di scrapgtr [user #12444] - pubblicato il 23 aprile 2018 ore 07:30
Made in Italy è artigianato, ma anche realtà industriali di qualità. La mini-testata Raw Dawg è il frutto della collaborazione tra DV Mark ed Eric Gales.
Tanto la Stalker evidenzia con orgoglio le proprie origini artigianali, tanto questa testatina (l'ultima uscita in quella che ormai è una linea ampia che offre minitestate per tutti i gusti) tradisce una natura industriale. Lo chassis nero fa molto "consumer electronics" e, se non fosse per la facciata in plexiglass con il lettering dorato (che tra l'altro evoca nostalgie di Binson e Davoli) e la presenza di ben cinque manopole chicken head, la si potrebbe scambiare per un decoder o un lettore di DVD. Il peso è contenutissimo (sempre sotto i tre chili) e la costruzione, a dispetto dell'italianissima progettazione, è orientale come quella del vostro smartphone (ma un ulteriore controllo qualità avviene a S. Giovanni Teatino presso DV Mark).
"Raw Dawg" è il soprannome di Eric Gales (EG appunto), chitarrista rock blues americano forse non molto noto da noi ma considerato da chi se ne intende (tipo un certo Bonamassa) uno dei migliori chitarristi al mondo, almeno nel suo genere. Visto che a me le classifiche non piacciono (e non solo perché risulterei ultimo) la cosa non mi impressiona, ma visto che il buon Eric afferma di aver avuto un ruolo attivo nella scelta delle caratteristiche funzionali dell'amplificatore sono andato a sentire un po' di clip e devo dire che il signore in questione non solo è davvero bravo, ma di suoni di chitarra se ne intende.
Come già anticipato, la Raw Dawg è una monocanale dedicata ai suoni puliti. I controlli si limitano a un volume, toni alti, medi, bassi e riverbero (anche qui digitale, che vuole essere una simulazione di riverbero a molla). Il preamplificatore sfrutta anche una valvola 6205 (una piccola valvola per uso militare usata da Seymour Duncan nella sua linea di overdrive Twin Tube di qualche anno fa e in alcune testate Mark Bass). La potenza dichiarata è di 150 Watt su 8 Ohm (250 su 4). Come la Stalker è dotata di loop effetti (questa volta post riverbero) e di due uscite per altoparlanti collegate in parallelo (sicché con entrambe le testate collegando due casse da 8 Ohm si avrà un incremento di potenza dovuto al carico di 4 Ohm), in più c'è un'uscita di linea (post riverbero, pre loop, senza simulazione di cabinet) per utilizzare la testata come preamplificatore. È presente una piccola ventola per il raffreddamento (che come le alette della Stalker fa pensare a noi profani che i transistor per suonare bene devono scaldare come le valvole).
Il prezzo è di poco inferiore ai 500 euro.
La prova è avvenuta utilizzando le stesse casse, gli stessi pedali e gli stessi strumenti già usati per la Stalker.
A dispetto di quanto dichiarato dai rispettivi costruttori, non vi è un'apparente differenza di potenza tra le due testate e anche qui la sensazione, per feel e volume, è quella di essere collegati ad un valvolare di almeno cinquanta watt. Il suono è caldo, corposo e nello stesso tempo nitido, tridimensionale come solo un buon valvolare può essere. L'impressione è di essere collegati a un blackface d'epoca (ne ho provati, ve lo assicuro), se non fosse per il riverbero granuloso che tradisce la sua origine digitale. Rispetto a tutte le emulazioni digitali che ho provato della stessa tipologia di suono, qui c'è una complessità e una pienezza che non avevo mai sentito. Un confronto, seppur frettoloso, con la testata DV Little GH 250, tutta allo stato solido, mi fa pensare che la valvola nel pre non è un placebo come in tanti altri amplificatori ibridi, ma fa la sua bella parte (infatti è appena uscita una nuova versione della Little GH 250 dotata della stessa valvola).
I controlli di tono funzionano come si aspetterebbe chiunque abbia avuto a che fare con un valvolare di stampo blackface e anche qui a volume più alto e con pickup più potenti l'amplificatore si comporta come un vero valvolare.
Eric Gales usa molto i pedali, e la Raw Dawg è stata dichiaratamente progettata per quest'uso, pertanto i risultati della prova con i pedali non possono che essere soddisfacenti confermando, se mai ce ne fosse bisogno, che un suono pulito stellare (come anche quello della Stalker del resto) è la base ideale per l'utilizzo dei pedali e che lo scopo di un amplificatore non è solo quello di fornire volume.
Entrambe le testate non solo hanno superato le mie aspettative da quarantennale scettico del solid state, ma hanno suscitato curiosità ed entusiasmo in tutti i chitarristi che le hanno viste e sentite. La qualità delle timbriche (sia di quella personalissima e ulteriormente personalizzabile della Stalker, sia di quella più familiare e rivolta alla tradizione della Raw Dawg) è eccezionale.
La sensazione, non solo a livello uditivo, è quella di essere collegato a un valvolare di qualità. Le dimensioni ed il peso contenuto, la silenziosità e la potenza ragguardevole non sono più ottenibili solo a costo di un compromesso con la qualità del suono e questi amplificatori (e tutti i loro concorrenti) potrebbero essere la soluzione ideale per moltissimi musicisti sia professionisti sia dilettanti alla ricerca di un amplificatore di buona qualità, prima ancora che pratico.
Inoltre i costi tutto sommato contenuti (stiamo parlando di prodotti che nella loro tipologia si possono considerare in cima alla gamma disponibile sul mercato) permettono di considerarne l'acquisto anche solo come alternativa leggera e agile o come amplificatore di riserva per chi già possiede uno o più valvolari. Per quanto mi riguarda sono stato così soddisfatto della prova che ho acquistato una delle due (non vi dirò mai quale, ma posso dire di essere stato per lungo tempo indeciso) tradendo le beneamate valvole per la prima volta.