di kfd [user #1076] - pubblicato il 07 maggio 2018 ore 14:00
I transistor e il digitale hanno fatto passi avanti e fronteggiano il valvolare a testa alta. Siamo davvero al punto in cui la "fede termoionica" vacilla?
Io sono giunto alla conclusione che la scelta va fatta in base alla necessità. Mi ritrovo a suonare in un duo: basi da expander midi + chitarra + voce, in questa formazione sarebbe impossibile
gestire un ampli a valvole quindi utilizzo il mio vecchio POD XT che ormai vetusto verrà soppiantato da qualche simulatore più moderno. Se dovessi suonare in un gruppo rock preferirei un ampli vero,
sempre a valvole anche se per anni ho utilizzato con soddisfazione il mio ancor più vecchio Roland JC55.
Anch'io suono in un duo con le basi come te...e ho avuto l'XT Live. Effettivamente per fondersi bene con le basi il suono dell'ampli vero è troppo definito e ci vanno i simulatori. Io uso un pedalino
Mooer micro preamp con in fronte il Nova System, e suona bene.
Con la band il discorso cambia, ci vuole l'ampli valvolare che digrigna i denti a tutti gli altri strumenti, soprattutto la batteria. Io ho entrambe le cose (ampli e sim) e me le tengo.
A proposito di Mooer, pensavo di sostituire il mio POD XT che soffre di poca dinamica purtroppo con un simulatore più moderno, lo cercavo senza effetti perché ho già i pedalini che mi servono e la
mia attenzione si è fermata sul nuovo (non ancora uscito) Mooer Preamp Live.
Ecco.
Sta cosa della nova nel microamp mi interessa. Che modello di mooer usi? Da oggi ho necessità anche io di usare la nova direttamente nel mixer. Usi una DI? Come va coi distorti?
Uso il Power Zone 003. E' un emulazione del Koch Powertone.
Mi interessava il pulito e basta. Il suo distorto non mi piace. Ci sono anche altri modelli per tutti i gusti. Non uso DI perchè non serve.
Anche io come te suono in formazione duo e trio in contesto pianobar/terrazze mare, nel mio caso a seconda dei casi utilizzo un Fender Pro Jr+pedali oppure un Kemper e nei casi di pigrizia totale un
Sansamp Tri Ac della Tech21.
Posso dirti che personalmente non ho trovato impossibile gestire un piccolo valvolare a bassi volumi nemmeno con le basi in situazioni di pianobar.
Io microfono il Pro Jr con un Sennheiser e906 e come pedali uso solo un Plexitone (quello handmade a 3 switches) ed un Eventide H9, mentre come spia utilizzo una cassa FBT Jolly8 per via del poco
ingombro ed in termini logistici non è molto più impegnativo di quando uso il Kemper considerando il cablaggio dello stesso più il remote e la solita Jolly8 come monitor.
Posso garantirti che anche se tieni il Pro Jr a volumi molto bassi (in modo da sentirti chitarra, basi e voci solo in spia) risultato è davvero ottimo.
Prendetemi per pazzo ma io senza il mio ampli digitale Line 6 Spider 120 V e la mia pedaliera digitale Line 6 POD HD500X non so più stare..in attesa di prendere anche l'Helix LT....se uno deve
spendere dei soldi per un ampli valvolare che poi col tempo si usura anche a sto punto meglio il digitale...
La penso anch'io come voi. Nulla sostituisce l'altro, dipende dalla situazione (live, studio, diletto), dalle dimensioni dei palchi (e anche dalla paga), e da tanti fattori. Io personalmente considera
una testata valvolare intoccabile, ma poi scelgo volentieri a seconda del caso se usare cassa microfonata o loadbox con simulazione analogica cassa+mic. In fondo una testata non occupa e non pesa
troppo.
In studio...ciao, ne userei di cotte e di crude 😁
Sono stati scritti e saranno scritti fiumi di inchiostro sull'argomento.
Visto che chiedi a che punto siamo riporto due miei punti di vista.
1) Con l'avvento del digitale i transistor sono diventati merce "rara" e venduta a costi spropositati. Provate a cercare un ampli con pre e finale a transistor... i transistor vengono pubblicizzati a
caratteri cubitali e supererete facilmente i 400 euro.Stesso discorso per i pedali. Anche con pedali industriali si superano abbondantemente i 120 euro anche per effetti semplici come il chorus.
