Capita infatti spesso di scontrarsi con quelle descrizioni inutili, verbose, ammiccanti, astruse se non ambigue, che è necessario decodificare per tentare di valutare le reali condizioni dello strumento e soprattutto capire se e dove c'è un trucco. Ecco una breve rassegna dei luoghi comuni più usati, dove possibile con la relativa traduzione.
"Appena settata dal noto liutaio...": chiunque suoni da più di tre mesi sa che il setup della chitarra è un fatto molto personale. La Stratocaster di Stevie Ray Vaughan e quella di Eric Clapton vanno regolate in modo totalmente differente. Quindi che mi frega di come te la sei fatta regolare tu? Altro sarebbe se scrivessi "appena settata dal liutaio proprio proprio sulle TUE esigenze", ma oggettivamente è un po' difficile da credere, a meno che il venditore non sia il mago Otelma. Quindi lascia stare il liutaio, va...
"Prezzo su richiesta": il venditore tenta di trovare un pollo a cui spillare una cifra più alta del valore di mercato, ma non vuole farsi perculare dichiarandola pubblicamente. E comunque, come dice George Gruhn, "If there is no price it means it is not for sale". Dai retta, passa oltre.
"Da collezione" (quando non capita un bel "collezzione"): allora, se tanto mi dà tanto, io che cerco una chitarra da suonare per davvero questa non la posso comperare. La "chitarra da collezione" deve stare, che so, in una bacheca, in un caveau, insomma roba da guardare e non toccare, o meglio "non suonare". Ma chi te l'ha detto? Saprò ben io cosa mi va di collezionare, no? Magari io colleziono tappi di bottiglia e porto al pub la Gibson Les Paul Standard del 1959 ogni sera per suonarci "Motocicletta 10 HP", non si può? Peraltro quelle definite "da collezione" negli annunci quasi sempre chitarre come tutte le altre, più o meno reperibili, ma vendute a un prezzo più alto del giusto proprio grazie alla faccenda del "da collezione".
"Vendo a malincuore" (a volte addirittura "malinquore"): ecco un esempio perfetto di chiagne e fotte con cui si tenta di impietosire l'acquirente passando l'immagine di un poveraccio che si deve vendere la chitarra per non saltare il pasto. Balle. Quando vendi una chitarra è perché sei stufo di averla o ti sei accorto che è una schifezza.
"Ribasso!!!" (fondamentali almeno tre punti esclamativi, meglio di più): in sintesi mi stai dicendo che la chitarra ti è rimasta sul groppone perché avevi chiesto un prezzo fuori mercato, ora lo hai abbassato un po' per vedere se qualcuno abbocca. Benissimo, significa che c'è ancora spazio per un ulteriore calo. Dunque per ora te la tieni.
"Vendo per conto di un amico": vuoi dire che davvero c'è qualcuno che non è capace di prendere il telefonino, fare due foto e pubblicare un annuncio? No dai. E comunque, anche fosse, a me che devo comprare la chitarra perché mai dovrebbe interessare?
"Chitarra eccezzionale": no comment.
"Una chitarra che non ha bisogno di presentazioni": il capostipite dei luoghi comuni negli annunci è anche il più oscuro: nessuno ha mai capito perché diavolo tanti si sentano in dovere di scrivere questa banalità. ma sant'Iddio, sono su un sito di annunci di strumenti, con tutta probabilità ho cercato proprio quella chitarra lì e tu mi devi spiegare che "non ha bisogno di presentazioni"? Ma perché? Azzardo che forse il significato potrebbe essere "non mi rompere le balle con domande inutili, che non ho tempo da perdere con i pivelli". Ma forse è più credibile un tentativo di dare lustro a una chitarra tutto sommato qualunque proprio presso il babbano, per giustificare una richiesta eccessiva nella speranza che ci caschi.
"Vendo da collezione privata" (ma esistono collezioni pubbliche di chitarre?): l'allusione alla collezione potrebbe voler suggerire l'idea di una chitarra particolarmente rara o preziosa, insomma roba da facoltosi collezionisti, traducibile con "preparati a sorsare" (in genere si abbina a "prezzo su richiesta"). O forse, più semplicemente, chi vende è talmente privo di fantasia da non sapere cosa scrivere nel form e ci mette questa banalità qui per raggiungere il numero minimo dei caratteri.
"Prezzo ribassato solo per due settimane": quindi se uno te la chiede al sedicesimo giorno che fai, gli dici "o mi dai il prezzo pieno o niente"? PS: mentre scrivo c'è un annuncio di un anno fa "ribassato per due settimane". No, non s'è dimenticato di toglierlo, è ancora in vendita, si è solo dimenticato di correggere in "ribassato per cinquantaquattro settimane".
"Usata solo in ambienti no smoking": questo potrebbe avere un senso, a chi non è capitato di aprire custodie che puzzano come il posacenere di un Ford Transit anni '80? Però potrebbe anche significare che lui non l'ha mai portata nella sala prove-fumeria solo perché è una chitarra di m*rd* e infatti quella buona che usa di solito e si guarda bene dal vendere puzza da fare schifo.
"Acquistata per errore": considerando quanto i clienti rompono le palle prima di decidersi è difficile credere che uno possa comprare per errore una chitarra. A meno che il suo errore sia stato aver preso una sola pazzesca, che ora vuole scaricare su un altro pollo quanto lui.
