Mi è piaciuto l'articolo di Oliver “Picking... etnico?”, ma ancora di più la discussione nata sull'uso e sul significato proprio del termine razza se utilizzato per identificare un determinato individuo umano.
Penso sia giusto porsi delle domande su questo sostantivo e sul suo corretto significato. Come molti hanno correttamente detto, il termine viene spesso usato e mi permetto di dire abusato e violentato dai giornalisti e dal parlare comune come indice di identificazione di una determinata specie animale con caratteristiche proprie e peculiari che ben diversificano due elementi dello stesso genere.
Ora, si è portati a definire appartenente ad una specie anche l'uomo, identificandolo come specie umana, in realtà come ben dice Lorenzof si deve necessariamente parlare di genere umano in quanto ciò che diversifica gli uomini non è una caratteristica che coinvolge grosse parti del genoma, ma solamente una parte infinitesimale che ci porta a dire che siamo sostanzialmente tutti uguali, aldilà del pigmento che ci rende tanto colorati e simpaticamente differenti (è un esempio generico, ma il più facilmente constatabile a vista, tutti notano due persone bianche o nere, difficilmente uno sa distinguere due persone dello stesso pigmento per altre differenze seppur sostanziali come anemie etc...).
Purtroppo siamo portati ad utilizzare questo termine con una cautela enorme visto l'utilizzo improprio durante il primo novecento, da parte di persone che volontariamente hanno estirpato questo termine dalla zootecnica e lo hanno applicato agli uomini per giustificare azioni criminali e razziste che tutti conosciamo.
Tutti allora si chiedono, come e quando si può utilizzare la parola razza?
La verità è che questo sostantivo deriva molto probabilmente dal francese “haras” un termine utilizzato per descrivere non l'allevamento dei cavalli come riportato su wikipedia, ma la selezione dei cavalli all'interno di un allevamento, ovvero quell'azione del tutto umana di identificare il bello o meno bello secondo i propri gusti nelle specie animali; come si continua a fare anche oggi utilizzando la selezione spesso artificiale per la creazione di particolari razze canine o feline (o qualsiasi altro animale domestico e non...)che soddisfino il gusto di noi esseri umani. Vedete in questo caso si parla in maniera corretta di razza, ovvero si identifica all'interno di una determinata specie animale quelli con caratteristiche estetiche (più raramente strutturali e anatomiche) se non uguali molto simili tra loro, creando dei sottogruppi fini a se stessi e utili solo per mostre o fiere e non per straordinarie capacità particolari del sottogruppo.
Ora non sta a me giudicare se la selezione fatta dall'uomo di una determinata caratteristica animale sia giusta o meno, io semplicemente la trovo un pochino ridicola e inutile, un cane non si sente un privilegiato rispetto ad un suo simile per il suo pelo più bello, ma solo per l'amore che riceve all'interno dell'ambiente in cui vive.
In tutti gli altri contesti il sostantivo viene utilizzato in maniera impropria (seppur fatto in modo benevolo come Oliver ha fatto), solitamente bisognerebbe parlare di caratteristica se riferito ad un determinato particolare fisico di un singolo o di un ristretto gruppo di persone o di etnia se la caratteristica (o meglio caratteristiche poiché solitamente sono più di una) è estesa in gruppi numerosi di individui.
Ci tengo ad aggiungere una cosa, il termine razza idealmente non comporta di suo un intento razzista, siamo solo noi stupidi esseri umani che in un periodo storico ben definito abbiamo ritenuto giusto elevare il nostro stato ad esseri superiori rispetto a tutti gli altri esseri viventi, e perfino rispetto ad altri esseri umani con diverse idee e stati sociali; sono scelte ignoranti senza nessun fondamento scientifico delle quali ogni tanto ancora e sopratutto oggi dovremmo vergognarci.
Un Saluto a tutti voi,
Fabio