di redazione [user #116] - pubblicato il 15 giugno 2019 ore 11:30
Abbiamo incontrato Diego Deferrari di Sonique durante il Mi Ami Festival 2019. Gli abbiamo chiesto quali fossero le caratteristiche che hanno fatto propendere per l’utilizzo proprio dell’impianto Bose ShowMatch nel palco situato sulla collinetta dell’Idroscalo di Milano.
Come è stato progettato l’impianto e quali sono state le maggiori difficoltà da gestire?
L’impianto è stato progettato tramite Modeler il software proprietario di Bose che ci ha permesso di analizzare l’area e scegliere il setup più adatto. Ovviamente poi ci vuol buon senso e orecchio. Non è vero che bisogna sempre solo seguire quello che dice il computer. È un mix delle due cose.
In un festival come il Mi Ami si avvicendano al banco un sacco di fonici diversi. Come gestite questa situazione?
In un festival così si bada molto al sodo, quindi arrivano anche fonici non espertissimi e si lavora molto di fretta. La scelta è stata sulle persone, per essere veloci e organizzati. Serve un PA che sia facilmente lavorabile da tutti. È giusto che ci siano fonici anche giovani e alle prime esperienze che possono così utilizzare un setup pro. Altrimenti non inizierebbero mai a fare questo lavoro. Anche il fonico che si fa il primo tour può sbagliare, fare esperimenti, ci vuole una macchina che possa perdonare. Il Bose in questo, per come è stato concepito, è un ottimo sistema.
Potenza e definizione non sempre vanno di pari passo. È ancora così?
Quello è un concetto un po’ anni ’90, quando c’erano marchi potenti e altri più definiti. Ora la situazione è molto diversa. Grazie all’elettronica, i dsp, i filtri a fase lineare vengono creati dei preset che riescono a miscelare queste due caratteristiche. Gli impianti moderni, tra cui anche lo ShowMatch, hanno proprio questa caratteristica. Chi li ha progettati e ottimizzati decide se dargli un taglio più verso la potenza, piuttosto che più la definizione, il tutto poi tramite software, se ci sai fare, si può aggiustare secondo le necessità.
Nel video che segue Diego Deferrari e Lorenzo Caperchi ci raccontano altri dettagli del setup utilizzato sul palco.