Quattro ESP di tutto rispetto per i 25 anni di Sonic
di redazione [user #116] - pubblicato il 15 luglio 2016 ore 11:00
Sonic, il riccio blu più veloce dei videogiochi, compie 25 anni. ESP dedica quattro chitarre ad alte prestazioni alla mascotte di casa Sega e al chitarrista-compositore autore delle musiche che hanno accompagnato l'espansione dell'universo Sonic The Hedgehog.
La chitarra elettrica dedicata al riccio virtuale più veloce del mondo non poteva che essere una vera macchina da corsa. ESP non si è risparmiata e, per festeggiare i 25 anni della nascita di Sonic The Hedgehog, ha disegnato due sei-corde nelle duplici versioni high-performance e standard capaci di garantire prestazioni eccellenti a qualunque appassionato di rock, metal e virtuosismi in generale.
Per chi non avesse abbastanza anni da ricordare il gioco originale, Sonic è il riccio blu protagonista del videogame omonimo firmato Sega, diventato poi la vera mascotte della software house giapponese. Ad accompagnarlo nell'edizione limitata di ESP c'è anche la sua nemesi Shadow, in realtà introdotto molto più avanti nell'universo di Sonic.
Le chitarre, arricchite da stampe che ritraggono i due personaggi, sono basate su dei modelli precedentemente realizzati da ESP per Jun Senoue, chitarrista-compositore a cui è attribuito il merito di molte colonne sonore firmate Sega tra cui le musiche di vari prodotti che gravitano intorno all'universo di Sonic The Hedgehog, come quelle usate nella serie animata e nei giochi del filone Sonic Adventure.
Le versioni standard di ESP SN 25th Sonic II e Shadow II condividono costruzione e caratteristiche base come un body in ontano a cui è avvitato un manico in acero. La tastiera in ebano conta 24 fret e il diapason misura 25,5 pollici tra capotasto e ponte Floyd Rose 1000.
Sulla Sonic II, l'elettronica è composta da un Seymour Duncan JB al ponte e un SSL4 al manico.
La Shadow II, invece, è privata del single coil al manico.
Le versioni high performance delle due chitarre aggiungono fret Jescar, meccaniche Gotoh e palette rimodellate. I colori richiamano le scarpe dei due corridori virtuali e, mentre la Shadow conserva la configurazione a sei meccaniche per lato, la Sonic passa da una reverse con meccaniche in linea a una 3+3.
Cambia anche la dotazione elettrica. Sulla Sonic II high performance, il pickup al manico diventa uno Schecter Monstertone. Sulla Shadow II, un piccolo pulsante rosso sulla parte bassa del body fa da kill switch.
Le quattro solid body sono delle vere chicche per i patiti del merchandising del riccio blu, ma il prezzo sul cartellino ne fa qualcosa di decisamente diverso dal semplice memorabilia per nostalgici di Mega Drive e Master System.
La Sonic II e la Shadow II sono chitarre di fascia alta, realizzate con cura artigianale e con componenti selezionati, per di più prodotte in serie limitata, e le cifre a cui saranno offerte lieviteranno di conseguenza. Per il momento non ci è dato sapere se i negozi italiani ne vedranno qualcuna e i prezzi in euro non sono stati ancora annunciati ma, qualora il distributore Backline decidesse di portarsene un tot dietro, nelle loro custodie rigide dedicate e tutta la documentazione di originalità che le accompagna, aspettatevi numeri a quattro cifre.