con la singolare capacità di personalizzare i preset fino alla scelta dei componenti elettronici che costituiscono i valvolari replicati digitalmente, BIAS ha dato vita negli anni a una fortunata serie di applicazioni dedicate alle distorsioni prima, ai ritardi e alle modulazioni poi. Nel frattempo, il prodotto di punta della software house Positive Grid in cui l'utente può memorizzare i suoni creati nel suo home studio attraverso il software originale, e ha avuto di recente compagnia con gli stompbox e l'ultimo arrivato, . coronare il lavoro, portando nelle pedaliere dei chitarristi tutto l'universo di modulazioni visto solo su schermo con la app BIAS Pedal.
Come gli altri stompbox Positive Grid, BIAS Modulation nasconde un potente processore dedicato alla costruzione di un preciso stile di effetti, consente la memorizzazione di numerosi preset e lascia ampio spazio di personalizzazione anche senza ricorrere a computer e tablet, grazie a un pannello particolarmente approfondito.
Tutti coperti da solidi knob in metallo, i controlli di Depth, Rate, Tone e Intensity sono sufficientemente intuitivi per chiunque abbia mai tenuto tra le mani un effetto di modulazione, e neanche il potenziometro Level per il volume generale ha bisogno di spiegazioni. Chi ama la categoria non avrà problemi a orientarsi anche con le sonorità dello switch LFO, una levetta a tre posizioni che permette di scegliere l'onda modulante tra una sinusoide, un'onda triangolare e una quadra.
Spiegare il ruolo delle manopole Tweak 1 e Tweak 2 invece non è altrettanto immediato, perché di fatto il loro compito cambia a seconda dell'effetto sintetizzato e di quanto deciso dall'utente in fase di progettazione. Bisogna ricordare che la filosofia BIAS si basa sulla costruzione di effetti praticamente da zero, agendo via software fino nei minimi dettagli relativi all'azione dei potenziometri o alla struttura stessa del circuito virtuale che si intende ricreare, replicando caratteristiche dei più famosi effetti analogici e digitali in circolazione, dal comportamento dinamico alla scelta dell'alimentazione e la conseguente pasta sonora. In questo, la gamma Positive Grid è in grado di vantare una versatilità impressionante.
Non da meno è la flessibilità per l'uso sul palco, grazie ai tre footswitch per altrettanti effetti pronti all'uso e un tap tempo con cui sincronizzare qualunque effetto con il brano che ci si appresta a suonare.
Gli amanti del MIDI non restano a bocca asciutta, perché sul dorso dello chassis sono presenti anche due porte di In e Thru per comandare parametri e preset.
Per chi preferisce agire "alla vecchia maniera" o vuole editare in rapidità i suoni impostati, personalizzazioni e memorizzazione dei suoni sono accessibili con la manopola Preset. Come per gli altri stompbox della gamma BIAS, le memorie sono tutte personalizzabili, ma il Modulation offre già una gamma di effetti di fabbrica da cui partire. Oltre ai tre preset liberi, il selettore rotativo permette di scegliere tra chorus, phaser, flanger, vibrato, tremolo, ring modulator e rotary speaker.
Il processore consente inoltre di sommare e sincronizzare in un solo preset fino a due modulazioni: una basata su tempo e filtro, l'altra su ampiezza. È possibile quindi creare un unico suono che combini uno a scelta tra chorus, vibrato, flanger, rotary e phaser con un effetto tra tremolo, pan, ring modulator e autoswell.
Come i suoi predecessori, il Modulation garantisce una programmabilità totale attraverso il software BIAS Pedal, disponibile per iPad ma anche per Mac e PC, coi quali lo stompbox comunica attraverso la porta USB che può fare anche da presa d'alimentazione, qualora l'alimentatore della pedalboard non dovesse avere un'uscita da 9 volt libera.
Completato da ingressi e uscite stereo, l'ultimo arrivato nel catalogo Positive Grid jack consente anche il collegamento di un pedale d'espressione esterno per la regolazione in tempo reale di parametri a scelta.
Appena mostrato al pubblico del Musikmesse di Francoforte, il BIAS Modulation sarà presto disponibili anche in Italia .
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