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La rivoluzione della profilazione digitale: parla Max Rosati
La rivoluzione della profilazione digitale: parla Max Rosati
di [user #17844] - pubblicato il

“Sul palco non c’è spazio per gli amplificatori” racconta Max Rosati, turnista affermato e chitarra nell’orchestra di Sanremo 2021, mentre accende il suo Kemper.
Sono trascorsi esattamente 10 anni da quando il Kemper Profiling Amplifier ha fatto la sua prima comparsa sul mercato. Da allora, il “tostapane” - insieme ad altri dispositivi digitali di qualità sempre maggiore - ha cambiato nel profondo il modo di fare musica in ambito professionale.

Max Rosati ha vissuto in prima persona la lenta trasformazione dei grossi palchi, vedendo gli amplificatori sparire dalla scena in favore del monitoraggio in cassa prima, in-ear poi, fino alla diffusione a macchia d’olio delle profilazioni.
Da buon professionista e conoscitore delle problematiche che le nuove tecnologie si apprestavano a risolvere, ha accolto con entusiasmo il Kemper, facendone un elemento centrale della sua strumentazione fino a mettersi in moto per produrre delle profilazioni in prima persona.

La rivoluzione della profilazione digitale: parla Max Rosati

È una scommessa per me” ci ha spiegato: “L’ho fatto per il piacere di divulgare un certo tipo di idea del suono. Dietro la profilazione c’è una filosofia sonora, non si fa con leggerezza. Prima instauri un rapporto con l’amplificatore, lo fai suonare come dici tu, lo regoli affinché rappresenti bene il suono che hai in mente, e solo dopo lo profili.

Un dispositivo come il Kemper è un’arma potente per la personalità di un musicista. Così Max racconta: “Quando fai una profilazione, scatti una fotografia di una tua idea musicale, tant’è vero che a un certo punto mi sono fermato, perché cercavo di tirare fuori dai vari amplificatori più o meno sempre lo stesso suono, perché se hai in mente un certo tipo di suono, in qualche maniera lo andrai a cercare. È come quelli che si separano da una donna e poi ne cercano un’altra uguale a quella che hanno lasciato… Se ami una cosa, vai sempre a cercare quella tipologia lì.

La rivoluzione della profilazione digitale: parla Max Rosati

Per i suoi profili, Max ha un’idea ben precisa, e di certo non vede nel Kemper una macchina capace di fare miracoli da sola: “Il Kemper ti dà la possibilità di fare dei movimenti oltre la profilazione, che sono piccole correzioni sul gain o sui toni.
La modifica significa però falsificare in qualche modo quello che è il profilo. Spesso si riesce anche a correggere ma, soprattutto per quanto riguarda il gain e quindi le saturazioni, io lo sconsiglio, perché in quel momento una macchina di base digitale sta muovendo in maniera digitale un parametro.
Vale a dire che, è vero, se ci serve più gain ce lo dà, ma è un gain inventato, non quello reale che darebbe l’amplificatore. Lo stesso, quando abbassi il gain.
Per questo i miei profili hanno almeno quattro livelli di gain diverso. È un lavoro lungo, minuzioso, abbastanza paranoico se vuoi, ma è una cosa che ha un senso in quanto cerco di fotografare l’amplificatore in quattro condizioni differenti, sperando che una di queste vada bene e non richieda modifiche al momento dell’utilizzo.

