di Andy Cappellato [user #45705] - pubblicato il 20 febbraio 2017 ore 09:00
Spesso ci si trova ad usare vari strumenti, non solo nel mondo del recording, senza conoscerli a fondo, utilizzando i l'istinto o, nel nostro caso, i preset. Ma conoscere bene ogni funzione e ogni parametro dello strumento che si sta utilizzando può trasformare un appassionato in un professionista.
A cosa serve l'equalizzatore
Un equalizzatore, o semplicemente abbreviato come eq, è uno strumento utilizzato per bilanciare le varie frequenze di un segnale audio, ci permette di attenuare quelle in abbondanza e di aggiungere energia dove il segnale è carente, in modo da poter ribilanciare lo spettro di frequenze del segnale stesso.
Essenzialmente nell'audio professionale possiamo trovarci ad utilizzare due tipi di equalizzatori: l'equalizzatore parametrico e l'equalizzatore grafico.
L'equalizzatore parametrico
L'equalizzatore parametrico è lo strumento più potente con cui possiamo lavorare ed è quello presente nella maggior parte dei mixer hardware e dei plugin di equalizzazione.
É composto da diversi tipi di filtri che si dividono in:
Filtri Passa Alto (HPF) e Passa Basso (LPF): sono filtri che tagliano da una certa frequenza in giù (nel caso del filtro passa alto) o in su (filtro passa basso). L'attenuazione di ciò che viene tagliato dipende dalla pendenza del filtro, che di solito può essere 6, 12, 18 o 24 dB per ogni ottava. Nel mondo analogico di solito abbiamo la sola selezione della frequenza ma in digitale spesso abbiamo anche la possibilità di scegliere la pendenza e a volte l'enfatizzazione nel punto di taglio (resonance).
Filtri Shelving: utilizzati per alte e basse frequenze, enfatizzano o attenuano dalla frequenza selezionata in giù (Low Shelving) o in su (High Shelving). Hanno quindi solitamente 2 parametri: frequenza selezionata e dB di guadagno/attenuazione. A volte è presente un terzo parametro che controlla la pendenza nel punto di guadagno o attenuazione.
Filtri Parametrici o Peaking Filter: sono filtri che enfatizzano o attenuano la frequenza selezionata. Quanto le frequenze intorno a quella selezionata verranno attenuate o enfatizzate dipenderà dal paramentro di bandwidth o Q: più alto sarà il valore di Q più sarà stretta la campana di guadagno e attenuazione. I parametri in questo caso saranno 3: frequenza, guadagno/attenuazione e larghezza della campana. Se uno di questi 3 parametri manca, il filtro viene chiamato semiparametrico.
Alcuni filtri parametrici hanno un valore di Q fisso al variare del guadagno o dell'attenuazione(Costant Q), altri invece hanno larghezza di banda variabile (Proportional Q) che si stringe all'aumentare del guadagno o attenuazione. Questo in modo da aumentare la precisione in caso di tagli o guadagni su specifiche frequenze.
Certi filtri hanno delle campane non simmetriche in caso di taglio o attenuazione, come il peaking filter del Renaissance Equalizer di Waves, dove la campana si stringe in caso di taglio, in modo da rimuovere frequenze precise, e si allarga in caso di guadagno in modo da non essere troppo risonante su una specifica frequenza.
L'equalizzatore grafico
L'equalizzatore grafico di solito si trova come hardware esterno e non è altro che una catena di vari filtri peaking con frequenza e bandwidth fissa in cui possiamo scegliere solo il guadagno o l'attenuazione. É composto nella maggior parte dei casi da 31 o 15 bande fisse ma possiamo trovare alcune eccezioni come l' API 560, classico equalizzatore da studio a 10 bande, ricreato in digitale anche da Waves.
Molto spesso sono utilizzati in situazioni live, dove sia nell'impianto di diffusione, sia nei monitor dei musicisti, sono presenti molte risonanze (causate dall'ambiente e dai rientri dei microfoni) da tagliare. Con un equalizzatore grafico a 31 bande è facile trovare queste frequenze e tagliarle senza compromettere troppo la qualità del suono riprodotto grazie alle campane molto strette su ogni singola banda.