di redazione [user #116] - pubblicato il 24 settembre 2016 ore 08:00
Ora che brand affermati come Ibanez le adottano sui loro modelli più sperimentali, le tastiere a ventaglio incuriosiscono sempre più. Abbiamo chiesto al liutaio Giulio Negrini, tra i primi ad adottarle regolarmente in Italia sui suoi strumenti, come nasce il Fanned Fret e, soprattutto, perché un chitarrista dovrebbe volerlo.
Il Fanned Fret, la tastiera a ventaglio, consiste nella disposizione dei tasti di una chitarra o di un basso in maniera non parallela gli uni agli altri, bensì inclinati per essere più vicini tra loro sul lato dei cantini e più larghi sui bassi, con un diapason (distanza tra capotasto e selletta del ponte) che varia di conseguenza.
Gli ultimi anni hanno visto una certa diffusione di tale tipologia di tastiere, e diversi marchi anche grossi hanno inserito alcuni modelli in catalogo con quella che, fino a qualche tempo fa, era vista come poco più di un'estrosità da liutai fuori di testa. Ora sempre più musicisti guardano con interesse e curiosità ai Fanned Fret, si chiedono quali benefici apportino nella pratica e a che prezzo.
A guardarli sembrano scomodi, ma chi li ha provati assicura che la mano di sente quasi subito a suo agio, a patto di adottare un approccio ben preciso e con la consapevolezza di avere a che fare con strumenti alquanto poco convenzionali.
In Italia, abbiamo uno tra i pionieri del Fanned Fret. Il liutaio Giulio Negrini ha fatto del Fanned Fret una delle caratteristiche di rilievo nei suoi strumenti ormai da diversi anni, com'è possibile notare dall'offerta del suo marchio GNG Guitars e sul nuovo sito Negrini Guitars. A lui abbiamo voluto chiedere di raccontarci cosa ci guadagna un musicista da una tastiera del genere e a quali rischi va incontro se decide di adottarne una. Giulio ci risponde dal suo nuovo laboratorio di Losanna, in Svizzera.
Risponde Giulio Negrini:Uno dei problemi strutturali della chitarra (non solo di quella elettrica) è il sistema di intonazione: tutte le corde, diverse per diametro e per nota emessa, hanno la stessa scalatura - la stessa lunghezza dal capotasto al ponte. Maggiore è il diametro della corda, più lunga dovrebbe essere la scalatura. È sicuramente facile notare come il basso elettrico abbia una scalatura molto più lunga di quella di una chitarra (in media 34" contro 25,5"). Un altro esempio è il pianoforte: le corde deputate a emettere le note più gravi sono parecchio più lunghe di quelle che producono le note alte.
Ho introdotto il Fanned Fretting nel 2007, quando era ancora una risposta estremamente di nicchia (brevetto originale USA di Novax): prevede l'utilizzo di una scalatura differente per ogni corda, in modo da migliorare la tensione e l'intonazione. Le chitarre di Liuteria GNG della serie "Fanned" sono costruite con una scalatura lunga sulla sesta corda e una scalatura corta sulla prima, avendo così una lunghezza intermedia in prossimità della corda centrale (G).
Per quanto possa risultare visivamente strano, suonare con questo tipo di strumenti non richiede molta pratica. È infatti molto naturale per la mano seguire l'andamento inclinato: più ci si avvicina alla paletta e più la mano tenderà ad aprirsi, viceversa per quando si accederà alla zona solistica dello strumento, dove le dita tendono a chiudersi. Essendo ogni tasto inclinato rispetto all'asse della corda, la forza risultante e lo spazio necessario per variare la nota saranno di valore inferiore rispetto a una tastatura tradizionale. Ne risulta che i bending sono molto morbidi da eseguire, permettendo (se si desidera aumentare il volume d'uscita) di montare corde con spessore maggiore a parità di suonabilità. Il movimento stesso del bending prevede una forza cinetica (rotazione della mano) e non direzionale (allungamento verso l'alto), e il sistema Fanned non fa altro che facilitarlo.
Per quanto riguarda la realizzazione di queste tastiere, ho dovuto cambiare totalmente il sistema di slottaggio tradizionale, utilizzando delle guide realizzate appositamente per me a laser con una precisione centesimale.
I contro, come in ogni cosa, ci sono. Non tutti si trovano benissimo, ho notato che specialmente chi tende ad abbracciare il manico con il palmo della mano (con il pollice che fuoriesce dalla tastiera per quasi la sua interezza) tende a trovarlo poco comodo, chi invece usa una posizione più classica (con il pollice sul retro del manico, meglio ancora se appoggiando lo strumento sulla gamba sinistra in fase di studio) beneficia dei maggiori vantaggi. Altra cosa strana è l'effetto visivo, a cui alcuni si abituano in pochi minuti mentre altri faticano a focalizzarsi. Il mio consiglio è sempre quello di provarle per un po' prima di trarre conclusioni affrettate.