Dopo aver appena concluso il tour estivo con i Dead & Company, John Mayer ha subito iniziato il suo tour europeo che lo sta portando suonare in diverse capitali del vecchio continente. Da sempre è molto attivo sui social, in particolar modo su Instagram dove recentemente ha pubblicato una diretta streaming.
In un video live molto informale, Mayer spiega che il suo modo principale di passare il tempo libero consiste proprio nel divertirsi suonando la chitarra e di aver trovato su Spotify delle backing track blues da utilizzare per la pratica.
In questa occasione non ha abbinato alla PRS Silver Sky un classico Fender Deluxe Reverb o un prezioso Dumble, bensì il Fractal Axe Fx III, uno dei processori digitali più utilizzati nel mondo delle sei corde.
Non è sicuramente la prima volta che Mayer utilizza il Fractal all’interno del suo rig: lo ha infatti impiegato anche sul palco del Coachella in occasione del duetto con Khalid.
“Riesco finalmente a far strillare il Fractal nella stessa maniera in cui farei con il valvolare. È un passo in avanti per l’emulazione digitale che sta assomigliando sempre di più all’amplificatore vero e proprio”.
Secondo Mayer, ci sono però degli aspetti importanti in cui il mondo dei processori digitali non ha ancora raggiunto la stessa veridicità e feel del valvolare: “un aspetto sul quale il Fractal non risponde come vorrei è il cambio di volume” spiega John. “Quando abbasso leggermente il volume dal potenziometro della chitarra, l’emulazione sembra non rispondere con le sfumature di gain tipiche di un amplificatore. La sensazione che restituisce è solo quella di ON/OFF”.
Oltre alla risposta dinamica sul gain, ci sono due ulteriori aspetti che non soddisfano Mayer nell’utilizzo del digitale rispetto all’analogico.
Il primo è la risposta sonora all’impulso della nota: ”Gli emulatori non sono ancora in grado di acquisire l’impulso di una nota e restituirla nello stesso modo come un valvolare farebbe, aggiungendo quel suono tipico delle valvole”.
Il secondo aspetto invece riguarda le armoniche artificiali che vengono a crearsi se si suona più di una corda contemporaneamente: “Quando mi trovo a suonare dei bending con due o tre corde simultaneamente, sembra aggiungersi parecchio suono artefatto e digitale. Questo succede perché il processore digitale non sa ancora come tradurre tutte le informazioni e il contenuto armonico che sta acquisendo. Lo fa impazzire! Tuttavia il risultato finale si avvicina molto all’originale, non è male...” .
Nei prossimi mesi vedremo se emulatori come Fractal o Kemper troveranno un posto nel suo rig al fianco, o addirittura rimpiazzando del tutto, i suoi TwoRock, Fender e Dumble.
Qui il video originale.
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