Maurizio, come hai assemblato il cast di artisti che hai coinvolto sul palco acustico?
C'è un criterio preciso?
Sì c’è un criterio, di tipo stilistico. Amo la roots music americana e ho studiato la sua evoluzione. Ho scoperto via via come essa abbia creato connessioni tra i diversi generi, constatando che non vi è mai stato alcun genere musicale chiuso in sé stesso. Le contaminazioni sono andate creandosi in forma naturale e spontanea, ben prima che fossero motivi commerciali a determinare le tendenze. Quindi accostare generi musicali acustici apparentemente diversi come bluegrass, old time, blues, country e manouche non è una forzatura, tutt’altro, è l’occasione per scoprire il collegamento tra di essi.
Presentaci i protagonisti!
Davide Facchini e la sua compagna Anita Camarella hanno creato un ponte tra la musica italiana vintage influenzata dallo swing anni ’30, il country e il blues. Lo hanno fatto con classe e tecnica, e questo ha permesso loro di creare un rapporto di collaborazione con una serie di musicisti americani con i quali spesso suonano oltreoceano.
Diego & Andrea Zarantonello è un duo che, sull’idea delle Transatlantic Session realizzate dal violinista scozzese Aly Bain e l’asso del dobro americano Jerry Douglas, lavora sul legame tra la musica anglo-scoto-irlandese e l’old time e il bluegrass americani. Un viaggio nelle radici.
Max De Bernardi e Alessandro Ponti eseguono con la sola chitarra in stile finger-picking il Piedmont Blues, ovvero quel genere che ne ingloba in sé diversi altri: blues, rag time ed early jazz. Siamo naturalmente a cavallo tra i ’20 e i ’30.
Andrea Cesone è un grande della moderna chitarra elettrica country, quella che fa riferimento a gente di Nashville come Brad Paisley e Brent Mason. Si presenta con l’acustica per far capire come le tecniche plettro-dita dell’elettrica siano un’evoluzione delle precedenti prima dell’avvento dell’elettricità sul palco.
Four on Six eseguono manouche, per intenderci lo swing di Django Reinhard. Il country, il western swing e anche il bluegrass (particolarmente quello progressivo degli anni ’70/’80) hanno attinto a piene mani dallo swing anni ’30. Finalmente comincia a diffondersi anche in Italia.
Quarry Brothers, un duo chitarra-banjo nello stile bluegrass e old time più tradizionale, che fa calare nelle atmosfere rurali degli Appalachi del sud-est.
È facile mettere in fila le suggestioni che animano un set elettrico: la potenza di una grancassa, il volume che esce dagli amplificatori assieme alle grida delle chitarre elettrica, il pulsare del basso. Invece, un concerto acustico?
Il grande pubblico, anche quello di SHG Music Show che è più educato e pronto, non è così abituato ad ascoltare musica acustica. Semplicemente perché non viene trasmessa dai media, non siamo abituati a quel tipo di ascolto. Ciò nonostante in Italia ci sono alcuni dei migliori chitarristi e musicisti acustici di livello internazionale, particolarmente nel campo del finger-style. Le nuove tecniche sono affascinanti, scoprire da dove arrivino lo è altrettanto. La musica acustica, se eseguita da bravi musicisti, come quelli presenti in questo raro meeting, contiene la potenza e la tensione di una centrale elettrica. |