di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 19 marzo 2017 ore 14:30
“Clapton me lo hanno descritto come un maestro: uno irraggiungibile, unico. Storie. Un Chuck Berry in giornata se lo mangia quando vuole” (Angus Young 1992). La prima volta che, da ragazzino, lessi il nome di Chuck Berry fu in questa intervista trovata su un vecchio GuitarClub.
Suonavo già da un po’ la chitarra e Clapton era uno degli intoccabili, quei riferimenti sopra ogni cosa che nessuno osa mettere in discussione. Così, sentirlo ridimensionato in maniera feroce dal chitarrista degli AC/DC mi aveva incuriosito, non poco. Andai a informarmi e ci misi un attimo a capire che Chuck Berry era l’autore di quel pezzo assurdo che Michael J. Fox suonava nel finale di “Ritorno Al Futuro”, scena e canzone che, anni prima, mi avevano fatto venire una gran voglia di suonare la chitarra. Allora, di fare assolo non è che mi importasse molto. Mi piacevano i Sex Pistols, i Clash e i Ramones e volevo solo essere un chitarrista punk. Per carità, pasticciare con le pentatoniche era uno spasso e gongolavo con Van Halen. Ma nella musica che volevo suonare non c’era spazio né per sciccherie blues né tantomeno per diavolerie da metallaro. Qualche tempo dopo comperai “The Great Rock’n’Roll Swindle” dei Sex Pistols. Avevo consumato e imparato a suonare a memoria tutto "Never Mind The Bollocks" e cercavo di rimediare qualunque altro loro bootleg o album. Ricordo che raccattai i soldi tagliando l’erba del giardino di mia nonna. Il pezzo più forte del disco era una ripresa live in sala prove dei Sex Pistols che suonavano “Johnny B. Goode”. Ancora Chuck Berry. Quella versione mi mandava fuori di testa: impazzivo perchè Steve Jones sparava un assolo di chitarra, spingendosi ben oltre quello che l’avevo sempre sentito suonare. Svisate di chitarra e Punk: si poteva fare. Quell’anno andai a lezione di chitarra e la prima cosa che chiesi al mio maestro di insegnarmi fu il riff iniziale di “Johnny B. Goode”.
Oggi lo risuono per salutare e omaggiare il Re dei chitarristi Rock'n'roll. Per ringrazialo di avermi messo sulla buona strada.