Nella visione del chitarrista, l’analogico non viene messo da parte, anzi diventa parte viva del setup finale, traendo il meglio da entrambi i mondi.
Max illustra: “Utilizzo, sia in testa sia in coda, due macchine valvolari.
In studio uso una DI valvolare Bruco in cui entro con la chitarra. Da lì esco e vado al Kemper. Dal vivo uso una cosa simile ma con buffer e tre uscite.
Una va a un pedale volume prima di entrare nel Kemper per gestire la saturazione: questo agisce direttamente sul segnale della chitarra, quindi chiudendolo si riduce il gain, ma sempre in maniera analogica.
Un’altra uscita va direttamente a un Kemper di scorta e l’ultima va all’accordatore.
Dall’uscita del Kemper entro in un preamplificatore valvolare di linea, senza controlli né guadagni.
Quello che fanno queste macchine è darmi un ulteriore sostegno nel suono, un’ulteriore quantità di armoniche. Il suono ne risulta più ricco, più profondo, e soprattutto quella in testa mi dà più sostegno al suono, come se faticassi meno a suonare.
È la filosofia di mantenimento del suono delle valvole, che è inarrivabile. È ovvio che il Kemper non dà questo tipo di plus, ma è vero pure che probabilmente otterrei gli stessi miglioramenti anche se sostituissi il Kemper con un amplificatore valvolare. Verosimilmente, accadrebbe la stessa cosa. Col Kemper, credo faccia tornare un’ulteriore verità a una macchina già ottima di partenza, per quanto digitale.
D’altra parte, uso lo stesso preamplificatore anche per processare i miei mix. Brani interi che registro sia con apparecchi digitali, sia analogici: quando passano attraverso quel dispositivo, acquisiscono spazialità, armonici… È una cosa che arricchisce anche una cosa già bella.

Abbiamo avuto un interessante scambio di battute con Max circa l’utilizzo del Kemper dal vivo e in studio, i modi migliori per ottenere suoni soddisfacenti e le ragioni per cui la macchina è apprezzata, oppure no.
Nel video, condividiamo un succoso spaccato di professionismo di alto livello, tra valvole e bit, ricerca di affidabilità e suono senza compromessi, con Max Rosati.

amplificatori interviste kemper max rosati profiling amplifier
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 22/03/2021 ore 08:23:59
Una delle interviste piu' interessanti sul Kemper che mi sia mai capitato di ascoltare.
"Il suono di un ampli ad un metro da te e' la cosa piu' bella del mondo"...I D O L O!!!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/03/2021 ore 08:43:19
Confermo, intervista fantastica, qui si parla veramente di cosa è il valvolare e il digitale.
Mi ritrovo totalmente su tutto quello che ha detto Rosati, bravissimo tra l’altro.
Forse tranne che su un concetto.
Secondo me ci sono profilazioni fatte da altri che appaiono subito molto belle, quindi un “comune mortale” come me, può anche utilizzarle.
È chiaro che il top è profilare un TUO suono, come fa lui del resto, ma per fare un ottimo lavoro occorrono condizioni che non tutti possono permettersi.
Io ho dei profili fatti da altri, professionisti, che uso con grande piacere.
Fermo restando che: “il suono di un valvolare a 2 metri è la cosa più bella del mondo, e non è replicabile”.
Chi afferma il contrario è in mala fede.
Rispondi
di sydstrato [user #47592]
commento del 22/03/2021 ore 09:16:48
D'accordo su tutto, anche Guilmour fa lo stesso discorso sul suono in camera irriproducibile su un palco e viceversa in una vecchia intervista.
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/03/2021 ore 10:38:58
Comunque un passaggio da una valvolina lo fa anche uitlizzando il Kemper...siam sempre li!
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di elguitarron [user #8109]
commento del 22/03/2021 ore 14:16:51
E infatti lì mi sono scattate le perplessità...nel senso che se un profilo è fatto bene, non vedo perchè ricolorarlo con un pre valvolare, rischiando di riallontanarsi dall'originale e complicando un routing estremamente semplice, tanto più che in una situazione come Sanremo, il suono subisce svariate conversioni A/D a partire dal mixer. Ho solo il Kemper, parlo senza aver mai provato, ma sono un po' scettico.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 23/03/2021 ore 01:03:48
parlo ovviamente per ipotesi, ma, come tutti sappiamo, dal vivo o in registrazione anche il suono di ampli+effetti più bello del mondo viene comunque anche pesantemente lavorato e processato sul mixer di sala o di studio.

Per cui mi funziona che uno non consideri perfettamente "finito" il suono che esce dal Kemper e lo voglia "Abarthizzare" mettendoci qualcosa dopo. Fra l'altro la valvola di solito ha funzione di limiter,e quindi ciò contribuisce a rendere il segnale ancora più vicino a come ascolterà il pubblico..

Ovviamente sto ipotizzando..

