Hardware is not dead: API aggiorna il 2500 Bus Compressor
di Matteo De Feo [user #36328] - pubblicato il 24 aprile 2020 ore 11:00
Quasi vent’anni anni dopo la prima versione, Automated Processes Inc. svela la nuova veste del suo compressore stereo di punta.
In un mondo dell’audio costellato da plugin e remake digitali di macchine costose, API va controtendenza e aggiorna il proprio compressore hardware con una versione pensata per i fonici moderni.
A prima vista il 2500+ sembra essere lo stesso celebre compressore che nel corso del tempo si è affermato negli studi più importanti di tutto il mondo. Come per il suo predecessore, sono state racchiuse in una sola unità rack tutti i parametri di controllo della macchina: sul pannello frontale sono infatti presenti le diverse sezioni relative a Compressor, Tone, Link e Output oltre ai due Vu meter.
La forma sembra quindi non essere cambiata, ma in realtà API è riuscita a rendere il 2500 adatto e fruibile per il setup del sound engineer moderno.
Tra le principali caratteristiche che lo rendono versatile al pari di un plugin c’è infatti il circuito Blend/Mixche, una volta azionato nella sezione Output, permette di miscelare e dosare il segnale wet (compresso) e dry (privo di compressione) con tre diversi settaggi a disposizione.
OFF permette di ascoltare esclusivamente il segnale compresso.
X (Cross), tramite una funzione di fade automatica, permette di dosare il segnale wet con il segnale dry mantenendo una proporzione tra i due: all’aumentare del primo diminuirà il secondo e viceversa
Con la modalità di controllo || (Compressione Parallela), miscela il suono compresso al segnale non processato, senza diminuire la proporzione del secondo.
Un'altra importante novità riguarda l’espansione della gamma sonora relativa alla threshold - ora azionabile con un range tra -20dBu e +20dBu - e di quella relativa al Output clip - ora portato fino a +32dBu contro i +28dBu del modello precedente.
Non sono stati invece modificate le caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto e reso API 2500 una macchina così versatile e ricercata.
La sezione Tone è infatti rimasta invariata con i tre diversi settaggi per la threshold knee (Hard, Medium e Soft) e il filtro Thrust che si occupa di controllare le frequenze in side-chain con le tre modalità: Normal, Medium e Loud.
Anche su questo modello è sempre presente una feature di rilevanza primaria, con lo switch Old FeedBack / New Feed Forward: con la prima modalità si ottiene un tipo di compressione vecchio stile come quella inizialmente ideata su API 525 dove il rilevatore di RMS riceve il segnale dopo il VCA, mentre nella seconda opzione il segnale viene rilevato prima dell’amplificatore controllato in tensione.
La sezione Linkè rimasta quasi del tutto invariata, con la sola modifica riguardante il restyling a livello estetico del controllo FAST e SLOW per la rilevazione del segnale audio.
All’interno della macchina sono stati utilizzati ancora gli operazionali 2510 Op e 2520 Op, in grado di offrire il minimo livello di rumore e distorsione su entrambi i canali. Pur essendo concepito come compressore stereo, API 2500+ può essere utilizzato come due unità indipendenti che condividono un singolo settaggio.
Per ulteriori dettagli su questo compressore basta cliccare direttamente sul sito API a questo link, mentre la distribuzione nel nostro Paese è a cura di Funky Junk Italy.