Nella seconda metà degli anni '70 esplose un periodo di enorme popolarità del cinema horror. "L'Esorcista" fece da apripista a una serie di pellicole, una più terrificante dell’altra, caratterizzate dall’avere delle colonne sonore di assoluto rilievo: musiche originali, suonate con perizia e che esploravano sonorità e soluzioni assolutamente inedite.
Se "L’Esorcista" vantava musiche del compositore polacco Krzusztof Penderecki, di Jack Nitzsche e gli altri horror usciti in queli anni - e destinati a diventare classici del genere - non erano da meno: , pionieri dell’elettronica che anticipavano l'ambient di Brian Eno e Robert Fripp; “Halloween la notte delle streghe” poggiava su una brillante colonna sonora ; sbandierava le musiche di John Williams. Ma tra tutte queste pellicole, due avevano in assoluto le musiche più terrificanti: "Profono Rosso" e "Suspiria". Entrambi italiani, capolavori del regista genio della paura Dario Argento, questi film presentavano colonne sonore realizzate ad hoc dai Goblin, progressive band di grido. Anche loro italianissimi e capitanati dal tastierista Claudio Simonetti, i Goblin creavano musiche macabre e terrorizzanti giocando con progressive e sperimentazioni elettroniche, ispirandosi alla fusion, al jazz e all'hard rock e sconfinando, quasi nell’avanguardia.
Dietro alle pelli della batteria, per entrambi i film (ma solo in parte su “Profondo Rosso”) sedeva Agostino Marangolo, che in questo video ci racconta la genesi e la registrazione di quelle musiche. Elogiando il genio visionario di Dario Argento e descrivendo un periodo aureo della musica, in cui le possibilità per produrre e realizzare i dischi erano sconfinate.