di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 12 dicembre 2001 ore 11:11
E siamo a quota diciotto. Da quell'inizio autunno a Rho sono passati quasi dieci anni e ancora siamo qui a giocare con le
chitarre. "Ma chi te lo fa fare?" E' la domanda che ho
sentito di più il 28 ottobre 2001 a SHG 18. Gli amici in visita mi vedono correre con piglio
nevrotico, mi salutano al volo, provano a dirmi qualcosa e non li sto
a sentire, mi beccano ad avviare quattro frasi e completarne mezza. Si stupiscono, "ma chi te lo fa fare?". Hanno ragione? In effetti prima della manifestazione abbiamo avuto a che fare con...il negoziante che si lamenta sempre, stavolta è perché gli chiediamo di compilare i permessi (nota che potremmo fottercene e lui rischierebbe 10 milioni di multa);
gli espositori che regalano i pass alla gente (dandosi la zappa sui piedi, meno biglietti = maggior costo per i loro stand, i soldi per pagare le spese da qualche parte devono uscire);
la "dottoressa" spocchiosa che lascia intendere chiaramente che la sua azienda non verrà mai e che lei ha cose più importanti da fare (però i paralleli vendono i suoi stessi strumenti a metà prezzo a SHG);
i furbi che si spacciano per privati e si costruiscono un negozio con 13mila lire di biglietto credendo di non essere notati;
gli espositori che arrivano alle 11 invece che alle 8 e anziché scusarsi trattano male i ragazzi dello staff che li aiutano a scaricare (anche se non sarebbero tenuti a farlo);
la gente che mi fuma in faccia nonostante i cartelli che chiedono di astenersi;
quelli che si offendono perché chiediamo di abbassare il dannato amplificatore che rompe le palle a mille persone ("appena accendo ve la prendete con me" e intanto ha un finale da 200 Watt a manetta).
Già, chi me lo fa fare? Ci ho pensato un po', l'ho capito e ho
deciso di raccontarlo. Dunque, continuo a fare SHG...