nell'ultima settimana, non so se per una reale esigenza o per cause epidemiche, ho ricevuto diverse richieste di aiuto da parte di accordiani (e non) per ridurre la potenza dell'ampli togliendo una coppia di finali ed adeguando di conseguenza l'impedenza dello speaker
premetto che si tratta di una operazione possibile ma da effettuare con determinate accortezze valutandone anzitutto i benefici rispetto ai rischi e tenendo ben presente che dopo le valvole finali e prima dell'altoparlante c'è un pezzo magnetico le cui caratteristiche vengono determinate non tirando ad indovinare ma uniformandosi a canoni precisi che ritengo molto lontani da una logica di compromesso
Senza scendere troppo in particolari diciamo che se quattro valvole di un certo tipo hanno bisogno di una impedenza X nel primario, togliendone due ed adeguando l'impedenza dello speaker a valori consoni gli anodi vedranno sempre situazioni giuste e tutto funzionerà a dovere
Questo naturalmente in teoria, perchè in pratica bisogna fare i conti con le tre grandezze di base che rendono possibile l'elettronica e cioè tensione, corrente e resistenza che hanno il pregio o il difetto di dipendere l'una dall'altra in un circuito e di influenzarsi a vicenda condizionando drasticamente la resa finale dell'apparecchio
Poche parole ma molto chiare:
la tensione anodica in un valvolare non è stabilizzata, quindi se con quattro tubi assorbe una corrente X con due ne assorbirà una certamente minore di X e poichè ad una diminuzione di corrente corrisponde un aumento di tensione se con quattro la tensione è Y con due sarà certamente maggiore di Y, ma i condensatori elettrolitici sopportano questo aumento? il loro range in tensione è idoneo? se si tutto va bene, in caso contrario possono addirittura scoppiare
i catodi di quattro finali vengono esauriti a massa tramite una resistenza del valore Z, se ne togliamo due il valore di resistenza richiesto sarà maggiore più del doppio rispetto a Z ed a nulla servirebbe adeguare l'impedenza di uscita perchè verrebbe superata la corrente dissipabile dal singolo tubo che andrebbe letteralmente in fumo (ampli AC30 dell'amico di Varese) e si verificherebbero anche le condizioni del paragrafo precedente
in definitiva nulla può essere tentato quando si tratta di un finale in autobias, cioè quando i catodi sono uniti e collegati a massa con un'unica resistenza e solitamente anche un condensatore in parallelo perchè la resistenza è calcolata in ohm ed in watt per quattro tubi e non per due quindi sarebbe più che sufficiente come vattaggio ma totalmente inadeguata come valore ommico ed il tutto farebbe bum
per apparecchi con bias regolabile il discorso sarebbe diverso e si renderebbe possibile un adeguamento di impedenza rimanendo però sempre in essere la faccenda delle tensioni e delle correnti assolutamente pregiudizievole nel caso si abbia a che fare con pentodi puri tipo el34/84 che hanno assorbimenti di placca e di griglia molto superiori a quelli dei tetrodi a fascio tipo 6l6/6v6 per parlare delle valvole più usate
per finire diciamo che l'adeguamento di impedenza a fronte del dimezzamento del numero dei tubi nel finale rimane pur sempre un compromesso e che non è mai una vera soluzione a meno di non intervenire anche in altre sezioni dell'ampli
qualche costruttore prevede l'esclusione di due tubi per dimezzare la potenza ma quando già in fase progettuale ha provveduto ai giusti adeguamenti come ad esempio rendere maggiore la tolleranza dei componenti con particolare attenzione a quelli nell'alimentazione
sono certo che l'elargitore di questi buoni consigli è sempre il solito amico del bar che ha posseduto tutti gli amplificatori costruiti negli ultimi cinquant'anni e che su tutti ha apportato facili e sicure modifiche in barba a quei tecnici esosi e saccenti ai quali mai si rivolgerebbe se non altro per non dare loro soddisfazione
proporrei quindi una vera e propria crociata contro questo elemento sempre più presente negli ultimi tempi e che non si rende conto dell'influenza senz'altro negativa che può esercitare nei riguardi di ignari chitarristi alle prese con problemi reali di potenza magari legata a beghe condominiali od esigenze di suono
questa volta voglio bandire la modestia e lodarmi per aver fermato in tempo un inaccorto chitarrista che stava per distruggere un magnifico VOX dei primordi, quello con gli altoparlanti FANE ed i magnetici con la copertura in alluminio, un vero pezzo di storia che dovrebbe essere considerato come patrimonio di tutti i chitarristi e non proprietà di un singolo
un saluto dal vecchio e, solo per questa volta, meritevole Gwynn