Questo il pensiero della mia nuova Ministra. Mia perché è questo il settore in cui lavoro.
Magari fosse vero: i soldi che lo stato dà alle università non basterebbero a pagare gli stipendi, ed ogni anno sono sempre di meno. E sul concetto di "merito", ci sarebbero da precisare alcune cose importanti. Ad esempio, per il Ministero della Ricerca Scientifica, risulta meritevole una Università che non ha studenti fuori corso. Che poi siano in corso tutti ma con la media del 18, non sembra essere rilevante. Nuotare non è indispensabile; indispensabile è galleggiare.
Per altro, i ritmi e le condizioni lavorative attuali delle Università hanno queste caratteristiche:
- non danno ai docenti le motivazioni, il tempo e il modo di aggiornarsi;
- non danno agli studenti il tempo per studiare con profitto e frequentare i corsi.
Inoltre, nelle Università si assiste alla terza riforma in 9 anni circa. Ogni riforma ha in parte sconfessato quella precedente. La Berlinguer non è andata a compimento, e così si può dire della Moratti. Aspettiamo di vedere cosa succederà alle indicazioni date da Mussi (Mussi chi?).
Ed è solo grazie all'impegno dei singoli che il carrozzone va avanti, e non viene svuotato del tutto di quel minimo di contenuti necessari perché venga chiamato"Università".
Intanto, il CEPU promette 5000 esami in un mese...
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