di redazione [user #116] - pubblicato il 10 maggio 2019 ore 10:30
Il fuzz di Robert Keeley fonde transistor misti tra germanio e silicio per una pasta moderna con la flessibilità di un eq a due bande e un controllo Bias.
Robert Keeley punta sulla versatilità per rinnovare il più classico dei circuiti di distorsione per chitarra elettrica. Il fuzz riceve un’architettura inedita con tre transistor per stadi di gain al germanio e al silicio che si sommano al fine di dare vita a una saturazione densa e rombante.
Il Fuzz Bender si ispira ai classici della distorsione d’epoca e ne ribalta gli schemi con una spiccata flessibilità timbrica raggiunta attraverso un pannello dei comandi approfondito ed efficace. Oltre ai canonici potenziometri di Level per il volume e Fuzz per il gain, il pedale Keeley riporta una manopola Bias con la quale rendere il suono più spinto man mano che si ruota in senso orario, introducendo maggior compressione, glitch e suoni grattati e spezzettati per via di un gate estremo quando ci si avvicina a fine corsa.
La pasta sonora può essere modellata in maniera significativa per meglio adattarsi alla strumentazione e ai gusti attraverso un equalizzatore a due bande con controlli attivi di alti e bassi capaci di un’escursione di 20dB.
Nel primo video ufficiale, Robert Keeley spiega a fondo il Fuzz Bender.
Un secondo video è invece incentrato sui suoni, con protagonista la chitarra da sola e l’intera band.
Sul sito Keeley è possibile consultare la scheda tecnica completa del Fuzz Bender a questo link.