Un voto "storico" su una "grande riforma": così il presidente Barack Obama ha salutato alla Casa Bianca l'approvazione della legge sulla sanità oggi al Senato che "permetterà a 30 milioni di americani senza la mutua di accedere a una copertura sanitaria alla portata delle loro tasche". Con il passaggio delle leggi di riforma sia alla Camera che al Senato "siamo finalmente vicini a porre in atto la promessa di una riforma della sanità reale e significativa che darà ulteriore sicurezza e stabilità al popolo americano", ha detto il presidente americano commentando il voto di oggi nella State Dining Room della Casa Bianca, al suo fianco il vice preisdente Joe Biden.
La soddisfazione del presidente - Per Obama "queste non sono piccole riforme. Sono grandi riforme. Se approvata, questa sarà la riforma sociale più importante dai tempi della Social Security negli anni Trenta e la più importante riforma del settore sanitario da quando negli anni sessanta è stata istituita Medicare, la mutua per gli anziani".
Il diritto alla salute - Il Senato statunitense ha approvato la legge di riforma sanitaria voluta dall'Amministrazione Obama. La nuova norma è stata adottata con 60 voti a favore e 39 contro, sotto la presidenza del vice-presidente Joe Biden, il cui voto è previsto solo in caso di parità, che ha poi raggiunto il presidente Obama alla Casa Bianca per una dichiarazione. Per approvare il pacchetto di misure tese a dare la mutua a 30 milioni di americani, che attualmente non l'hanno, serviva la maggioranza semplice dei presenti. I democratici hanno dato un forte segnale politico dimostrando l'unità del gruppo dopo settimane di divisioni sull'insieme delle misure da portare in aula.
Vittoria morale di Obama - La riforma aveva compiuto questa notte un ulteriore passo verso l'approvazione, lanciando il presidente Barack Obama verso una vittoria, morale e politica, che potrebbe aiutarlo a ricostruire una popolarità ultimamente un po' appannata. I democratici del Senato hanno votato per bloccare il dibattito sulla riforma, impedendo di fatto l'ostruzionismo dei repubblicani e spianando la strada per il voto finale di questa mattina.
Giornata storica - Dopo 25 giorni di dibattito consecutivo inizia quindi la rivoluzione delle sanità che costerà quasi mille miliardi di dollari nell'arco di dieci anni. Nei primi giorni del nuovo anno tuttavia il dibattito sulla riforma si riaprirà: le versioni del testo di Camera e Senato sono diverse e dovranno essere conciliate prima che il presidente Obama possa ratificare in legge il testo finale. Il negoziato sarà delicatissimo e al termine potrebbe servire un nuovo voto al Congresso ma i Democratici sono decisi ad andare fino in fondo ad una riforma storica: "Non siamo alla fine del processo, ma solo all'inizio: sfrutteremo questo successo per migliorare ancora di più il nostro sistema sanitario", ha commentato il capo della maggioranza Democratica al Senato, Harry Reid.
Un voto alla memoria di Ted Kennedy - Tra il pubblico che ha assistito al voto era presente anche la vedova del senatore Ted Kennedy, Vicky; Ted, scomparso pochi mesi fa, era stato uno dei principali difensori della riforma caldeggiata da Barack Obama.
Il capo dei democratici per sbaglio vota no - Nel contesto di una giornata storica per gli Stati Uniti, spicca una divertente curiosità: il capo della maggioranza democratica del Senato Harry Reid ha votato per sbaglio “no” alla riforma da lui pilotata oggi al voto dell'aula. Reid si è subito corretto tra le risate dei colleghi e il suo “aye” (si) è stato messo agli atti. Il lapsus del senatore è stato attribuito alla stanchezza dopo una maratona legislativa che ha costretto il Senato a restare riunito giorno e notte.
24 dicembre 2009
Lo so...non è ancora la formula giusta anche perchè rimangono dei dubbi sulla futura "battaglia" delle Compagnie Assicurative.
Però per l'America questa approvazione rappresenta un passo epocale:))