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Il tallone d'Achille della Line 6 Helix
Il tallone d'Achille della Line 6 Helix
di [user #62] - pubblicato il

La Helix è un'ottima macchina, ma non è sempre tutto oro quel che luccica. Anche un processore potente come quello messo insieme da Line 6 ha dei punti deboli, e quello della Helix potrebbe comprometterne la godibilità dal vivo.
La macchina è fantastica ed ha tutti i numeri per diventare un must, ma ha un grosso limite che spiegherò durante la mia piccola riflessione.
Tra i punti di forza ci sono le simulazioni al top e la dinamica sui suoni: il volume della chitarra e il crunch si comportano come se avessi dei veri amplificatori.
Inutile citare il peso ridotto, e innegabile è la facilità d'uso: io l'ho programmata senza aprire il manuale. Gli effetti sono fantastici e ha un looper bellissimo. Gli switch assegnabili, colorati e con i display sono il top, con possibilità di fare 64 assegnazioni sui pedali espressione. Il grosso dispaly è perfetto e ti aiuta a tenere tutto sotto controllo. La possibilità di gestire tre segnali in ingresso contenporaneamente (pure la voce) è un ulteriore marcia in più.
Per me, che su tutte le mie chitarre elettriche ho istallato un ponte piezo, gestire i suoni acustici ed elettrici insieme tarati perfettamente è il massimo. Uscire in diretta su un PA e avere suoni credibili è impagabile, e la schiena ringrazia.
Inoltre, il sofware di gestione tramite PC via USB è veramente comodo e ti dà la possibilità di caricare e salvare tutte le patch. È una comodità poter programmare interi concerti in sequenza perfetta, senza dover saltare avanti indietro fra le patch, e non è da sottovalutare la possibilità di caricare IR (in rete ce ne sono di fantastiche).
Non ultimi, va citata la presenza di molteplici uscite e ingressi, come la possibilità di integrarsi perfettamente con ulteriori unità esterne e pedalini. Inoltre ha 8IN-8OUT per registrare (ma non ho testato).

Il tallone d'Achille della Line 6 Helix

Una pecca da considerare però è che, come molte pedaliere che usano simulazioni, nel cambio di patch i due processori interni necessitano tanta potenza per scaricare e caricare un'enorme quantità di dati, e purtroppo creano dei vuoti di latenza sul cambio. Dicono che anche Fractal e Kemper abbiano lo stesso problema, ma non conosco queste macchine.



Per la maggiore parte dei chitarristi non è grave perché, con poche patch ben programmate, grazie ai molteplici switch e all'aggiunta di un secondo pedale esterno, puoi gestire addirittura un intero concerto (ricordo che è possibile l'assegnazione di ben 64 controlli su switch e ai due pedali d'espressione).
Purtoppo, nel mio caso, sono abituato a lavorare con molte patch con suoni molto complessi e super tarati. Sono pignolo e sono l'unico chitarrista sul palco, suonando un tributo Pink Floyd. Per me il problema è enorme: il vuoto di suono fra un cambio di patch è insopportabile e non accettabile durante un live!
Io uso mediamente 4/8 patch, con 6/8 controlli in tempo reale assegnati su un pedale control e sul pedale d'espressione per ogni singola song, inoltre suono interi album senza alcuna pausa suoni.
Certo, potrei risolverlo con trucchetti di programmazione lavorando molto in modo manuale sulla singola patch, ma dovrei cambiare completamente il mio modo di suonare e lavorare. Avere la possibilità di un'enorme quantità di memoria patch e non poterle usare a mio piacimento per me è un limite non da poco!

Il tallone d'Achille della Line 6 Helix

Dopo che molti utenti hanno lamentato questa cosa, con vari aggiornamenti, ora danno la possibilità - tramite degli "snapshot" - di usare delle scene con una serie di effetti e parametri da copiare e usare su un'ulteriore altra patch (variando alcuni parametri effetti). Purtroppo sei limitato a usare la stessa simulazione di ampli e cassa e microfono per non avere i vuoti di suono sul cambio patch. Magari con altri aggiornamenti riescono a risolvere la latenza, ma temo che sia un limite fisico della macchina, non un problema software.

Secondo me, bastava che nella progettazione della Helix prevedessero un processore in più, dedicato solo per il cambio patch, come già faceva Digitech sulle sue macchine vent'anni fa. Certo, magari sarebbe costata qualche euro in più a noi utenti finali, ma per me, come molti altri utenti che sono abituati a lavorare su patch e non in modo "manuale" con gli stomp box, una macchina senza latenza sarebbe stata la pedaliera perfetta!
Per ora ho preferito venderla dopo solo due mesi (per non smenarci molto denaro), ma non è detto che in futuro, se risolveranno il problema, non la riacquisti. D'altra parte a Kemper e a Fractal, per raggiungere la loro fama, ci sono voluti quattro anni di continui aggiornamenti.

Il tallone d'Achille della Line 6 Helix

Navigando on line, sono venuto a conoscenza che per la precedente pedaliera Line 6 (HD500), dopo due anni è uscita la versione "B" (HD500X) con nuovo processore e hanno risolto il problema di latenza.
La mia speranza è che esca una Helix revisione "B" con processori più potenti o con l'aggiunta di un altro processore dedicato esclusivamente al caricamento dati, e risolvano il problema sopra accennato. Ma ho forti dubbi che Yamaha/Line 6 per questioni di marketing, su un progetto durato molti anni come Helix, sostituiscano velocemente dell'hardware.
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