2) Siamo purtroppo ad un punto di non ritorno di "abuso del digitale". Va bene la praticità e la versatilità di suoni ma ci sono dei contesti nei quali, a mio modesto avviso, il digitale è ancora
fuori luogo. Per esempio nei live in grandi spazi aperti, come gli stadi, dove esce un suono più da traccia registrata che da strumento suonato insieme agli altri.Altro contesto per me inopportuno
sono le demo di strumenti di alto costo e/o alta liuteria. In questi contesti mi piacerebbe sentire il suono più nudo e crudo possibile, con il massimo della dinamica e "botta" ottenibile,in modo da
poter immaginare come si comporterà lo strumento in contesti diversi, digitale compreso.
Che il digitale abbia fatto passi da gigante è innegabile, che i transistor abbia detto la loro pure, anche se adesso sono un po' snobbati, ma non in tutti i generi dalle nuove tecnologie. I
valvolari sono meno desiderabili di un tempo perchè oltre ai pro ci sono tanti contro, che in quest'epoca sono molto più sentiti di un tempo, vedi peso, dimensioni, costi, usura, affidabilità
etc...
Che poi si parla tanto di distorsione valvolare, ma gli overdrive che dovrebbero essere il timbro più vicino a quello dei tubi, spesso non lo imitano affatto, usando circuitazioni che non emulano la
risposta di una valvola, ma che hanno creato comunque un suono piacevole e sfruttabile. Ben diversa è la risposta di un fuzz comunque, questa si tipica della saturazione di un elemento attivo a stato
solido, la cosidetta onda quadra, che a molti non piace o comunque che ci si accorge immediatamente della differenza con la distorsione di un valvolare.
Siamo giunti anche a soluzioni ibride, anche dove si pensa siano completamente valvolari c'è sempre qualche elemento attivo al silicio che si occupa della gestione del sistema, ma anche del suono.
Io ho ancora il mio ampli a valvole ma ho comprato Helix appena è uscita sul mercato perché avevo intuito che era un prodotto eccezionale per design e qualità.
Purtroppo molti parlano senza avere mai avuto un apparecchio di questo tipo.
Per quanto riguarda Helix si può usare in tanti quei modi e permette di fare tante di quelle cose che prima erano inimmaginabili.
Ora che usciranno le casse amplificate line6 powercab la catena audio sarà completa.
Se uno ha il set-up completo Variax +Helix +powercab l'unico limite a ciò che può fare è la fantasia.
Però ci sono persone che è meglio non comprino le macchine digitali, chi è refrattario a computer e tecnologia.
Peavey a transistor (serie supersat... chi se la ricorda?) con me dal 1995.
A cui nel corso degli anni ci ho attaccato POD, POD 2.0, ora Firehawk FX.
Eh si, devo dire che la differenza tra il diGGitale di adesso è quello di un tempo è innegabile e a meno per chi, come me, suona a livello amatoriale e, al massimo semipro è una scelta che trovo di
tutto rispetto.
Ma non solo per motivi economici, ma anche e sopratutto per praticità, vuoi mettere attaccar 2 jack, magari in diretta nell'impianto, ed essere pronto a suonare?
Ecco un esempio di “abuso del digitale” di cui parlavo alcuni commenti sopra. Per la cronaca ero presente al concerto in questione ed ero sul prato in una posizione nella quale godevo di
un’ottima acustica. Ascoltate dal minuto 3 e 28 prima Vince Pastano con Helix e poi Stef Burns senza ed infine i due che suonano contemporaneamente armonizzando. Concentratevi su come i suoni si
amalgamano con la sezione ritmica. Siamo in un grande stadio all’aperto. Quale suono vi sembra più “live” dei due? Quale chitarra esce meglio dal mix quando suonano insieme? Ascoltate qui
vai al link
Le mie orecchie continuano a dirmi che i suoni di certe macchine escono ancora troppo “prodotti” per amalgamarsi bene in contesti dove i suoni tendono a disperdersi.
Pastano mi sembra avere un suono più compresso con giusto un filino meno dinamica di Stef Burns.
A risentire bene si nota che il volume di Stef Burns, già più alto di Pastano, durante il solo lo alza ancora di più :O. o con un pedale volume, o dal banco.
Quello è Stef Burns... a certi livelli non esistono primari o gregari... il volume più alto è una scelta del chitarrista, oppure una caratteristica del suo setup. Secondo me suona meglio perché è
più presente, più sparato in faccia come ci si attende in un live. Probabilmente in un piccolo locale al chiuso non si sarebbe sentita grande differenza tra i due setup... ma in quel contesto (ed io
ero lì) la differenza era abissale.
