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Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea
Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea
di [user #17844] - pubblicato il

L'Xtomp è un pedale programmabile in cui memorizzare via Bluetooth effetti scelti in una libreria progettata da Hotone. È solido, compatto, stereofonico e può rappresentare una categoria di stompbox tutta nuova. Ecco perché è una buona trovata ed ecco come suona.
Prodotti come l'Xtomp mettono sempre i chitarristi sulla difensiva. Parlare di digitale è ancora un tabù per qualcuno, e pensare di infilare in pedaliera qualcosa di più simile a un mini-computer che a un effetto per chitarra fa nascere molti dubbi. Il pedale Hotone è un processore digitale in formato stompbox capace di trasformarsi in ognuno degli effetti di una lunga serie progettata dalla casa. Tutto ciò che serve è uno smartphone con la relativa app e, grazie alla connessione Bluetooth, si può far diventare l'Xtomp qualunque cosa, da overdrive a delay, passando per autowah, octaver e bitcrusher o combinazioni di questi.
Quando sono venuto a conoscenza del pedale, mi sono ripromesso di provarlo alla prima occasione per fugare ogni perplessità, e così è stato.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

L'istinto vorrebbe paragonare l'Xtomp a un multieffetto in miniatura, e la prima domanda è: "perché acquistare un pedale singolo quando il mercato trabocca di sistemi in grado di simulare catene intere all'istante?".
Sembra lecito, ma se ci si ferma a ragionarci sopra, ci si rende conto che sarebbe come chiedersi perché comprare uno smartphone di ultima generazione anziché assemblare un PC allo stesso prezzo: pur assimilabili alla medesima categoria, sono due prodotti completamente diversi.
L'Xtomp concentra un processore sul solo scopo di far lavorare un algoritmo alla volta, o al massimo due quando si sceglie una combinazione di effetti preimpostata. L'assenza di patch, simulazioni simultanee di intere catene, menu e quant'altro permette, almeno in linea teorica, di ottenere prestazioni migliori a parità di CPU e costi. A questo si aggiunge la praticità di avere sotto i piedi un oggetto del tutto simile a un normale pedale singolo.

La struttura in metallo dà una sensazione di gran solidità, con sei manopole dall'escursione "densa" e regolare. Lo chassis sottile e lo switch bello grosso rendono il pedale comodo da schiacciare, e il sistema di LED colorati assicura una buona visibilità in qualunque condizione. Dei piccoli anelli luminosi circondano i potenziometri attivi per la simulazione in uso al momento e uno più grosso si accende intorno al pulsante quando viene azionato l'effetto.

Qualunque impostazione funzionale avviene tramite smartphone. L'applicazione, rapida e intuitiva, fa caricare nuovi effetti nel pedale in pochi secondi e permette di configurare lo switch a relè come true bypass o con un buffer analogico, essenziale per consentire l'attivazione dei trail negli effetti d'ambiente, cioè la caratteristica coda di delay e riverberi che continua a esaurirsi in maniera naturale alla disattivazione dell'effetto.

Un plauso va proprio al buffer, davvero trasparente. In un primo momento, un dettaglio legato proprio a lui mi aveva tradito: stavo provando la simulazione di delay analogico e, quando l'ho attivato, ho notato che il segnale della chitarra si scuriva sensibilmente. Avevo erroneamente attribuito questa caratteristica a una scarsa qualità dei circuiti. In realtà, lo stesso non avviene con altre simulazioni, dove il suono viene restituito puro e intatto all'uscita.
Ciò che Hotone ha fatto è stato imitare tutto, davvero tutto, quello che accade in alcuni dei più famosi analog delay in circolazione, compresa la leggera perdita di alte frequenze sul segnale dry. Gli effetti ispirati a modelli reali sono curati nel dettaglio, con punti di forza e limiti.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