Personalmente oltre a suonare la chitarra realizzo anche brani completi e mi capita di lavorare con altri chitarristi e per altri artisti. Nel mio piccolo non me ne può fregare di meno se chi suona si presenta con l'equipaggiamento (tradizionale o avveniristico) degli dei, se mi va di girare una manopolina o aggiungere una scatola o un plug in per, secondo il mio punto di vista sulle esigenze del brano, migliorare quel suono, lo faccio
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 24/03/2021 ore 07:59:35
Sarà anche come dici tu, ma il povero peones chitarrista/amatore magari intenzionato a spendere 2000 euro per un aggeggio, che va successivamente arricchito con altri ammenicoli per suonare decentemente, non la vede così. A quel punto ti compri direttamente un preamplificatore valvolare da chitarra e ci metti dopo un simulatore di cassa un po' carino e sei a posto. Ovviamente nel caso dell'articolo è stato intervistato un Pro e ha esposto il suo modo di operare, che condivido anche.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 24/03/2021 ore 08:43:11
Il povero "peones", tipo me, quando spende 2000 euro per un aggeggio (facendolo a ragion veduta), si accontenta di quello che offre l'aggeggio. Che in pratica ti offre la possibilità di avere in pochissimo spazio una pletora di amplificatori (profilati chiaramente) e varietà di suoni, che in altro modo sarebbe impensabile, per il peones.
Poi se un giorno entrerà in uno studio di registrazione e il fonico gli metterà a disposizione uno scatolino che migliorerà ulteriormente il suo rig, lo ringrazierà.
Tutto questo, senza mai rinunciare ai suoi valvolari, che hanno un fascino intramontabile e un suono... inarrivabile. Anche da vivo.
Ma disporre di entrambi i "sistemi" è piacevole.
Rispondi
di elguitarron [user #8109]
commento del 24/03/2021 ore 11:01:13
Mah, sai, è anche vero che noi chitarristi non arriviamo mai alla "pace del suono" e siamo piuttosto disponibili a spendere e ad avere molto di più di quello che realmente ci serve, quindi se fosse passato il messaggio che con un preamp a valvole in fondo il Kemper migliorava molto, la maggior parte ce l'avrebbe, anche perchè non credo che costi chissà quanto. E' stato così con i monitor, ad esempio, c'è stato un periodo che tutti compravano X, poi molti sono passati a Y...Opinione personale, il Kemper ha molti parametri su cui agire per rifinire il suono, comprimerlo più o meno, aumentare la componente di pulito e così via, per cui non vedo l'utilità di aggiungere roba in catena, per me c'è sempre una componente psicologica che porta a "tornare alle origini", ma ribadisco che la penso io così e non ho provato queste situazioni, ma non mi interessa farlo perchè per le mie esigenze sto bene così.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 25/03/2021 ore 01:13:27
sia che si tratti di registrazione che di live la combinazione chitarra+pedali+ampli non è che la parte iniziale del suono.

Questo lo sappiamo tutti.

Dopo che il suono esce dall'altoparlante c'è il microfono, generalmente più di uno, il quale va in un pre, il quale va in un mixer che in insert può avere compressori, limiter, enhancer, noise gate, pure altri stadi di distorsione e poi in "send" effetti di ambienza e modulazione.

Il fatto che in questo caso "chitarra/pedali/ampli/mic" sia virtuale cambia poco sulla necessità di aggiungere dopo altra roba prima che il tutto arrivi al pubblico o nel file/cd/vinile che andranno in vendita.

Non si tratta del fatto che l'equipaggiamento tradizionalmente strettamente pertinente al chitarrista di per se suoni male, si tratta del fatto che uno può, per essere ancor più padrone del proprio suono, aggiungere al suo "rig" un pò di roba del tipo di quella che certamente aggiungerebbe il fonico... :-)


Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 22/03/2021 ore 12:19:14
Fra cinquant'anni inventeranno una macchina che simulera' il Kemper e già sento l'eco di quelli che diranno Eh ma il calore del Kemper, vuoi mettere?
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 22/03/2021 ore 12:27:36
"Magari riuscissi a suonare con l'amplificatore accanto"

Come dargli torto? L'ampli accanto è, come dice lui, "la cosa più bella del mondo".
Ma lui affronta situazioni nelle quali l'ampli sul palco non ci può stare, per questioni di rientri e magari anche di spazio/immagine. Come dice lui, il Kemper è ottimo per essere utilizzato quando l'ampli è remotato dietro il palco. Se sei "costretto" a non avere l'ampli accanto, con il Kemper vai tranquillo.