Scusa ma il suono che senti di Burns non è quello che esce dal suo ampli (a meno che tu non fossi sul palco con lui) ma quello del suo ampli microfonato.
A quel punto il discorso di “botta” e “sparato in faccia” ha poco senso….e la differenza tra un ampli vero microfonato e un modeler/profiler di alto livello è impercettibile (prova a fare
qualche blind test in rete).
La differenza che senti è un diverso mix e una differente scelta del proprio suono che può piacere o no (soprattutto se l’altro chitarrista è uno con un gusto sopraffino come Burns).
Credi che su un palco del genere uno suona con un Helix consapevole di non avere la dinamica/suono di un ampli vero??
Lascia stare i blind test... uso il digitale da quasi 15 anni e non ho più nessun ampli valvolare. Mi sto riferendo ad un fenomeno ben circoscritto, ovvero eventi live veri, vissuti perché ero lì,
nei quali la batteria, il basso e una chitarra suonavano insieme e l’altra chitarra sembrava suonata da un cd. Quello che dico è che da queste macchine esce fuori un suono troppo “prodotto” che
in alcuni contesti stona. Ho smesso di contarli ma più o meno ho visto 200 concerti nelle situazioni più disparate e le mie orecchie sono abituate ai suoni live che escono dall’impianto. Quindi
riformulo la mia affermazione: il suono del setup di Burns che usciva dall’impianto PA era decisamente più amalgamato con i resto della band rispetto al suono del setup di Pastano che usciva
dall’impianto PA.
Chissà perché quando a qualcuno che dice di sentire il diggitale viene chiesto di fare un blind test rifiuta sempre. Sarà un caso!?
Il suono di Burns si amalgama meglio solo perché è estremamente diverso da quello di Pastano, e in particolare molto molto meno carico di gain, esce da una chitarra diversa, suonata da mani e testa
diverse. Punto.
Forse sarebbe più costruttivo ammettere che si tratta di una semplice suggestione che nasce dal fatto che Pastano non ha mai fatto segreto di utilizzare modeler digitali dal vivo.
Qui siamo nel 2014 ed è un video ufficiale, quindi con audio ripreso in condizioni ottimali. Ascoltalo in cuffia e dimmi quante chitarre riesci a decifrare dal momento in cui inizia a suonare anche
Burns.. e non solamente durante il solo, concentrati anche sulle parti ritmiche: vai al link
Io sarò suggestionato ma se fossi Pastano darei ad occhi chiusi la colpa al modeler piuttosto che ammettere di avere:
* meno gusto di Burns nella scelta dei suoni
* meno testa nella scelta ed esecuzione dei fraseggi
* meno esperienza nello scegliere le chitarre da suonare
* meno influenza sul fonico che mi tiene più basso nel mix
Avete distrutto un bravo chitarrista per salvare una macchina... avete un sacchetto di immondizia al posto del cuore :D ...ovviamente esagero!!
Il suono che non ti piace in questo caso non è dell'Helix ma della testata a valvole di Pastano visto che all'epoca usava il metodo 4 cavi. Sta iniziando adesso ad usare le sim di Helix ma all'epoca
usava ancora il Mesa.
Non è che non mi piace però scompare dal mix sotto al basso. Comunque ero partito da un concerto del 2016 e non da questo del 2014. Ora attendo giugno, stesso stadio, per vedere se le cose
migliorano. Solieri negli ultimi anni era un po' stridulo nelle parti soliste ma almeno si sentiva bene... da quando c'è Pastano sembra che sul palco ci sia un solo chitarrista, ad eccezione di
quando suona l'acustica.
Ho visto il rig per il prossimo tour postato su FB, mi sembra che adesso stia usando anche le simulazioni. Forse era proprio l'abbondanza di gain del mesa che lo faceva scomparire nel mix.
Già in un concerto di piazza, il suono che sente il pubblico non è quello che si sente sul palco, figuriamoci in un contesto così grande e con questi volumi in gioco.
Per dire Steve Howe, lessi in una vecchia intervista, usa più o meno lo stesso setup, sia se sta suonando nel salotto di casa sia sul palco dello stadio.
Questo perchè, in contesti così grandi, l'ampli ti è utile giusto come spia, la potenza necessaria a farti sentire dal pubblico te la da' l'impianto.
