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GIG50FS, quando la liuteria sforna amplificatori
GIG50FS, quando la liuteria sforna amplificatori
di [user #116] - pubblicato il

GLB Sound è un marchio tutto italiano che ha unito la costruzione di amplificatori e la liuteria creando degli oggetti tanto belli da vedere quanto da suonare. In prova oggi abbiamo la GIG50FR con 40watt e soli due controlli.
Gianluca la Boria, fondatore della GLB Sound, ha unito due mondi diversi, anche se non del tutto distanti, quello della liuteria e quello degli amplificatori artigianali. Siamo consapevoli che l’unione di queste due realtà non è del tutto una novità. La possibilità di personalizzare un testata e cassa, partendo dalla scelta dei legni fino al piping, però, non è certo una cosa così consueta. La GIG50FS, con una 12ay7 e una 12at7 nella sezione di preamplificazione e due 6550 nel finale raggiunge la potenza di 40watt. È un ampli studiato prettamente per il jazz, che non disdegna però l’essere tirato per il collo con una saturazione naturale e calda. 

Sul pannello frontale troviamo solo due controlli, volume e tono. La GiG50 dal punto di vista elettronica è semplicissima, bada al sodo e concentra tutti gli sforzi nel trasformare il meno possibile la voce dello strumento per darle il giusto punch per far vibrare il Jensen P12Q della cassa Micro. 

Gli ampli GLB, proprio come delle chitarre di liuteria, possono essere personalizzati in ogni dettaglio a partire dalla scelta dei legni. Si può scegliere tra il Sapele, denominato standard tonewood, ovvero il legno usato di norma per la GIG50, l’acero, ovvero il premium tonewood e il pero, proveniente dal private stock di Gianluca. Oltre alle differenti caratteristiche estetiche, ogni legno offre differenti caratteristiche timbriche, in grado di variare la risposta della cassa e quindi il timbro finale. 

GIG50FS, quando la liuteria sforna amplificatori

Avremo modo di approfondire meglio le differenze sonore delle differenti casse GLB, questa volta ci limiteremo a riportare i dati presenti sul sito della casa. Mentre il sapele è ricco di armoniche, il maple guadagna in attacco. Il pero, decisamente più raro da trovare anche sulle chitarre, ha meno attacco e più headroom. 

La possibilità di personalizzazione, però, non si ferma alla scelta dei legni e della colorazione. Si può scegliere infatti, tra ben quattro differenti colori per le maniglie e tre per il piping, sempre in vero cuoio. Da ultimo, si può decidere se regalare alla GIG un look più moderno con la retina nera o vintage con quella crema. 

Togliamo ora lo standby e cominciamo a suonare con la 335 lasciando i controlli a ore 12, entrambi sia il volume che il tono. Diamo il via alle danze, quindi, con un clean carico di headroom, ma allo stesso tempo delicato. Il guadagno non è elevato con questo setup e, nonostante i pick up della Gibson spingano con forza, resta pulito anche quando si spinge e si suona con violenza. Il sound è quello jazzy che ci aspettavamo. La GIG è ricca di armoniche e lascia trasparire quel timbro un po’ nasale della 335 che l’ha resa famosa fin dalla sua prima apparizione sul mercato. 

Nonostante a disposizione si abbia solo un controllo di tono, a differenza delle classiche tre manopole per alti medi e bassi, si riesce a sagomare con decisione la voce della GLB. Tra l’altro il controllo è molto sensibile e non c’è bisogno di intervenire con decisione per ottenere cambiamenti vistosi. 

Alzando il volume il carattere della GIG50 cambia radicalmente. Il guadagno aumenta considerevolmente. Quello che prima era un clean muta in un crunch deciso, ancora più grosso e potente. Anche il volume che esce dal cono diventa considerevole. In fondo è sempre una testata da 40 watt, nonostante dimensioni e pesi ridotti all’osso. 

La 1x12 fa il suo dovere egregiamente, non risente della potenza sprigionata dalle valvole e trasmette con naturalezza tutta la verve della GLB. Il tutto senza affaticare la schiena quando la si deve trasportare in giro. Quando si spinge verso il fine corsa la manopola del volume, quello che era un sound jazzy è ora diventato qualcosa di molto più cattivo e prepotente. 



La GIG50FS è un ampli nato per il jazz ma che si è dimostrato un vero tutto fare. Nonostante sia in grado di restare clean anche con humbucker potenti, riesce poi a diventare cattivo quando lo si porta al limite. I suoi 40 watt sono più che sufficienti in ogni situazione e la possibilità di essere personalizzato in ogni particolare lo rende un vero e proprio gioiello di artigianato italiano. 



 
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