Non c'è niente di più difficile che essere semplici
di redazione [user #116] - pubblicato il 24 agosto 2016 ore 17:00
Abbiamo chiesto a Luca Francioso, eccellenza della chitarra acustica italiana, di insegnarci qualche posizione per ravvivare giri armonici triti e ritriti, suonati sempre uguali centinaia di volte, in prima posizione. Servendosi del più ovvio di tutti, quel giro di Do su cui - più o meno - chiunque ha imparato a suonare, Luca ci ha stupito con accattivanti sonorità e posizione alternative. Ma, al contempo, ci ha regalato una grande lezione di musica.
Ci sono accordi e giri armonici che a forza di essere suonati sempre uguali e in prima posizione, rischiano di annoiare sia l’esecuzione che appesantire l’arrangiamento.
Per provare a ridare loro vivacità e freschezza, Luca Francioso ci sprona a cercarli e costruirli su zone differenti della tastiera. Questo tipo di lavoro ci costringere, ovviamente, a ottimizzare la conoscenza della disposizione della note sul manico e, soprattutto, a essere sicuri nella conoscenza teorica delle note sia che formano gli accordi, sia che sono compatibili come aggiunte o abbellimenti.
Prendendo come riferimento un semplice giro di Do, formato da Do (C, E, G), Lam (A, C, E), Rem (D, F, A) e G7(G, B, D, F) Luca ci ha proposto una diteggiatura più ricercata per ogni accordo.
Ecco la diteggiatura suggerita come alternativa al C suonato in prima posizione. L’accordo colpisce per un accattivante contrasto tra i due G suonati su due ottave differenti ma su corde adiacenti. Mentre la corda di G risuona a vuoto, un G un’ottava più alto è preso sulla corda di B, pigiata all’ottavo tasto. Questa diteggiatura costringe la mano sinistra a un certo lavoro di stretching.
Per il Am le diteggiature proposte da Luca sono due: un Am7 e un semplice Am. La fondamentale dell’accordo è presa sgranando la corda di A a vuoto. Anche la quinta giusta E è ribattuta lasciando risuonare il E cantino a vuoto.
Per il Dm, Luca suggerisce la diteggiatura più originale. All’accordo formato dalle note D, F, A è omessa la quinta giusta A a favore della seconda E. Questa crea un’affascinante dissonanza data dall’intervallo di semi tono che intercorre tra il E e la terza minore F.
Per il G7 , invece, Francioso non fa altro che trasportare la più classica delle diteggiature (un C7 suonato in prima posizione) fino al decimo tasto. Anche per il G è proposta tanto una diteggiatura per il G7 che una per il G.
Luca però, ci ha invitato a fare una riflessione importante.
Sembra che a volte, certi chitarristi avvertano in tutti i modi l’esigenza di complicare parti, soluzioni e diteggiature; quasi a voler, in ogni modo, dare prova della loro abilità tecnica. Ma in questo modo, talvolta, il risultato è creare arrangiamenti molto difficili che poi penalizzano l’esecuzione. Quindi, complicare a ogni costo non è detto sia sempre un approccio efficace e funzionale a livello musicale. Spesso, gli accordi suonati in prima posizione sono la soluzione più idonea perché un arrangiamento funzioni. In quel caso, cambiarli significherebbe gratificare la propria capacità tecnica, lasciando che questa esigenza egoista, sovrasti l’aspetto che, invece, più di ogni altro va preservato mentre si suona: la musica.