di redazione [user #116] - pubblicato il 05 marzo 2020 ore 15:30
"Pentatonic Pyromania" di Mimmo Langella è un metodo efficace, snello e che propone un percorso di studio ben sintetizzato e strutturato. Invoglia allo studio e, se affrontato con il giusto piglio e determinazione, in pochi mesi di lavoro può rivoluzionare l’approccio alla scala pentatonica.
Questo non è un libro che insegna a suonare la pentatonica in tutti i suoi fondamentali cliché (bending, vibrati, lick blues…) ottimi per muovere i primi passi nel mondo della chitarra solista. Questo manuale presuppone che chi lo studia già possegga queste tecniche di base e si prefigge di insegnare e sviluppare la scala pentatonica con un approccio moderno, senza un unico riferimento stilistico, sviluppata attraverso il manico in tutte le possibili diteggiature.Per questo, libera dalle tradizionali forme rock blues, la scala si presenta come materiale melodico strutturato in maniera fluida e capillare sulla tastiera che diventerà linfa preziosa per il fraseggio jazz, fusion e pop rock. In questo, Langella sembra molto vicino a icone della Fusion e della Didattica come Henderson, Ford o lo stesso Gambale capaci di valorizzare la scala pentatonica fuori dalle tradizionali modalità espressive del rock blues.
Il libro si sviluppa in due parti: la prima è riservata alla visualizzazione e memorizzazione dei box pentatonici; la seconda alla capacità di sviluppare e intersecare tra loro questi box in un approccio orizzontale, funzionale a un fraseggio moderno e liquido.
Ci piace l’approccio di Langella che decide di non sviluppare la pentatonica attraverso i tradizionali cinque box che partono ciascuno da una diversa nota della scala. Questo perché, a detta dell’autore, può essere fuorviante memorizzare o abituarsi a diteggiature diverse di una scala che partono e si chiudono su fondamentali differenti. Così Langella si serve del sistema CAGED e sintetizza cinque diteggiature che si aprono e chiudono sulla Tonica. Per rafforzare questa sensazione di tonalità, Langella pone in apertura e fine di ogni diteggiatura l’accordo relativo.
Con lo stesso approccio vengono affrontate prima la pentatonica maggiore e poi quella minore.
Seguono dei capitoli dedicati ad affinare la capacità di muoversi da un box all’altro: la tecnica del “Doppio Incrociamento” aiuta lo studente a muoversi tra i pattern in un saliscendi continuo che permette di costruire una conoscenza e copertura totale delle diteggiature pentatoniche sulla tastiera; quindi, seguono degli studi dedicati ai collegamenti tra box articolati sulle corde singole che aiutano il chitarrista ad essere ancora più libero nel muoversi senza limitazioni.
A questo punto, la grande libertà di spostamenti acquisita, unita a una visualizzazione chiara della scala, si aprono su una serie di studi dedicati al fraseggio: l’idea di Langella è fornire dei pattern melodici che il chitarrista sposterà geometricamente attraverso le posizioni memorizzate.
L’esigenza di fluidità e continuità ritmica implicita in questi spostamenti ed esercizi melodici costringono il chitarrista anche a un’analisi attenta della pennata. Pertanto, visto il costante utilizzo di pennata alternata e sweep, questi studi accrescono al contempo anche la capacità tecnica. I pattern proposti sono tanti e funzionali e mettono in gioco soluzioni che possono essere spese davvero in tutti i contesti stilistici dal jazz al rock.
Un metodo assolutamente consigliato.