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Le grandi donne dietro grandi chitarre
Le grandi donne dietro grandi chitarre
di [user #17844] - pubblicato il

Non tutti sanno che una squadra di operai donna ha portato avanti Gibson negli anni della guerra, e che i pickup più ricercati di Fender sono stati avvolti da mani femminili.
Jennifer Batten, Lita Ford, Lari Basilio, Orianthi, Nita Strauss, la bassista Tal Wilkenfeld e la storica maestra Carol Kaye… il panorama dello strumento musicale è costellato di icone “in gonnella” per usare un’espressione a dir poco desueta e, diciamolo, ormai al limite del sessista. L’8 marzo è un’occasione per celebrare anche loro ma, soprattutto, quelle donne che hanno lavorato lontano dai riflettori e che ancora oggi lottano per uno spazio nel mondo. La storia della chitarra ne è piena, e alcuni degli strumenti oggi più ricercati sono nati proprio dalle cure di una donna.

La festa della donna, istituita nel settembre 1944, non cade in una data scelta a caso. L’8 marzo del 1917 le donne di San Pietroburgo avevano manifestato per la fine della Prima Guerra Mondiale e, sempre in Russia, dal 1921 l’8 marzo diventò Giornata internazionale dell’operaia.
La tradizione vuole che la data sia stata scelta anche per commemorare le donne che persero la vita durante un incendio in una fabbrica di New York l’8 marzo 1908. Per quanto non ci siano riscontri storici sull’accaduto, l’apporto delle donne al tessuto sociale nonché agli aspetti produttivi più disparati è innegabile.
Erano donne le operaie ricordate come “ragazze fantasma”, che si sono lentamente e inconsapevolmente avvelenate nelle fabbriche di sveglie e orologi da polso applicando il radio che rendeva fluorescenti i numeri del quadrante. E donne erano anche gran parte dei dipendenti presenti in Gibson durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la chiamata alle armi stava svuotando tutte le fabbriche.

Per lungo tempo, Gibson non ha fatto grandi riferimenti a quella fase e in alcune occasioni ha persino dichiarato che la produzione di strumenti si fermò durante gli anni difficili della guerra, che tolsero comunque importanti risorse alle industrie per riversarle nel settore degli armamenti. Una foto d’epoca rende però chiaro quanto fosse forte la presenza femminile nell’azienda.
Quelle donne hanno preso il nome de “Le signore di Kalamazoo” e la loro storia è raccontata nel libro Kalamazoo Gals di John Thomas.
Gli strumenti da loro creati sono ricordati oggi come alcuni tra i più raffinati, ben suonanti e belli tra le creazioni acustiche Gibson, e a quella parentesi si deve anche un preciso dettaglio estetico oggi divenuto un’icona. Come un indizio, sulle palette compariva un piccolo intarsio a pergamena con la scritta “Only a Gibson is good enough”, ancora oggi lo slogan del colosso americano.

Le grandi donne dietro grandi chitarre

Sulla costa del Pacifico le cose non andavano molto diversamente, e donne erano la quasi totalità degli operai addetti ad avvolgere i pickup in casa Fender nell’epoca d’oro dell’azienda, tanto che ancora oggi una di esse, Abigail Ybarra, è ricordata come The Queen Of Tone.
Dopo aver avvolto pickup per alcuni dei più grandi chitarristi legati al marchio, è andata in pensione nel 2013, passando il testimone a Josefina Campos, già in forze presso Fender dal 1991 e oggi autrice di alcuni dei pickup Custom Shop più preziosi e ricercati.

Le grandi donne dietro grandi chitarre

Parlare di donne “con una marcia in più” può apparire stucchevole e non è il senso di questo articolo. Le donne lavorano da sempre spalla a spalla con uomini, talvolta con risultati strabilianti e il più delle volte nell’ombra. E questa è la storia di alcune di esse.
chitarre acustiche curiosità fender gibson pickup
Link utili
Le ragazze di Kalamazoo su Accordo
Abigail Ybarra va in pensione
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di xavier [user #9768]
commento del 08/03/2024 ore 14:19:02
Molti grandi uomini sono diventati tali perché dietro di essi, c'è quasi sempre stato un rapporto meraviglioso di amore e complicità con le loro mamme, che per ognuno di noi, sono le Donne con la D grande; ma semplicemente sono le Donne migliori del mondo.
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 11/03/2024 ore 09:12:48
Tre giorni dopo la ricorrenza dell'8 Marzo, pochi commenti.
O siamo così avanti da non doverci impressionare per un articolo del genere, come se fosse per noi del tutto normale (come dovrebbe essere) che il genere non discrimini nulla, e anzi ci dà un po' fastidio che un articolo del genere ci ricordi che "un tempo" vi erano delle differenze di genere, suscitando quella vergogna che possiamo provare ad esempio pensando alla schiavitù ed alla pena di morte, abolite solo in tempi recenti e non ovunque... oppure non ci interessa proprio perché passato l'8 marzo continuiamo a pensare come se fossimo ancora nel 1933, ma abbiamo imparato a far parlare per un giorno per poi ignorare il tutto bellamente.
Purtroppo la mia impressione è più vicina alla seconda che alla prima ipotesi, una donna guadagna meno di un uomo a parità di posizione lavorativa ed è semplicemente incredibile e profondamente ingiusto, è ingiusto ed incredibile che ci si sia accorti dell'esistenza delle donne solo durante il periodo della guerra in Gibson, è ingiusto ed incredibile che non ci sia uno strumento che tuteli la maternità ed è inimmaginabile che per la maternità molte donne vedano il loro contratto di lavoro non rinnovato. Stiamo vivendo un periodo di transizione, ma nonostante ormai sia chiaro a tutti, continuiamo a resistere al cambiamento.
Forse non dobbiamo più presentare le storie di parità come dei piccoli miracoli, dobbiamo lottare affinché avvengano ma dobbiamo togliere l'aura di eccezionalità e di miracolo, perché devono essere storie assolutamente normali.
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di AmF [user #59582]
commento del 19/03/2024 ore 07:44:50
Non è una risposta a te per quello che scrivi, non mi permetterei. Piuttosto una risposta alla prima domanda: effettivamente il ruolo di queste “meravigliose” donne si incastona proprio nell’ spazio angusto a loro riservato: avvolgono pickup. Non disegnano nuove chitarre, non sono custom shop masterbilder. Perché nessuno comprerebbe una chitarra fatta da una donna pensano forse in Fender? Giusto una domanda
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di valerio66 [user #45650]
commento del 15/03/2024 ore 17:20:42
"operai donne"? In italiano esiste il termine: operaie.
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