Al di fuori di quei contesti è meglio (e più immediato) usare un ampli, magari con un semplice Sennheiser e906 (come fa Scofield, tanto per fare un nome). E sono d'accordo anche sul non farsi mettere il suono dell'ampli nel monitor, perché cambia sensibilmente. E sono d'accordo anche sulla durezza del 57.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 22/03/2021 ore 12:39:54
Contributo interessantissimo, molto giusto il concetto di profilare il "proprio" suono piuttosto che affidarsi a profilazioni già fatte (per un professionista almeno, un semipro/amatoriale magari non ha l'ampli di valore da profilare).
Come lui, anch'io preferisco il suono di una cassa più piccola (anche 1x12) open back, piuttosto che grande closed back: conosco quella sensazione di "aria"che lui descrive.
Da comune mortale però, capisco perchè su palchi anche modesti (personalmente già da alcuni anni vado in diretta nel'impianto sentendomi da una spia) i volumi son sempre più bassi e gli ampli quasi non ci sono più: si facilita il lavoro del fonico (soprattutto se ha già diversi microfoni da canto da trattare), anche se i profiler han costi fuori mercato per un dilettante, i modeler han prezzi sempre più a portata di mano quindi posson permetterseli tutti.
Infine, ma non meno importante, vuoi mettere la praticità e comodità di spostarsi con chitarra+pedaliera e suonare nel giro di 1 minuto attaccando 3 fili, invece di portarsi dietro testata+cassa+pedalame.
Qualcuno può giustamente osservare che un professionista non dovrebbe scendere a compromessi, però... però... se persino sua maestà Pat Metheny già da un 3 anni dal vivo usa il Kemper...
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 22/03/2021 ore 14:05:49
Io faccio un discorso al contrario.
Al netto del periodo COVID, volente o nolente le date scarseggiano e, per quelle che si fanno, voglio godermi il mio suono da ampli e pedali come piace a me.
Il digitalone semmai lo utilizzerei più volentieri a casa, per aver suoni carini senza massacrare famiglia e vicini, piuttosto che per registrare in un PC in modo decente.
Se sono "amatore" (o semi-pro che dir si voglia) quando sono sul palco di turno, a maggior ragione, voglio godere dell'ampli a un metro :)
Fede
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/03/2021 ore 14:35:55
Io sono come te. Ampli alle prove e in concerto, e in diretta a casa e quando suono con le basi. In queste due situazioni però mi avvalgo di un Tech21 Blonde, che non è male.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/03/2021 ore 14:39:07
Comunque il discorso del professionista che sceglie il profilatore è legato anche alla necessità di riprodurre in un preset rig di suoni complessi. A volte ci sono combinazioni di effetti che usano solo ed esclusivamente per un artista e magari in un solo pezzo. Fanno la catena coi pedali e poi lo profilano. Schiacciano un footswitch e gli ritorna quel suono senza dover portare in giro un arsenale.
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 22/03/2021 ore 15:09:05
Grazie Accordo per questa interessantissima intervista al maestro Rosati (che ho avuto il piacere di averlo come insegnante tanti anni fa')
Rispondi
di eleano [user #13552]
commento del 22/03/2021 ore 15:39:32
Quando parla un Professionista con cognizione di causa. Meraviglia!
Rispondi
di Johnny92 [user #43424]
commento del 22/03/2021 ore 18:11:2
Quante c'è da imparare! Bellissima quest'intervista.

Non condivido del tutto però quando dice che il Kemper suona esattamente come il vero amp. ASPETTATE. Spiego meglio. Mi riferisco ai suoni drive.
I suoni drive sono stati da sempre il tallone d'Achille del digitale; è inutile girarsi attorno. Puoi avere il miglior sistema digitale al mondo, che può fare i clean anche meglio dell'analogico, ma i drive no.

