di Nonnomatteo [user #49529] - pubblicato il 06 aprile 2019 ore 12:00
Il Plasma Pedal trasforma il segnale in scariche elettriche ad alto voltaggio per distorcere in un modo mai sentito prima. Ecco all'opera il singolare fuzz.
Più o meno possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che “la musica è l’arte dei suoni” e questo vale indiscutibilmente anche per i chitarristi. Basti pensare a quanti hanno lasciato un segno nella storia per il modo in cui si sono dimostrati in grado di rinnovare il suono dello strumento.
Da parte mia, non ho mai usato un pedale prima di imbattermi nel Plasma Pedal prodotto da Gamechanger Audio (sì, quello con le scariche elettriche nel tubo di Xenio, ovvero “la macchina dei fulmini” come la chiama mio figlio) e ne sono rimasto letteralmente "folgorato" tanto da desiderarne e comprarne uno.
Il web trabocca di informazioni riguardo com'è fatto, quante manopole ha e cose di questo genere. Io voglio parlarvi invece di quali sono le caratteristiche del suono di questo oggetto delle meraviglie e quanto io creda fermamente che possa fare la fortuna di qualche giovane chitarrista.
Premetto che chi è in cerca di "un suono alla Gilmour", "il twang dei bei tempi andati", o "quella distorsione che solo Slash o Bonamassa" non deve assolutamente comprare questo pedale se non per fare la fortuna di chi potrà comprarlo di seconda mano subito dopo. È un pedale difficile da domare e non vi darà niente di tutto questo. Prima di concedersi vi farà penare molto.
Se invece avete un’attenzione particolare per le nuove sonorità, per la musica indie o volete che la vostra chitarra abbia un suono unico e notevole... beh, questo è il pedale che fa per voi.
Il Plasma Pedal è un distorsore, precisamente un fuzz. È un pedale totalmente analogico ed è true-bypass, permette di miscelare il suono in entrata con quello processato passando da uno interamente pulito (che poi tanto pulito non è) a uno pienamente distorto ed è dotato di uno switch sul retro che attiva l’equalizzazione del pedale anche per il suono dry.
Va subito evidenziato che è un pedale dalla forte personalità, in quanto la saturazione avviene grazie alla trasformazione del segnale audio in... scariche elettriche! Quando è usato con segnale wet al 100% (solo segnale processato, potenziometro Blend al massimo) si fa davvero fatica a capire se si sta usando una chitarra con humbucker o singlecoil e anche l’utilizzo del tono influenza pochissimo il segnale. Allo stesso modo non serve a nulla giocare con il volume: abbassandolo, il segnale resta praticamente invariato fino a quando diventa troppo debole e il suono scompare totalmente. Inoltre viene innescato un gate naturale e, riducendo il gain (qui rinominato “Voltage”), questo effetto continua a essere presente fino a quando (anche in questo caso) il segnale scompare del tutto. L’effetto che ne deriva è un suono devastante capace di evocare la forza di un dinosauro in corsa.
Il segnale è molto compresso e non si riesce a giocare di dinamica, tuttavia il gate innescato dona un tono sferzante alle ritmiche (anche molto veloci) e permette quella esecuzione tipica di Buckethead (ma senza dover premere nessun kill switch).
La distorsione che ne deriva ha un carattere del tutto “casuale”, non è mai costante e quando il segnale diventa debole il pedale spezza il suono interrompendolo casualmente fino a farlo sgretolare in una serie di rumori che ricordano molto un amplificatore rotto, ed è qui che si crea la magia.
Personalmente credo che sia questo l’aspetto più interessante del pedale: quando il suono comincia a frantumarsi evocando amplificatori giurassici, distorsioni medievali che hanno un attacco, una malizia mai sentiti prima e una grazia inusuale.
Nel video che ho registrato sono partito dal suono in modalità “full aggressive” con gain a 11 e mix su “tutto distorto". Pian piano ho ridotto la distorsione e cominciato a mixare il segnale con il suono pulito (dove il timbro della chitarra comincia a farsi sentire nuovamente). Solo nella parte finale ho azionato un delay (Carbon Copy - chiaramente visibile quando acceso).
Per registrare ho usato la mia Duesenberg 49er, il Plasma Pedal e sono entrato nella scheda audio con il Nux Solid Studio (altro pedale fondamentale a mio parere) settando la simulazione di un Vox AC30.
Non ho registrato nulla in combinazione con il compressore: quando si setta il pedale con il Blend a zero (solo suono pulito) il suono è fedelissimo al bypass. Tuttavia se si aziona un compressore (o un boost) o si invia un segnale leggermente più grosso, il suono diventa crunch nonostante il tubo allo Xenio sia bypassato, e qui le possibilità sonore si moltiplicano notevolmente.
Trovo che il Plasma Pedal sia un ottimo alleato per uscire dai cliché della chitarra elettrica e dare personalità al proprio suono. A un primo ascolto potrebbe sembrare un pedale estremo (in effetti lo è, visto che certi riff Stoner diventano davvero colossali con questo distorsore) tuttavia questo settaggio (col gain a palla) è l’uso più banale che se ne possa fare.
Sono innumerevoli i contesti pop/blues/electro dove il pedale potrebbe rivoluzionare la vostra performance e aumentare la vostra epicità.
In ultimo, i ragazzi di Gamechanger Audio sono squisiti, gentili e disponibilissimi per supporto tecnico, risposte e chiarimenti.