Il marchio CostaLab si è fatto strada tra musicisti e appassionati con un variegato catalogo di effetti a pedale, accessori e controller fieramente ideati e realizzati in Italia. La recente comparsa della dicitura "Amplification" accanto al logo dell'azienda ha incuriosito gli affezionati, e l'attesa è stata premiata con l'arrivo del Silverstone 30, primo amplificatore di casa e oggetto di questo articolo.
Il Silverstone è un valvolare da 30 watt in classe A/B. Disponibile e , si basa su quattro valvole 7025 nel preamplificatore e due KT66 per il finale, tutte TAD selezionate di serie.
Costantino Amici di CostaLab spiega che il circuito fa uso di varia componentistica ampiamente sovradimensionata rispetto alla potenza effettiva dell'amplificatore. Questo, se da una parte contribuisce a un peso piuttosto importante per la struttura (siamo a circa 16 Kg per la testata), dall'altra garantisce un sound ricco su tutta la gamma di frequenze, mai imbottigliato e con un'headroom eccellente. Facile nell'uso e diretto nel timbro, ne dà prova appena le due "bottigliette" sotto vuoto del finale si illuminano di un arancio pieno.
Il Silverstone è un amplificatore a basso gain. È pensato per i puliti e i crunch moderati vecchio stampo, ma la concezione sul piano tecnico è moderna e minimalista.
Alla luce delle innumerevoli alternative che il mercato offre alla classica tanica a molle, l'assenza del riverbero è una precisa scelta, ed è compensata in versatilità da un loop effetti valvolare trasparente e silenzioso. Il pannello dei comandi è ridotto all'osso e mette a disposizione un'equalizzazione in comune per entrambi i canali, switchabili anche a pedale.
Il clean ha il solo controllo del volume, mentre l'overdrive aggiunge anche un Gain. Il potenziometro Presence consente di adattare la risposta dell'amplificatore a casse, chitarre e ambienti più disparati. Anche le manopole di bassi, medi e alti si dimostrano molto efficaci, ed è facile adattare la pasta del valvolare alla strumentazione del caso o ai gusti personali.
Già dalle prime note traspare un sound classico, dinamico e dettagliato. Le KT66, per intenderci, sono quelle usate sulle prime edizioni del Marshall Bluesbreaker, e sono responsabili di un pulito ricco e caldo, ancora vicino alla tradizione californiana ma con medi più a fuoco, brillante ma senza gli acuti particolarmente aperti di alcuni cugini d'oltre Oceano, che non sempre vanno d'accordo con distorsioni e pedali esterni.
Questa differenza sostanziale si amplifica quando si passa al canale overdrive o si mette un pedale di saturazione in catena: la natura britannica della testata emerge più evidente, i bassi grattano senza perdere definizione, gli acuti sono controllati e pieni e i medi sono ben presenti ma non si estremizzano.
Con gli stompbox la reazione è fedele. Il valvolare rispetta la natura dei distorsori senza caratterizzarne eccessivamente la voce né aggiungendo compressione o artefatti che modificherebbero la percezione delle modulazioni e degli effetti d'ambiente.
Forse il punto di forza del Silverstone è proprio nella predisposizione a essere "espanso" con accessori esterni. Il clean sembra già confezionato per essere portato sul palco o registrato senza grossi interventi, rispetta i circuiti e gli strumenti che gli si danno in pasto ed è affiancato da un canale distorto dalla risposta bilanciata, senza tagli eccessivi in frequenza, perfetto per essere spinto e colorato a sua volta da altri pedali godendo al contempo di tutte le nuance di una valvola che s'increspa nel modo giusto.
La possibilità di regolare volumi di ingresso e uscita per il send return, inoltre, consente di trasformare il loop in un boost addizionale in cui, alla bisogna, inserire anche un altro overdrive a spingere le finali, ottenendo in tutto e per tutto un terzo canale grazie anche alla possibilità di essere azionato a pedale attraverso un comune footswitch stereo (in quello del video, è controllato dal pulsante indicato con l'etichetta Reverb).
Il Silverstone 30 è pensato per un uso professionale. Suona "giusto" a qualsiasi volume ma dà il meglio di sé a livelli sostenuti, più adatti a uno studio di registrazione e a un palco che a un appartamento. La filosofia vede come utente ideale un musicista con ben chiare le proprie necessità timbriche, che saprà plasmare l'equalizzazione a seconda del caso e costruire i suoni con una combinazione ben ingegnata di footswitch ed effetti esterni.
Tra valvole KT66 e loop effetti regolabile, amplificatori con questa concezione non se ne vedono molti in giro, e provare sotto le dita il primo valvolare nato sotto la firma di Costantino Amici è un'esperienza da non lasciarsi sfuggire. La presenza di CostaLab all'imminente è un'occasione da prendere in seria considerazione. |