Ed il pubblico non sente quello che senti tu, chitarrista che suoni a mezzo metro dall'ampli, il pubblico sente il suono che esce dall'impianto :)
Quando c’era Solieri c’era un abisso di differenze in tutto tra i due chitarristi ma entrambi avevano un suono “live” perfettamente bilanciato con il resto della band. Si sente che uno ha un
setup con dei veri ampli e l’altro no... e comunque, mi ripeto, è un contesto molto specifico... concerti in grandi stadi.
“Si sente che uno ha un setup con dei veri ampli e l’altro no”
Leggi mio commento di sopra.
È solo suggestione, solo perché sai benissimo che Pastano usa modeler nei live. Altrimenti sentiresti solo due chitarristi con due suoni diversi ottenuti con sorgenti differenti ed equalizzati in
modo differente.
Se ti invio una traccia della mia band che suona live sei capace di distinguere me dall’altro chitarrista? Vogliamo fare una prova?
Forse nella fretta ho scritto un po' confuso.
In un grande concerto (ma già in un esibizione all'aperto dove il suono si disperde facilmente) quello che sente il chitarrista su palco, non è lo stesso che sente il pubblico.
Per capirci, potresti capire la differenza se hai modo di provare personalmente, il setup di Pastrano e quello di Solieri.
Quando si registra le carte in tavola cambiano ancora, cogliere le sfumature diventa ancora più difficile.
Sapessi quante chitarre, di quanti dischi son passate attraverso il primo POD :P
Sul pod non stento a crederti... l’ho affermato in più contesti che sono macchine che si amalgamano molto bene all’interno del mix di un disco. Però una registrazione professionale è un
qualcosa in cui tutto è compresso e limitato in modo uniforme dalla fase di mastering
prima premessa: odio vasco.
seconda: chitarrismi con troppe note tutte vicine per me.
detto questo, il suono di pastano è più effettato (chorus/flanger), quello di burns più diritto. questo fa molta differenza nella dinamica.
MA, e questo è il MA più grande di tutti, state cercando di valutare quale dei due sia meglio ascoltando quello che viene registrato dal microfono di un cellulare, ascoltando le cuffiette dal PC?
altro che digitale vs valvolare...
è la solita catena della produzione: chitarra vintage, cavi dorati, ampli valvolare, microfono, mixer digitale, daw con plugin, masterizzazione con outboard da paura, mp3, ascoltato su telefonino e
cuffiette cinesi... boh
Se rileggi quello che ho scritto scoprirai che ero presente a quel concerto, in mezzo al prato, in ottima posizione acustica. Il video l'ho messo solo per esempio per chi non c'era. Quest'anno
ripeterò la stessa esperienza e magari con una tecnologia piu matura di due anni le cose saranno diverse... speriamo.
@black poodle: ho letto che tu c'eri =) intendevo il fatto che tutti gli altri (me compreso) possono far fatica a capire quelle differenze che alle tue orecchie (presenti) erano più evidenti.
secondo me, la grande differenza tra i due chitarristi è nell'effettistica (e probabilmente nella mano) più che nell'uso di sistemi valvolari o digitali. differenze maggiori non ne posso ricavare
dall'audio di un telefonino =)
questa del suono più effettato è una considerazione che trovo molto importante.
Chorus e flanger tendono a togliere definizione al suono, sopratutto sugli assoli.
La sensazione del suono più "sparato" (ossia più definito) di Stef Burns è dovuta magari che usava giusto la saturazione dell'ampli, o, al più, un paio di pedalini.
Ciò non toglie che, anche col diGGitale, se il suono non lo carichi di effetti, esce più definito :)
Bell'articolo e bei commenti da parte di tutti. In queste cose è tutto vero, ma lo è anche il contrario (nel senso che tutto è questionabile e/o argomentabile). La mia esperienza è fatta di
transistor, pedaliere mutlieffetto, valvolari, ampli boutique etc. Ho avuto tutto e ho cambiato di tutto. Negli anni me ne è passata di roba sotto le mani e ogni volta la scelta che facevo mi
sembrava la più giusta in quel momento. Adesso è da un pò che ho un semplicissimo blues junior e tre pedali di numero. E basta al momento è la cosa migliore che ho fino a quando non lo diventerà
la prossima. Viva la musica e viva la ricerca del suono.
Sono perfettamente d'accordo con te e ognuno sceglie in base alla musica che fa, alla flessibilità di cui necessita e alla voglia di approfondire l'una o l'altra tecnologia.
