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Back To Basic: cos'è e come funziona il Compressore
Back To Basic: cos'è e come funziona il Compressore
di [user #45705] - pubblicato il

Il compressore, insieme all'equalizzatore, è uno dei processori più importanti e più utilizzati nell'audio professionale ma il suo funzionamento non è sempre così intuitivo e saper padroneggiare la tecnica della compressione a volte richiede anni di esperienza. In questo nuovo articolo cominciamo ad esplorare questo fondamentale processore.

A cosa serve il Compressore

Innanzitutto cominciamo a vedere qual'è la funzione del compressore: ridurre l'escursione dinamica di una traccia audio, cioè diminuire la distanza in volume tra il segnale più debole e il segnale più forte. Inizialmente nato per ottimizzare la registrazione sul nastro magnetico e per evitare la saturazione degli stadi di ingresso, il compressore è ancora oggi utilizzato sia in fase di registrazione che in mixing. Ridurre il range dinamico ci permette anche nel mix di tenere le varie tracce, come una voce ad esempio, sempre allo stesso volume per tutto il brano in modo che non siano sovrastate dagli altri strumenti nelle sezioni più affollate, oltre che a prevenire la saturazione in uscita.

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I controlli

Vediamo ora nel dettaglio quali sono e a cosa servono i vari controlli del compressore:
  • Threshold: o soglia, espressa in dB, indica il punto oltre il quale il compressore comincia a lavorare.
  • Ratio: è il rapporto di compressione e indica quanto il segnale verrà compresso quando supera la Threshold. Ad esempio, con una ratio di 2:1 ogni segnale che supera la soglia verrà dimezzato in uscita, cioè ogni 2 dB in ingresso ne verrà restituito 1 in uscita.
  • Make Up Gain: è l'output del compressore e serve per recuperare il volume perso a causa della compressione.
  • Attack: espresso in millisecondi è il tempo che impiega il compressore ad entrare in funzione una volta che il segnale ha superato la soglia.
  • Release: sempre espress in millisecondi, indica il tempo che impiega il compressore a smettere di comprimere una volta che il segnale è tornato sotto la soglia.
  • Gain Reduction Meter: non è un controllo ma un indicatore visuale, a led o con lancetta, che informa di quanto il segnale viene compresso, attraverso una scala in dB.
  • Bypass: spegne il processore, facendo passare inalterato il segnale attraverso la macchina.
Con l'avvento del digitale e dei plugins possiamo poi trovare dei controlli che non tutti i compressori hardware hanno:
  • Knee: indica il tipo di curva nel punto in cui il compressore comincia a lavorare, che può essere brusca (Hard Knee), dolce (Soft Knee) o di svariati valori intermedi.
  • Auto: imposta in modo automatico, dipendente dal segnale in ingresso (Program Dependent), il controllo di tempo a cui è riferito (l'attacco, il rilascio o entrambi).
  • Sidechain eq o External Sidechain: il Sidechain è il segnale che pilota il circuito di compressione, dove nella maggior parte dei casi è il segnale stesso da comprimere, ma a volte può essere una versione equalizzata in modo diverso del segnale d'ingresso, ad esempio senza basse frequenze, in modo che queste non facciano entrare in funzione il compressore troppo presto. Oppure può essere un segnale esterno, come ad esempio si usa in radio dove il segnale della voce dello speaker pilota un compressore sul segnale della musica di sottofondo, in modo che questo sia abbassato di volume automaticamente quando comincia a parlare (Ducking), o il classico utilizzo della cassa per triggerare il compressore su vari strumenti del mix o il Master Buss.
  • Mix: serve per miscelare il segnale compresso con il segnale originale. In questo modo si può utilizzare la Parallel Compression direttamente sul compressoresenza dover usare due tracce del mixer (una per il segnale dry e una per il segnale compresso).
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Compressore o Limiter?

Che differenza c'è tra un compressore e un limiter? Essenzialmente il rapporto di compressione: oltre i 10 dB di Ratio il processore viene considerato un Limiter. Un caso a parte è il Brickwall Limiter, un compressore con attacco immediato e un rapporto di compressione di infinito a 1, in modo che nessun segnale possa superare la Threshold. È utilizzato prevalentemente sul Master Buss in modo da non superare lo 0dBFS in uscita e quindi mandare in clip i convertitori.



Esempi di utilizzo

Come abbiamo già detto il compressore serve a tenere sotto controllo l'escursione di volume di una traccia all'interno del mix: in questo caso usare un attacco abbastanza veloce, un rilascio lento e una ratio non troppo aggressiva, ci permette di comprimere il segnale in modo costante e abbastanza trasparente, cioè senza far sentire eccessivamente il suo intervento.
Il compressore può servire anche per enfatizzare l'attacco di uno strumento percussivo: su un cassa ad esempio, impostando un attacco mediamente lento e una ratio di 4:1 o più, possiamo comprimere decisamente il segnale e, grazie proprio al tempo di attacco lento, il picco iniziale (transiente) "scappa via" prima che si inneschi il compressore; in questo modo abbiamo un segnale compresso dopo l'attacco iniziale. Riportando il volume uguale a quello del segnale originale grazie al Make Up Gain ci troveremo ad avere un effetto di enfatizzazione dell'attacco.
Un altro uso prevalente del compressore è quello sui buss o sul Master Buss del mixer per comprimere gruppi di strumenti o l'intero mix. Qui il rapporto di compressione è spesso basso (2:1 o 4:1), la Threshold impostata per comprimere pochi dB e i tempi di attacco e rilascio settati a seconda del brano e dell'effetto che si vuole ottenere: con un attacco lento ad esempio si può enfatizzare la parte ritmica del brano (la batteria essenzialmente) e con un rilascio impostato correttamente si ottiene un effetto di "movimento" coerente con il brano stesso.
Grazie alle praticamente infinite tracce che abbiamo a disposizione sulle nostre DAW (e ai plugin con il mix tra segnale pulito e compresso incorporato) possiamo sperimentare utilizzi avanzati del compressore come la Parallel Compression e la Multi Buss Compression, tecnica complessa e affascinante lanciata da Michael Brauer e utilizzata da tantissimi professionisti.

Comincia ad usare il compressore

Saper usare correttamente il compressore è spesso un'arte più che una tecnica, ed è facile, soprattutto per chi si trova per le prime volte davanti ad un mixer, virtuale o hardware che sia, abusarne e ritrovarsi con un brano eccessivamente schiacciato e soffocato dalla compressione.
Il consiglio migliore per chi utilizza per la prima volta questo processore è di cominciare a sperimentare con i controlli e studiare ed ascoltare i preset dei plugins per imparare a riconoscere cosa fanno i vari controlli e come sono utilizzati i tempi di attacco e rilascio a seconda della traccia che si va a comprimere, così da padroneggiare velocemente l'utilizzo di questo indispensabile processore.
 
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