliera. Ottengo così un suono più grosso, con più sustain e senza fischi o rumori vari. Nella RP7, per esempio, non potevo farlo.
 
Hotone Ravo: impressioni a caldo
 
Come ho scritto all’inizio, non mi dilungo oltre nell'illustrare le varie funzioni di looper, suoni di batteria disponibili ecc, in quanto sono accessibili facilmente, in qualsiasi pubblicità del prodotto in questione. Purtroppo l'ho provata ad alti volumi solo in maniera sbrigativa e approssimativa, senza agire sulle patch e non l’ho provata collegata a un mixer: è una tipologia di collegamento gettonato ma che odio, preferisco utilizzare l’ultimo dei transistor che trovo su un palco piuttosto che fare uscire la chitarra dal mixer, ma sono gusti e scelte assolutamente personali.
Posso aggiornare questa esposizione delle mie impressioni sulla suddetta pedaliera quando effettuerò qualche prova ad alti volumi (sorbendomi gli insulti dei membri del gruppo in cui suono, già lo so, che sono abituati e amano il suono del mio valvolare, seppur economico.
 
Ha in dotazione, scaricabile dal sito, il classico programmino con cui editarla e che la rende piacevolmente fruibile per esempio in studio: la si collega a un PC tramite cavo USB, che la alimenta, si collega all’uscita delle cuffie un amplificatore portatile, di quelli per gli MP3, e si può studiare tranquillamente avendo a disposizione tanti suoni già settati e ben fatti.
 
Credo che sia in linea con le varie concorrenti della stessa fascia di prezzo come la Zoom G2.1u. Costa un po’ meno, considerando che ha anche l’alimentatore in dotazione (non che un alimentatore per un apparecchio così sia una spesa).
I lati positivi, per me, sono le patch ben fatte e facilmente riconoscibili grazie ai nomi di riferimento e la possibilità di giochetto che ho illustrato col volume della chitarra. Il lato negativo è la mancanza congenita di volume nei puliti: i trucchetti per mascherarla ci sono ma è una caratteristica di base di questo apparecchio.
Potrei aggiungere che i lati positivi sono la comodità per lo studio, i suoni di batteria, i nomi dei vari effetti che si richiamano a prodotti ben noti, la funzione looper e altro ancora, ma credo che queste caratteristiche siano ormai proprie di tutti questi apparecchi, quindi penso che non sia molto utile presentarli come vantaggi di un prodotto in particolare.
 
 
Piccola postilla finale: ha un suono più piccolo delle vecchie ammiraglie del campo, ma è più silenziosa e semplicissima da usare, oltre a costare meno di un terzo rispetto a una GT10.
Come qualità del suono siamo miliardi di passi avanti rispetto a prodotti come la Zoom A1, tuttavia non penso proprio che sia un merito di questo oggetto in particolare, ma semplicemente il risultato del progresso tecnologico in generale.
Per come la vedo, è una pedaliera adatta per chi non vuole impiegare del tempo a smanettare per creare suoni, in quanto li hai tutti già pronti e assolutamente credibili, nei limiti sempre delle caratteristiche/capacità della macchina.
È da evitare come la peste, come tutti i multieffetto del resto, per chi vuole suoni (soprattutto puliti o leggermente distorti) grossi e caldi ad altissimi volumi e soprattutto veri, dinamici, avvolgenti: in questo caso l’unica prospettiva è una buona chitarra, un amplificatore valvolare e qualche pedalino, se proprio la distorsione del nostro amplificatore non ci soddisfa.
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