Per il resto, ripeto, c'è solo da imparare da artisti come lui.
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 22/03/2021 ore 19:02:21
Io ti giuro che non sento differenza. Neppure come dinamica (questo più di altri il problema dei distorti digitali). Forse dipende dal rig, forse dalle casse monitor, ma io davvero non percepisco differenza.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 23/03/2021 ore 10:45:5
All'ascolto, le differenze son praticamente impercettibili già da tempo.
Come feeling e dinamica quando si suona, personalmente ho notato che modeler/profiler, rendono molto bene "agli estremi", ossia puliti cristallini o high-gain, mentre mostrano un po' il fianco sui crunch/semidistorti: probabilmente perchè entra maggiormente in gioco la reattività e la risposta non lineare delle vere valvole.
Personalmente, ad esempio, per capire la qualità di un modeler, mi scelgo un distorto e abbasso il volume della chitarra: l'ideale sarebbe ascoltare il suono che si "ripulisce" e schiarisce come con un valvolare vero.
Nei vecchi POD, per dire, abbassando il volume della chitarra si sentiva sempre lo stesso suono che perdeva progressivamente definizione fino a scomparire: dinamica zero insomma :P
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 23/03/2021 ore 11:21:10
Per la mia esperienza nel Kemper questo problema non c'è.
Esistono dei crunch e dei semi distorti estremamente credibili, anche i distorti si ripuliscono bene abbassando il volume, poi dipende anche dalla composizione del rig.
Io la differenza più grande la sento nel pulito, quello dell'ampli puro e semplice, che in un valvolare è pieno di armoniche e ti smuove dentro la pancia, mentre in una profilazione non si riesce ad ottenere questo.
Ha detto bene Rosati, un valvolare vicino a te, in una stanza, ma anche in un palco, è unico e irripetibile. Parlo di quello che senti TU, mentre suoni, non quello che sente il pubblico dalle casse del PA perché il tuo ampli è comunque microfonato.
Questo sia suoi puliti, che sui crunch, che sui distorti.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 22/03/2021 ore 20:19:29
È qualcosa che sento molto lontano dal mio mondo. Ciò non toglie che l'intervento l'abbia trovato davvero godibile.
Rispondi
di Bob67 [user #33904]
commento del 23/03/2021 ore 08:11:22
Ciao a tutti Rosati ha esperienza da vendere e credo le abbia veramente provate tutte.. io personalmente mi ritrovo in tutto cio' che ha detto . E per concludere cari ragazzi io penso che la risultante di tutte queste disquisizioni sia semplicemente questa : funziona ? Nel senso che il profilo o i profili che uso sono funzionali a cio' che suono ? Nel mix quando suono esce buca il mix e si armonizza bene ? ? Mi emoziona sotto le dita ? Tanto ragazzi anche se avessimo la possibilita' di salire sul palco di Gilmour e ascoltare il suono dai suoi ampli la risultante non sarebbe quella che ascoltiamo noi dalla platea o dai cd ... cerchiamo di divertirci e non di crearci ossessioni inutili ... kemper Fractal e ora neural sono macchine semplicemente straordinarie . Buona musica atutti e complimenti ancora a Rosati che ha veramente spiegato in modo magistrale come stanno le cose . Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 23/03/2021 ore 16:02:03
Bella intervista... intelligente, equilibrata e sensata sotto ogni punto di vista... è bello sentir parlare un pro senza fanatismi, cosa che tra comuni mortali solitamente è difficile.
Personalmente io sono del team valvole tutta la vita.
Suono per me, sia in cameretta, che in sala prove che sul palco... è un hobby, un piacere e per goderlo sino in fondo mi "camallo" (come diciamo a genova) testata e cassa volentieri.
E tra l'altro non trovo sia molto più scomodo che portarsi Kemper e cassa attiva... anzi, il Kemper lo vedo molto più fragile e rognoso da spostare...
Parlando di Pro, è tutto un altro discorso... loro fanno un altro sport rispetto a me...esigenze diverse, compromessi diversi...


Rispondi
di Kapa utente non più registrato
commento del 25/03/2021 ore 12:24:37
Quello che conta non è solo il tono ma la risposta, la concretezza, la realtà di un suono e la chitarra se è immersa in una bolla sonora suona e risponde diversamente.
Il suono dalla spia, anche se diverso, produce una risposta diversa con la chitarra e il live è anche questo, impatto e fisicità, suonare con la bolla di suono che ti circonda.
Chi suona live con una band sa di cosa parlo.
Rispondi
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