In generale, il livello delle simulazioni è buono. Overdrive e distorsori rispondono bene al tocco, quelli meno spinti si puliscono adeguatamente con un roll-off dalla chitarra e quelli più aggressivi conservano sempre un certo corpo. Servirebbe un confronto diretto con i modelli di riferimento per saggiare davvero la fedeltà degli algoritmi, ma bisogna ammettere che lo spirito dei pedali originali c'è tutto e, in ogni caso, si lasciano suonare come si deve.
Le modulazioni ricalcano i grandi classici con una certa fedeltà e gli effetti d'ambiente risultano profondi e versatili. Anche l'autowah, comandato da un LFO per regolarne la velocità, mostra una certa trasparenza e può essere impostato facilmente per ottenere un suono più che credibile e decisamente riconoscibile. Un po' meno riuscito sembra invece l'octaver che, per quanto sia potente nella gestione delle polifonie e del tutto esente da glitch, può far notare un po' di lentezza nel tracking durante i passaggi più intensi ritmicamente.
Trovare in lista anche delle simulazioni di cabinet e amplificatori è stata una sorpresa gradita e un bel regalo per chi vorrebbe fare a meno di un amplificatore fisico sul palco o registrare in casa senza ricorrere a microfoni e alti volumi. La scelta è ancora limitata, ma sono già buone le premesse accennate da preset come la cassa blackface, caratterizzata da un pizzico di compressione sugli acuti e bassi più presenti, o l'aggressiva e articolata JCM800.

A trovargli un difetto, familiarizzare con il ruolo delle manopole potrebbe non essere facile. L'Xtomp segnala quali potenziometri sono attivi per quella simulazione, ma è impossibile conoscerne il ruolo se non si ha a portata di mano la paginetta illustrativa nella app, e questo può disorientare. Tuttavia, non ci vengono in mente modi più efficaci in cui Hotone avrebbe potuto gestire la cosa.



Ci sono molti motivi per cui sarebbe una buona idea avere un prodotto come l'Xtomp in pedaliera.
Lo street price piazzato intorno ai 250 euro lo allinea a un singolo overdrive boutique o alla maggior parte dei riverberi e delay industriali di buon livello, e ne fa un oggetto più che accessibile per ciò che offre.
Ci si potrebbe chiedere perché mai simulare un TS9 anziché acquistarne uno per meno della metà del prezzo. Il motivo è presto detto: se si vuole solo quel preciso overdrive, si può tranquillamente scegliere il pedale Ibanez, mentre ne potranno trarre giovamento tutti quei chitarristi impegnati in più situazioni musicali diverse tra loro, per le quali si trovano ad assemblare pedaliere particolarmente complesse o più pedalboard da usare nei singoli contesti. Uno o due Hotone ai piedi, magari cablati in modo da essere destinati rispettivamente alle saturazioni e alle modulazioni/ambienti, basteranno per avere a portata di mano configurazioni molto diverse senza dover investire in altra strumentazione.

Un oggetto del genere, inoltre, aiuta anche a ridurre il cosiddetto "tip tap" su pedaliere affollate: avere due pedali, nella categoria Combo, attivabili simultaneamente senza dover ricorrere a un looper è un bel risparmio di energie e farà la felicità di chi richiede toni elaborati per un assolo, ma non solo.

Un oggetto come l'Xtomp è anche una soluzione perfetta per inserire in pedaliera quegli stompbox un po' meno convenzionali, che si è sempre in dubbio se comprare o meno perché li si userebbe su un brano o due in tutto. Neanche a farlo a posta, sono spesso anche tra i più costosi, e sostituirli con un solo simulatore da riprogrammare al volo quando arriva il suo momento può essere una buona trovata.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

Lo chassis, un po' anonimo e forse troppo moderno per i gusti dei chitarristi, può intimidire, e anche l'idea che un solo processore possa coprire tanti ruoli è relativamente nuova per il pubblico. Basta soffermarsi un attimo, però, per rendersi conto che in circolazione esistono già oggetti nati sullo stesso filone, anche se in piccolo e sottovoce: esistono linee intere di effetti davvero molto simili tra loro, parzialmente programmabili che però, grazie a un'intelligente scelta di etichette e grafiche, sono stati ampiamente accettati dalla stragrande maggioranza dei musicisti. Non facciamo nomi, ma probabilmente la vostra mente sarà già volata in Danimarca.

L'Xtomp è un vero jolly da pedaliera, ha catturato la nostra attenzione e promette ancora un certo margine di crescita. La libreria dei suoni è in continua espansione, il firmware è in costante aggiornamento e, qualora Hotone dovesse pensare di mettere un editor a disposizione degli utenti, ci troveremmo davanti a un vero game changer per l'effettistica digitale.

Mentre leggete queste righe, l'Xtomp si appresta a rimpinguare i magazzini italiani grazie alla distribuzione a cura di Gold Music. Prima di provarlo, fate un giro sul sito che Hotone gli ha dedicato a questo link.
effetti e processori hotone xtomp
Link utili
Sito ufficiale Xtomp
La presentazione dell'Xtomp
Sito del distributore Gold Music
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