L'Electro Harmonix Deluxe Big Muff π è un pedale dalle dimensioni veramente generose (12x14.5x4 cm) giustificate dalla presenza di due switch true bypass (uno per l’attivazione dell’effetto, l’altro per l’attivazione del boost/cut delle medie), sette potenziometri e due selettori a due posizioni (oltre che a tre trimmer interni). Lo chassis in metallo è molto robusto, verniciato di bianco ai lati e sul fondo, mentre sopra è di colore nero, il tutto (a mio parere) è molto bello a vedersi.
È alimentato a 9V da una batteria o da un alimentatore esterno con negativo centrale (tipo Boss, per intenderci).
Analizziamo i potenziometri (che oppongono una buona resistenza alla rotazione).
Partendo da sinistra troviamo:
Volume
Non devo essere io a spiegarvi la sua funzione, vero? Comunque ha una grande escursione ed è molto preciso. È possibile tarare il volume desiderato anche se è quasi vicino allo zero (utile se come me suonate in casa), perché vi assicuro che ne ha da vendere (sono 2€ al dB, ne volete un po'?).
Tone
Controlla l'eq generale del pedale, tagliando gli alti se ruotato in senso antiorario. Quando chiuso, il suono risulta fin troppo impastato e, appunto, chiuso (se usate un humbucker al manico si ottiene un gran pastone), mentre risulta ben usabile anche prossimo a fine corsa (ore 3:30/4). Portato al limite, ha fin troppi acuti. Per ovviare alla scomparsa (relativa) di basse frequenze all’apertura di questo controllo, vi è un selettore denominato Bass Boost. Indovinate cosa fa? Se avete risposto "il caffè" siete pregati di andare da uno psicoanalista, ma di quelli bravi. Se invece la risposta è stata "boosta i bassi" avete indovinato. Ovviamente non in modo esagerato, ma è una cosa abbastanza percettibile.
Sustain
Regola la quantità di gain. Non aspettatevi un leggero OD che si ripulisce con la pennata. Anche con gain al minimo, resta comunque un Big Muff. Superate le ore 12/13 non si ottiene più distorsione, ma aumentano leggermente le armoniche alte e notevolmente la compressione, rendendo le note praticamente eterne (ehi, si chiama Sustain per un motivo!).
Qua finisce la parte tradizionale del Muff, analizziamo adesso il motivo per cui dietro il "3,14" c’è scritto Deluxe.
Attack
Il potenziometro magico! Regola il livello dell’effetto Attack (come scritto sul libretto delle istruzioni è una parte di segnale che corre in parallelo al resto e permette di mantenere ben presente l’attacco delle note), il che consente al pedale di comportarsi come fuzz (con le note tutte impastate e sgranate) o come distorsore (con un ottimo attacco e separazione delle note, anche in accordi molto pieni e complessi) oppure tutto quello che c’è in mezzo. Personalmente lo preferisco verso le ore 13:30.
Gate
Regola la soglia del noise gate integrato. Preferisco tenerlo spento (pot chiuso), anche perché non è rumorosissimo, neanche boostato con un OD. Forse può tornare utile ad alti volumi o con livelli di distorsione moooolto alti (tipo accendendo insieme a lui altri due o tre pedali). In alternativa, se regolato al massimo, può essere usato per creare suoni adatti a contesti noise/indie: suonando in tapping sulle note basse si avranno repentine interruzioni del suono, con un effetto molto percussivo. Il suo problema più grande è che non chiude in maniera dolce il suono, ma lo ghigliottina.
Level & Freq
Questi due pot lavorano in coppia e sono attivati dallo switch denominato Mids: il primo regola il livello di taglio/aggiunta delle frequenze medie selezionate dal secondo.
Il controllo Freq ha un ampio intervallo di valori, dalle medio-basse fino agli acuti (310Hz/5kH, secondo il costruttore). La campanatura (Q larga o stretta) può essere decisa tramite l’apposito selettore a due vie. Consiglio di tenere la Q in low (ovvero vengono interessate più frequenze) se dovete boostare per un suono più naturale e non troppo acido e tagliente, mentre se dovete togliere vanno bene tutte e due, dipende dai gusti. Nel caso ne foste dotati, un pedale di espressione può essere collegato al pedale per avere sotto mano (o, meglio, sotto piede) il controllo delle frequenze. A mio avviso non è molto utile, se non per fare qualche effetto simil-wah, come mostrato nel video dimostrativo EHX. Inoltre, il jack di ingresso del pedale di espressione è proprio sopra l’ingresso del pedale, per cui è molto facile sbagliare il buco (non pensate male, pervertiti!) se non si ha una pedaliera stabile e fissa. Io l'avrei messo nel lato lungo, dove è presente anche la presa per l’alimentazione: sfido chiunque a invertire jack e spinotto!
Svitando le quattro viti sul fondo del Muffone si ha accesso alla batteria, che di serie è ben bloccata tra i cavi che partono dagli switch.
Si può ottenere un suono molto metallaro, cattivo e incacchiato per le ritmiche mettendo il tono a ore 9, sustain oltre ore 12, Attack al massimo, Bass Boost inserito e i potenziometri Freq e Level a ore 10:30, il tutto boostandolo con un OD (nel mio caso un NGR Red Spot) per assicurare una buona dose di alte con cui essere comunque intellegibili (pur avendo una quantità di basse incredibile che costringerà il vostro bassista a spaccarvi una 4x12 sul coppetto) e avere quella botta in più, mentre con regolazioni più umane si possono ottenere invece ottimi suoni fuzzosi (ma va', non me lo sarei mai aspettato da un fuzz!), anche se sempre di ispirazione abbastanza moderna (Wolfmother, per intenderci).
Pro:
- molta versatilità (fuzz/distorsore/eq)
- silenzioso (ho sempre letto che i fuzz sono molto rumorosi, non ne ho provati altri, ma questo di sicuro no)
- switch ben distanziati, per evitare di attivare per sbaglio il controllo Mids anche se si hanno dei piedi immensi
- costo non elevatissimo. Almeno quando l’ho preso io, un annetto fa, sullo shop on-line tedesco con la T l’ho pagato 86€, una decina in più rispetto al Hotone Skyline Fury, anche se adesso è aumentato a dismisura nel prezzo!
Contro:
- ingombrante anche se non troppo pesante
- ingresso pedale d’espressione proprio sopra l’input, per i motivi sopra citati
- i selettori del Bass Boost e della campanatura sembrano poco resistenti
- manopole un pelino scivolose in quanto mancanti di qualsiasi tipo di zigrinatura o simili, ma questo è cercare il pelo nell’uovo
- Gate che ghigliottina il suono e non lo chiude più dolcemente. |