Quello che mi lascia sconcertato però è l'accozzaglia di luoghi comuni e inesattezze che poco hanno a che vedere con la ricerca del suono che spesso vengono scritti da chi, invece, o non ha mai
provato approfonditamente i due mondi o parla solo per sentito dire.
A che punto siamo?
Rispondo partendo dalla considerazione dello stato dell'arte relativamente alle tecnologie menzionate, premettendo che non sono un fondamentalista dell'analogico, anzi: sono anni che ho un setup
ibrido.
Siamo al punto che un ottimo transistor e un ottimo valvolare sono prodotti che dispiegano il massimo della tecnologia impiegata in termini di sviluppo, ricerca, progettazione e realizzazione, mentre
il modeling anche di fascia altissima per stessa ammissioni dei possessori è ancora oggi nel 2018 "quasi" identico alla "cosa reale". Ogni 4-5 anni viene presentato puntualmente sul mercato un
prodotto proclamato come rivoluzionario, che soppianterà questo o quell'ampli, questo o quel sistema. Sento questo dai tempi delle prime Boss GT.
Ora se i vari Helix, Kemper, Fractal, Headrush rappresentano davvero il non plusultra dell'esperienza digitale staremo a vederlo. Attualmente è sicuramente così, ma sono convinto che tra 3-4 anni
Line 6, etc. tireranno fuori processori, algoritmi, software, velocità di calcolo più potenti che ancora una volta produrranno macchine che verranno definite come sistemi "che poco ci manca" per
essere indistinguibili dall'esperienza analogica.
La tecnologia alla base di una lampadina è quella. Poi, si può comprare la più bella, la più costosa, quella colorata. Ma il massimo sforzo tecnologico è stato già compiuto nella storia
evolutiva di quell'oggetto. Un pc o un cellulare invece sono in piena fase evolutiva: non è una cosa ascrivibile solo alla figaggine o allo status quo. C'è proprio una differenza nelle performance
offerte.
Io dico che ci siamo. I tastieristi hanno avuto questa possibilità almeno 20 anni prima.
Oggi c'è ancora chi va in giro con Hammond e Leslie, ma è uno sfizio.
Certo per portare in giro un amplificatore da chitarra non serve un furgone, quindi ci adatteremo più lentamente dei nostri colleghi tastieristi.
Da un po' di tempo ho in pedaliera una Digitech RP360...posizionata "a valle" dopo tuner, wah, octaver, fulldrive, clone OCD, clone big Muff "Triangle".
Per curiosità ho provato le simulazioni digitali dell'OCD e del Big Muff della Digitech...e le ho confrontate con i pedali analogici.
Beh, non credevo alle mie orecchie. A parità di settaggi suonano uguali.
Non è stato necessario un blind test...davvero impossibile per le mie orecchie distinguere l'uno e l'altro. Così come ho trovato impossibile dire quale suona meglio o peggio.
Ottima risposta dinamica. Pasta sonora identica.
Ho avuto in passato altra roba digitale...il livello delle macchine attuali è incredibile. Specialmente se le confrontiamo con quelle di pochi anni fa.
A mio modestissimo avviso, oggi il digitale (a differenza di qualche anno fa) non è più un ripiego.
Suona bene. Poi ognuno sceglie una tecnologia o un'altra in base alle proprie esigenze.
La mia esigenza?
Quella di "accendere" e "spegnere" più effetti contemporaneamente senza fare il tip tap.
Gestire con un solo "click" compressione, modulazioni, ambienti e "master volume" in uscita.
Il mio rig rispecchia le mie esigenze e le soddisfa. E oggi, davvero, non sento bisogno di nient'altro ai miei piedi.
Tutto il resto sono chiacchiere da bar. Ho 33 anni e suono da quando ne ho 13.
Ho una Fender Stratocaster USA che a volte lascio a casa...e vado a suonare con la Harley Benton con i P90. Ok, la fender è rifinita meglio. Ma è il suono che conta, no?
Basta pippe mentali, basta pregiudizi e basta alimentare leggende metropolitane su cose che non abbiamo mai provato.
Sui suoni ormai ci siamo.
Il rapporto qualità-prezzo è ridicolmente a favore del digitale.
La comodità è ridicolmente a favore del digitale.
La versatilità è ridicolmente a favore del digitale
La manutenzione?è a favore del digitale.
