Nessuno mi leverà dalla mente che un sistema audio composito dedicato alle diverse bande di frequenza sia migliore di uno "all-in-1".
Se è così per hi-fi, home-theatre & c. , perchè non dovrebbe essere così anche anche per la chitarra?
Perchè non sfruttare le basse frequenze definite di un buon transistor associate alle medie-alte frequenze di un buon non-per-forza-valvolare? Perchè non sfruttare gli effetti psicoacustici primordiali e la psicologia percettiva (ad es. masking in frequenza e nel tempo, stereofonia, mancanza e non mancanza delle frequenze fondamentali, onde distruttive e costruttive) prima di utilizzare miliardi di pedalini? In che modo agisce un terzo amplificatore usato in tri-amping e disposto adeguatamente in frequenza rispetto agli altri 2?
Tutte le risposte al prossimo post. Cià