Il progetto "Reso-comico" prende forma e, a dire il vero, mi aspettavo un esito esilarante.
Invece no, il processo empirico-induttivo-sperimentale utilizzato (leggete: metti lo stagno lì, scaldalo, non ti bruciare e vedi che succede) ha dato i suoi frutti così come il prodigioso cannello per caramellare lo zucchero sulla crema catalana che la mia compagna (chef professionista) ha tirato fuori da un cassetto.
Devo dire che, tutto sommato e tenuto conto che è stata la prima volta che prendevo in mano un saldatore, sono più che soddisfatto.
C'è qualche "bozzo" qua e la ma vi assicuro che impedire alla lamina di ottone di deformarsi quando si scalda è, per un bricolagista della domenica, decisamente arduo.
Ad ogni modo, sta tutto insieme e sono contento.
Ora dovrò rifinire al meglio il tutto comprese le buche e il bordino che ho saldato tutto attorno alla cassa e dargli una linea omogenea e arrotondata a dovere. Del resto, se vuoi il binding anche su una resofonica, allora devi pedalare.
Sono un po’ fuori con i pesi. Attualmente l’accrocchio pesa 4,4 Kg contro un totale di circa 4 della Style-O della National che ho preso a riferimento. Va bene, vorrà dire che avrà un sustain fuori dal comune e poi, come qualcuno giustamente mi ha fatto notare, le resofoniche si suonano rigorosamente da seduti. Confermate?
Il progetto è di una resofonica a cono singolo biscuit. Sono in procinto di ordinare il necessario da Stew-Mac (cono, biscuit, ponte e coperchio).
Il diametro per l'alloggiamento del cono mi era noto e quindi il vano è di misura corretta; non sapendo invece la misura relativa all'altezza, ho lasciato volutamente la fascia interna di sostegno sovradimensionata in attesa del cono.
Ora mi cimenterò sul manico che realizzerò in mogano con paletta di foggia tradizionale. Dopodichè, immagino, ci sarà da ridere.
Qualcuno conosce un grossista di SIDOL? Ne avrò bisogno.
Per quanto riguarda le tecniche di saldatura utilizzate…..direi….No comment.