Se devo fare un appunto è che troppo spesso queste macchine hanno dei preset improbabili,con regolazioni esagerate,iper effettati etc.
Sempre meglio partire da un suono base con questi aggeggi.
Ier sera ho suonato: chitarra e valigetta del firehawk fx.
Il tempo di attaccarmi all'impianto, regolarmi il volume nella spia ed ero a posto.
Sulla versatilità, a volte può essere più pratico smanettare e far il tip tap tra i pedalini che smanettare tra menu e sottumenu per cambiare un parametro.. ma anche in questo il diGGitale sta
diventando molto più intuitivo rispetto a prima.
Neanche a me piace quando i preset sono volutamente talmente esagerati e carichi di effetti da essere insuonabili... forse retaggio degli anni '80 quando i preset avevan effetti su effetti per
dimostrare la potenza della macchina.
Infatti, uno dei motivi che mi portò, anni fa, a scegliere Line6 è che, già dal primo pod, molti dei preset eran immediatamente utilizzabili ritoccandoli giusto un minimo.
Secondo me si sta insistendo troppo su questa contrapposizione.
Ho un po' di tutto e, soprattutto, suono ed ho suonato con un po' di tutto... rispetto a molti chitarristi (beati loro) che mettono il jack e suonano qualsiasi cosa sono molto diverso... sono pignolo
e attento alla minima sfumatura, per fortuna col tempo ho cercato di fermare questo "difetto", se così si può chiamare, ma qualcosa purtroppo è rimasto :-) Premettiamo anche che saper scegliere un
suono e capire di suoni (dunque di amp, effetti ecc ecc) non è, per forza, direttamente proporzionale al saper suonare. Ho visto chitarristi spettacolari tecnicamente non controllare neanche i
settaggi dell'equalizzazione, salire sul palco e suonare con tutte le manopole messe a casaccio durante il viaggio o il trasporto dell'amplificatore.
Ma arriviamo a noi. Che dire... parto dall'esempio del suonare senza cavo. E' comodissimo, fantastico, in spazi ristretti è una manna dal cielo ma mi dispiace il cavo (buono) è un'altra cosa! Se
parliamo di suono, senza cavo, ci si perde eccome! Poi possiamo fare tutti i discorsi possibili, primo fra tutti il fatto che, naturalmente, chi ci sente non coglierà assolutamente la benché minima
differenza, ma dai è tutto un altro mondo!
Discorso digitale e simulazioni... se suonassi con l'orchestra Rai, dove ho bisogno di molti suoni per situazioni differenti , dove ho bisogno di un controllo totale dei volumi e dove si suona con
altre 30 persone... non ci penserei 2 volte ad andare di simulazioni o robe simili, ma sinceramente se mi serve avere un grande suono vado di valvolare eccome!
Ho suonato centinaia di volte con aggeggi digitali costosi, li ho e li tengo stretti! Ma non esageriamo... le sensazioni e le sfumature sonore sono troppo differenti! Sotto le nostre dita è tutto
differente!
Poi va bene tutto, probabilmente in un piccolo pub nessuno noterà differenze tra un bel Mezzabarba o un Friedman e un Line 6 attaccato all'impianto, ma non diciamo che il suono è uguale! Un Tc 2290,
probabilmente, ai più suonerà uguale ad un Flashback ma ci sono miliardi di dinamiche differenti!
Una 4x12 (di livello, non una Marshall dedicata alla serie a transistor MG) avrà una "pacca" sonora imparagonabile! E' vero che, per buoni motivi, spesso ormai gli ampli non vengono messi più
direttamente dietro il chitarrista ma, basta leggere molte interviste, nessuno ha mai detto che sia la miglior soluzione per il chitarrista stesso! E' comodo per i fonici ma non per noi, sentire il
suono diretto che proviene da una cassa è un'altra cosa.
Discorso transistor... mah! Sui puliti ce ne sono alcuni fantastici, il Roland JC120 lo adoro! Ma, a parte che oggi come oggi non suonerei mai con un pulito così "perfetto", in quel caso allora
preferisco di gran lunga usare delle simulazioni digitali... i transistor sul distorto proprio non mi piacciono e non mi piace neanche la loro resa con davanti un bel pedale. Ricordo di aver avuto un
Fender a transistor 2x12 (non ricordo cosa fosse, troppi anni fa...) che mi faceva piangere per quanto suonava freddo e asettico.
