Ci sono apparecchi, nella storia della musica, che hanno dato vita a suoni iconici quasi per caso, grazie a delle caratteristiche accessorie che talvolta esulano dal loro principale impiego.
È il caso dei banchi mixer Neve, che vengono usati tutt'ora anche su mix già chiusi solo per far passare il suono attraverso i loro circuiti, capaci di dare vita e spessore a qualunque suono con una magia fatta di colori e compressioni altrimenti quasi impossibile da ricostruire. Ne è un ottimo esempio anche l'Echoplex, il cui preamplificatore è talmente apprezzato da essere entrato in pianta stabile nei rig di chitarristi illustri che neanche ne usano la funzione echo. Ancora, un dispositivo divenuto mitico nel rock per la sua capacità di stravolgere in positivo il suono è nientemeno che un sistema wireless: lo Schaffer-Vega Diversity System.
Tra i primi sistemi per suonare senza fili sul palco, il Diversity risale alla metà degli anni '70 del secolo scorso ed è balzato agli onori della critica grazie ad Angus Young, ma nel tempo è stato adottato da innumerevoli artisti, da Eddie Van Halen a Peter Frampton, passando per Frank Zappa e i Pink Floyd.
Grazie alla singolare circuitazione relativa al trattamento del segnale, musicisti e tecnici del suono hanno cominciato a utilizzarlo non solo per i concerti, ma anche in studio, come vero e proprio effetto al di là della sua funzione di ricetrasmettitore wireless.
Per diverso tempo, l'utilizzo dello Schaffer-Vega ai fini della creazione di un suono e non come semplice trasmettitore e ricevitore di segnale è rimasto una specie di segreto tra professionisti fin quando, in un'intervista del 1984, Angus Young spiegò di utilizzarlo volutamente anche in studio per sfruttarne la particolare voce, la dolce compressione e la capacità di spingere un amplificatore oltre i propri limiti con un boost smodato.
Da allora, il Diversity System è diventato una specie di santo graal per una branca intera del suono rock, e in molti hanno tentato di imitarne l'effetto. La soluzione, alla fine, arriva da un italoamericano: Filippo Olivieri, con il marchio SoloDallas, produce già da alcuni anni repliche fedeli della sezione audio del Diversity System.
Il catalogo SoloDallas ha visto più edizioni, con tanto di controparte stompbox, e quella che vi si aggiunge per l'autunno 2016 è la copia più fedele del Diversity System mai creata.
Chiamata Schaffer Replica EX Tower, è una riedizione accurata nei minimi dettagli dell'originale ricevitore del Diversity System, con una circuitazione interamente analogica, componenti storicamente corretti e perfino uno chassis analizzato con scanner 3D e ricostruito identico al modello d'epoca per garantire tutta l'esperienza di un pezzo di storia del rock.
La colorazione, la compressione e il boost dell'ultimo Schaffer Replica puntano a imitare l'originale nella maniera più vicina grazie a un lungo processo di reverse-engineering effettuato sul trasmettitore incluso nel Diveristy System degli anni '70.
Al suo interno, il Tower ha un limiter analogico generato da un circuito vintage ottico e un compressore-expander capace di fornire una gran quantità di sustain, spessore e armoniche al suono.
In aggiunta, il limiter interno può essere disattivato a piacimento attraverso uno switch sul retro per una flessibilità sonora ancora maggiore.
Dotato di sole manopole di input e output, lo Schaffer è in grado di sprigionare un massimo di 30dB di clean boost con cui spingere in saturazione un amplificatore più di quanto qualunque chitarra o stompbox siano in grado di fare, e con una ricchezza sonora impressionante.
Grazie al footswitch incluso, il circuito può essere attivato a piacimento e, con l'uscita XLR sul retro, si può inviare il segnale anche su lunghe tratte senza avvertire alcuna dispersione.
Per il resto, lo Schaffer si presenta identico al ricevitore originale, con la sola differenza di racchiuderne unicamente la porzione relativa al trattamento del segnale con preamplificazione, equalizzazione, compressione e tutto quello che c'è intorno: non è, però, un sistema wireless come l'originale anni '70.
Lo EX Tower rappresenta l'opportunità di portarsi a casa una vera esperienza d'altri tempi, la stessa che ha segnato in maniera indelebile gli album degli AC/DC e alcuni dei lavori discografici più apprezzati dell'intero panorama rock. Nasce come un vero oggetto di culto, non come un semplice effetto per chitarra, e come tale arriva sul mercato con un prezzo, come dire, consistente.
Negli USA, è possibile ordinarlo direttamente per la ragguardevole cifra di 1335 dollari. I rapporti italiani, per il momento, , con cui consigliamo di entrare in contatto per saperne di più sulla "scatoletta magica" di SoloDallas o, nel caso fosse un po' fuori budget, sulla sua controparte a pedale già in produzione da qualche tempo e disponibile per una frazione del prezzo. |