Da un'idea può nascere una realizzazione che deve necessariamente passare attraverso un progetto e nel nostro caso ci riferiamo ovviamente ad un qualcosa legato alla musica, quindi uno strumento o il mezzo per riprodurne la voce, e poichè non ho nessunissima esperienza legata alla nobile arte della liuteria parleremo di amplificatori.
La progettazione di un ampli richiede alcune competenze che applicherebbero l'elettronica adottata a precise esigenze di suono e se non tutti forse sono in possesso di tali competenze molti altri non avrebbero grandi difficoltà ad assemblare un prodotto già pronto e progettato allo scopo abbattendo le barriere del probabile funzionamento in quanto tutto è stato già verificato in sede di collaudo ed ottimizzato a dovere.
Nella foto una "lista della spesa" con una piastra di circuito stampato, i magnetici e poi valvole, potenziometri ed le altre componenti necessarie per la realizzazione di un amplificatore che, come già detto, sarà di sicuro funzionamento e con caratteristiche di suono decise in fase di progettazione che non potranno essere totalmente stravolte ma soltanto lievemente modificate attribuendo valori diversi ad alcune componenti rimanendo sempre in una sfera di coerenza con il progetto originario.
Nella seconda foto si vede il progetto realizzato, un amplificatore da 18 watt con due el84 nel finale e due 12ax7 nel pre, con un caratteristico suono british dove la totalità dell'elettronica impiegata risiede su una piastra 20x15 compresi gli ingressi, le valvole e l'fx-loop in modo da non impiegare filature di nessun genere a parte i collegamenti ai magnetici non assolutamente critici e quelli visibili in blu che assicurano l'alimentazione ai filamenti.
Quindi una scatola di montaggio pensata per chi ha solo modeste cognizioni di elettronica e che non richiede collaudi e tarature ma solo piccole attenzioni in fase di cablaggio considerando che ogni componente è dimensionato per quel circuito e va inserito solamente con l'aiuto del piano di montaggio che prevede una precisa numerazione con il valore corrispondente.
La terza foto mostra il progetto visto dal lato rame dove andranno saldati gli zoccoli e che rappresenta il vero orientamento della piastra. Da sinistra in basso si vede l'ingresso seguito dal pot di gain e poi treble bass middle e master per finire con il send e return dell'fx-loop.
Le valvole guardano verso l'alto per una migliore dissipazione (come è noto il calore tende a salire) ed in fondo a destra si vede chiaramente la raddrizzatrice che può essere adottata al posto dei diodi nell'alimentazione senza nulla modificare nello schema e che certamente modifica la timbrica dell'ampli lasciando all'utente la scelta in relazione al gusto personale.
Non vengo a dirvi come suona perchè un discorso abbastanza scontato: volumi importanti, 20 watt che sembrano 40, il caratteristico sapore hursh conferito da questi piccoli e magnifici pentodi, una vena molto prepotente con pick-up spinti, un pò meno aggressiva ma sempre arrogante con i single coil e l'attitudine incondizionata ad accogliere periferiche di qualsiasi tipo cercando di rimanere in un range di volume nei limiti dell'umano per non condurre tutto in saturazione.
Si potrebbe naturalmente facilitare ancora il lavoro ad un neofita fornendo la piastra con alcuni elementi come gli zoccoli ed alcune connessioni già saldate sulla piastra dato che si tratta di saldature un tantino più particolari rispetto a quelle per una semplice resistenza oppure preassemblare l'intera piastra lasciando all'utente solo il compito delle connessioni in considerazione del fatto che il fine ultimo è un apparecchio funzionante oltre alla soddisfazione di aver contribuito anche se in parte alla sua realizzazione.
La scatola sarebbe corredata di un valido chassis metallico già forato e con le relative diciture che conferirebbe un aspetto professionale al montaggio lasciando all'utente la scelta di un mobile idoneo per dare al progetto un aspetto definitivo e durevole nel tempo.
Il titolo del post "gwynnett for sale" come al solito ironico e sornione è la risultante delle numerose pressioni avute nell'ultimo anno a mezzo email con le quali mi si chiedeva ripetutamente di preconfezionare degli amplificatori da destinare a chi volesse assemblarli non avendo le necessarie cognizioni per elaborare un progetto ed a tutti rispondo che è possibile solamente escludendo progetti che richiedono tarature ed aggiustamenti (bias variabile, apparecchi con controreazione critica, tensioni di servizio troppo alte).
Mi sento quindi in dovere di estendere l'informazione a tutti gli accordiani che vorranno leggermi consapevole dei consensi e delle critiche che ne risulteranno e per manifestare un discorso di realizzazione molto ma molto semplice in contrapposizione alle ostiche realizzazioni in point to point che porterebbero ad un risultato praticamente identico con livelli di difficoltà a volte insormontabili anche per il più volenteroso neofita.
un saluto dal vecchio Gwynn