Soprattutto, discorso spesso sottovalutato, un buon valvolare esce dal mix da paura... senza doversi stare a uccidere nel trovare i giusti settaggi. Naturalmente se si fa il ricorrente errore di
tagliare le medie senza ritegno (non tutti gli ampli e le situazioni lo permettono) e si infarcisce il suono di gain, riverbero e delay e magari si suona in locali con un'acustica da schifo, allora
qualsiasi ampli rimarrà nascosto... ma questa è un'altra storia...
Poi è vero che sugli effetti, ad esempio, ci sono molte pippe mentali (adoro il vintage ma sta diventando follia...) però è anche vero che non è tutto uguale e non tutto suona allo stesso modo.
Ripeto che nessun spettatore sentirà differenze tra un Behringer da 30 euro ed un Ts808, fatto seriamente, che costa almeno 5 volte tanto! Ma non suonano uguale. Altrimenti come mai anche molti
chitarristi famosi sono alla ricerca del suono perfetto e puro? Joe Bonamassa è scemo? Magari ci sono anche chitarristi che non notano le sfumature ma sono cavoli loro... io non sono un esperto di
vini, arrivato ad un certo punto non saprei giudicare, ma è un mio limite. Non posso giustificarmi dicendo che superati i 30 euro tutti i vini sono uguali!
Non è neanche una giustificazione dire che un bravo chitarrista fa suonar bene tutto! E che c'entra? Hamilton o Vettel saprebbero correre anche con una Panda... allora perché sviluppare auto
migliori? Uno bravo deve saper portare tutto! Non esageriamo...
Dunque per comodità butto giù cavi, valvole e compagnia bella ma lo farò per preservare la mia schiena, perché spesso per 2 spicci non ne vale la pena e perché ci sono situazioni dove,
sicuramente, avere dei preset racchiusi in un singolo oggetto è la soluzione più diretta e semplice. Poi, ripeto, ci sono situazioni particolari... Ad esempio se suono roba tipo Meshuggah è normale
che me ne fregherò di avere un suono caldo, che addirittura può essere controproducente.
Ma non diciamo che digitale, transistor suonino uguale ad un ampli di livello... Una Les Paul di fronte ad un bel valvolare, fatto come si deve, è goduria pura! Una Strato spinta da un bell'overdrive
di fronte ad un ampli incazzato darà delle sensazioni uniche!
W il digitale, w l'evoluzione continua, w il nuovo! Ma non paragoniamolo a cose che, per motivi fisici, sono troppo differenti.
Secondo me una grossa mano al digitale la dà la parte finale del rig, sia per il fonico che per il musicista, ovvero cassa e mic. Possiamo avere infatti un suono esagerato ampli valvolare e cassa
4x12, vibrazioni basse che ci tremano le ginocchia, suono in faccia, ma poi se microfonato male tutto va a rotoli. Col digitale si può ovviare con simulazioni e andare diretti al mixer, e forse
questo lo fa preferire molto.
Però non dimentichiamo Two Notes o loadbox varie con simulazione analogica casse e mic, che possono riservare sorprese non da poco.
Io per motivi di spazi e per non rompere ai vicini (ma anche per suonare a palla con l'ampli che lavora come si deve) ho optato da tempo per una loadbox, dove non uso dewattaggio.
Comodo e semplice, suono analogico, zero interferenze. Poi se posso due mic sono il top ma non muoio senza. Lo consiglio vivamente a tutti 😉
La questione digitale vs. valvolare l'ho abbondantemente risolta all'ultimo SHG, lì c'era di tutto e si è potuto sentire di tutto: la mattina sul palco c'era un trio con un suono bellissimo
(valvole), scendo di sotto e trovo 2 Kemper nella stessa stanza (quella dove c'era la RedSound), uno suonava bene l'altro una ciofeca... proseguo il giro e sento una Mezzabarba da paura, risalgo e
sento una demo con un Marshall che faceva pena, passo davanti a Cervetto con la Helix e suona da urlo... per finire sul palco con l'Ibanez tour dove c'era un po' di tutto ma i suoni li ho trovati
tutti abbastanza "non belli" (ma comprendo la situazione di dover suonare in 5/6 e dover tirare fuori qualcosa di decente). Quindi? Adesso più che mai la differenza è veramente sottile e sta alla
bravura del chitarrista nel farsi un bel suono, questo viene ben prima della diatriba digitale/analogico, tanto che black poddle, nei commenti precedenti,critica il suono di pastano credendo che sia
dal digitale quando, in realtà, si tratta di un Mesa Boogie.