"Vendo una splendida...": magnificare il prodotto è quasi un dovere di ogni venditore, ma questo aggettivo è talmente inflazionato da perdere di significato. E poi, santa pace, il sarto ti ha mai detto che il cappotto che stai provando fa schifo? Ti svelo un segreto: visto che "non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace", quella chitarre che tu definisci bellissima per me potrebbe anche essere una ciofeca bestiale. Oltretutto non è raro che le chitarre definite "splendide" da chi le vuole vendere siano delle ciofeche per i più.
"Niente a che vedere con la produzione attuale": diciamolo una volta per tutte che questa faccenda è una balla, con rarissime eccezioni. Qualunque esperto del settore concorda che gli strumenti prodotti oggi non hanno nulla da invidiare perfino a quelli della Golden Era, a parte l'aura mistica data dall'età. Non esistono motivi per affermare che una chitarra di buona marca fatta - per esempio - nel 2003 sia migliore di una dello stesso modello fatta nel 2023. Anzi, è molto più probabile il contrario.
"Vendo causa doppio regalo": le probabilità che due persone ti regalino la stessa chitarra sono 2 su 1.745.637.294 secondo le statistiche più aggiornate. Niente, non crederci, ti prende per il c*l*.
"Custodita in modo maniacale": il secondo più usato luogo comune dei venditori. Ma lo sai che significa "maniacale"? E quali manie si possono sfogare su una chitarra? Addobbarla con pizzi e calze autoreggenti? Incatenarla nel sottoscala? Amarla e odiarla a fasi alterne? Sfogare su di lei il proprio disturbo bipolare? No dai, maniacale anche no...
"Vendo per cambio progetto" / "per rinnovo parco chitarre" / "per cessata attività": fuor di polemica, ma a me che compro cosa importa perché diavolo vendi questa benedetta chitarra?
"Identica alla americana originale" / "nulla da invidiare alle custom shop" / "meglio delle blasonate": si vabbè...
"Chi conosce questo strumento sa di cosa sto parlando": del modello, certo, altrimenti non sarebbe lì a leggere il tuo annuncio, ti pare? Ma santa pazienza, mi vuoi descrivere questa che vendi tu? Perché sai, una chitarra custodita accanto al caminetto, sbattuta per terra, mai regolata e mai pulita non è la stessa cosa di un'altra identica, ma tenuta bene. Amico, suvvia, vieni al sodo e dimmi se quel coso che mi vuoi piazzare per caso non ha vissuto accanto al calorifero.
"Non spedisco": OK, allora io non compro e amici come prima.
"Solo 50 prodotte!": questo l'ho letto oggi, poi sono andato a vedere e ho confermato che quella chitarra è nata nel 1971 e l'azienda continua a farla. Insomma, ce ne sono in giro svariate migliaia.
"Condizioni pari al nuovo": un'orrida locuzione di derivazione automobilistica purtroppo tracimata in altri ambiti. Magari davvero l'ha usata poco (forse perché si è accorto che è una chitarra di m*rd*), ma chiede giusto due soldi in meno rispetto alla stessa chitarra comprata nuova in negozio. Solo che il negoziante mi concede i benefici di legge (diritto di recesso, garanzia, eccetera), lui ovviamente no. Se la tenga.
"Suono da paura": diciamolo una volta per tutte: se c'è una cosa che non fa paura è una chitarra (tranne quando finisce nelle mani di uno spaccatimpani che in negozio azzarda Cold Shot a tutto volume, ma senza essere capace). E comunque c'è da chiedersi se è mai esistito qualcuno disposto ad affermare che la sua chitarra suona poco e/o male. Il pescivendolo scriverà mai "pesce vecchio"? Ecco. Amico, accà nisciuno è fesso.
"Vendo per inutilizzo": uno dei meme vendocompro più gettonati. E' incredibile verificare il numero di persone che si comprano chitarre anche di un certo prezzo per poi non usarle. Ma che diavolo ti è passato per la zucca?
"Astenersi perditempo" / "sognatori" / "cacciatori di foto" / "commentatori seriali": il venditore non ha ancora capito che siamo nel 2023, i messaggi di posta elettronica possono essere cancellati, i commenti sui social ignorati e gli haters bloccati. E che sognatori e perditempo se ne fottono dei suoi diktat, anzi è possibile che siano motivati a rompere di più i cabbasisi.
"Normali segni di usura che non ne pregiudicano l'utilizzo": ovvero "l'ho sbatacchiata ovunque, ha l'hardware corroso dal mio sudore acido, la vernice è scarnificata, puzza di tabacco stantio, ma il manico ancora non sono riuscito a strapparlo". Se queste condizioni non ti infastidiscono potrebbe essere un buon affare.
E ce ne sono ancora: Vendo per esubero", "vendo causa shopping compulsivo durante la pandemia", "ormai introvabile", "rarissima!", "mai suonata e immeritata", "tutta da suonare", "la piccolina è uscita di casa solo per andare dal liutaio"... Insomma, si potrebbe continuare quasi all'infinito, ma ci fermiamo qui perché cerca e cerca abbiamo trovato un vincitore...
PS: si scherza... |