VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Il Gibson Custom va in Cina con Epiphone: la Firebird I e V del 1963
Il Gibson Custom va in Cina con Epiphone: la Firebird I e V del 1963
di [user #116] - pubblicato il

Epiphone collabora con la divisione Custom di Gibson per confezionare una Firebird ispirata ai canoni vintage e con componenti selezionati di fascia alta.
Il made in China ha cambiato volto lentamente ma inesorabilmente e anche la percezione del pubblico verso la costruzione orientale è decisamente diversa rispetto a quanto poteva accadere solo pochi anni fa. Quella che un tempo era la scelta per gli strumenti economici, entry level e per qualsiasi brand volesse tirare in basso l’asticella del prezzo con compromessi costruttivi di ogni tipo ora rappresenta un’alternativa professionale, più accessibile rispetto alle produzioni storiche d’occidente ma non per questo carente in estetica, suono e qualità generale.
Pensare a una Epiphone che buca il tetto dei mille euro per assestarsi non troppo lontano dai 2mila può fare strano, ma è esattamente la direzione intrapresa con creazioni ambiziose come la Firebird 1963, proposta in due versioni storiche con la collaborazione del laboratorio Gibson Custom americano e con tutti gli accorgimenti che ci si aspetta da uno strumento di fascia alta.



La Epiphone Firebird V e Firebird I ricalcano le orme delle produzioni 1963 con accorgimenti e componenti presi in prestito dalla divisione Custom. Parte della gamma Inspired by Gibson, puntano a offrire il fascino di uno strumento vintage storicamente corretto a un prezzo concorrenziale, ma non regalato, perché nella scheda tecnica spiccano appunti di rilievo come una costruzione neck-thru e pickup americani.

Il manico e la porzione centrale sono formati da nove strati di mogano e noce. Ai lati, due ali in mogano formano il body.
La paletta di grosse dimensioni dispone sei meccaniche Kluson in stile banjo sul lato inferiore, con chiavini non a vista sul lato come da tradizione Firebird.



Il modello Firebird I è quello più spartano, con segnatasti dot e ponte Wraparound Lightning Bar.
Un solo minihumbucker scomoda la produzione Gibson USA con un modello da Firebird basato su magneti in Alnico V. Dettaglio sonoro e usabilità sono garantiti da potenziometri CTS per volume e tono con un condensatore Mallory e un jack d’uscita Switchcraft.
Le finiture offerte, che avvolgono per intero lo strumento compresa la paletta e il retro del manico, sono Heather Poly, Silver Mist e Inverness Green.

Il Gibson Custom va in Cina con Epiphone: la Firebird I e V del 1963

L’edizione V della Firebird ispirata al 1963 riprende invece il modello classico con due pickup e ponte mobile.
Qui i segnatasti sono a trapezio e l’estetica si impreziosisce anche di un binding lungo il bordo della tastiera.
Il ponte Epiphone ABR si abbina a un tailpiece Maestro Vibrola e i due pickup, sempre montati su pickup ring color argento, sono controllati da potenziometri individuali per volumi e toni insieme con un selettore Switchcraft a tre posizioni.
Per la Firebird V, Epiphone confeziona le finiture Ember Red e Frost Blue.

Il Gibson Custom va in Cina con Epiphone: la Firebird I e V del 1963

La Firebird I e la Firebird V del 1963 si collocano nella fascia più alta della produzione orientale, rimarcando la volontà di Epiphone di distaccarsi dall’immagine di un brand economico a tutti i costi per ritrovarsi come una soluzione accessibile per avvicinarsi ai grandi classici del catalogo Gibson. Pertanto, entrambi i modelli non lesinano accorgimenti di pregio come la custodia rigida in dotazione, marchiata Epiphone Inspired by Gibson Custom.
chitarre elettriche epiphone firebird i 1963 firebird v 1963 ultime dal mercato
Link utili
1963 Firebird I sul sito Epiphone
1963 Firebird V sul sito Epiphone
Mostra commenti     26
Altro da leggere
Tonex One: Machine Modeling in miniatura
CLD-10SCE-12BK LH: Harley Benton mancina a 12 corde
La tecnica del chord melody non ha segreti con Fabio Mariani
La BOSS ME-90B è la pedalboard per basso per chi non ama i multieffetto
Perché la ASAT non è un semplice clone Telecaster
1073SPX-D: il rack Neve diventa una scheda audio
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964