Ciao a tutti. Domanda veloce... Bluguitar Amp1 o Mooer ge200 o Yhamaha thr10?
Andando nello specifico...
Dall'età di 8 anni suono chitarra classica (e acustica) impronta fingerstyle/picking. Ricevetti una elettrica con un amp del cavolo che ho usato per qualche anno con scarsi risultati sonori per cui
dopo un po' ho abbandonato, non avevo disponibilità per fare sul serio.
Dopo anni mi è rivenuta la voglia, ho upgradato la chitarra e rifatto tutta la circuiteria e la verniciatura.
Mi ritrovo pronto a suonare, ma solo con chitarra (ho ancora un vecchio marshall jackhammer ed un wah cry baby). Il punto è che attualmente non ho nessuno con cui suonare, anche se vorrei provare a
cercare qualcuno. Mi piacerebbe iniziare a rispolverare qualcosa e cimentarmi sul serio.
Il budget è under 400€.
Suonando in casa, in appartamento, vorrei avere qualcosa da poter sfruttare con cuffie. Non voglio roba grossa del tipo amp combo in casa.
THR10: tutti ne parlano strabene come amp da casa. E' carino (la moglie lo approva di già), può fungere da stereo per ascoltarci musica (moglie d'accordo). E' molto piccolo e trasportabile e
nascondibile. Si dice sia comodissimo perchè suona bene sia a basso olume che in cuffia, facilmente editabile al pc, suoni decenti e qualche effetto non guasta, possibilità di suonare con musica in
contemporanea. Contro, funge solo in casa, un domani se dovessi decidere di suonare con qualcuno bisogna aggiornarsi.
280 nuovo
Mooer ge200: piccola, sul tubo si dice che coi giusto preamp e speaker emulator sia quasi a livello dei vari axe e kemper, a seconda dei suoni da emulare. Non è un grossa pedaliera ma nel suo piccolo
sembra carina, in cuffia risulterebbero utili le emulazioni di differenti speaker / amp per migliorare l'esperienza. Non ha chiaramente uno speaker per cui si può usare solo in cuffia o al pc. Anche
questo si può registrare quindi ed usare insieme a tracce sottostanti per esercitarsi. Eventulamente suonando in compagnia si porta dove si vuole attaccandolo al primo cabinet di sala prove. Un sacco
di effetti integrati, non saranno il massimo ma della qualità ma ci sono. Questo un po' mi spaventa, nel senso cheforse preferire qualcosa di più semplice che mi faccia perdere meno tempo a
smanettare in favore del tempo a suonare.
300 nuovo
Amp1: poco da dire, siamo su un altro livello di suoni. Non ho capito se l'uscita cuffie col doppio analogico creato da bluguitar anche sugli amp hugh and kettners sia un bene o un male rispetto allo
stereo digitale degli altri due. Sul suono niente da dire. Qua potrebbero mancare gli effetti a parte il riverbero ed il boost, poco male, con qualche pedale in futuro potrei colmare le lacune in
effettistica che mi servono. In casa non so quanto sia usabile senza comprare la pedaliera associata che ha un riduttore di potenza fino a 2W... pedaliera che costa 250 usata quindi fuori budget
attualmente. Feeling valvolare, non ho mai provato un amp valvolare ma mi attirano un sacco, e siamo in tema di discussione su questo punto. Certo se non spari i 100W non ha molto senso, ma ho letto e
sentito una dinamica ed una qualità del suono che mi ha lasciato a bocca aperta, almeno da casa.
400 usato
Generi...boh... Dai guns a steve vai agli stones ai led zeppelin piuttosto che gli U2 come training a casa per imparare a suonare l'elettrica... Ma in generale avendo un gruppo mi piacerebbe stare
sull'hard rock/blues.
Il g200 l'ho provato stamattina e mi ha molto deluso. Probabilmente perché bisogna smanettarci un pò di più.
Mi sto comunque convincendo che è dura accettare un compromesso digitale, dopo anni e anni di valvole.
Ci saranno da sistemare varie cose tra cui distanza dei microfoni, eq ecc..
Comunque io non ho mai usato valvolari quindi non so cosa mi perdo, l'ho preso in l amp1 l'ho preso in considerazione perché è piccolo, sembrano tutti contenti e l'ho trovato a "relativamente"
poco... Con aggiunta fondamentale di possibilità di suonare in cuffia
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