"Nessun piano di battaglia regge al primo colpo di cannone", diceva un mio amico. Aveva ragione. Siccome mi sono sposato, approfittando dei 15 giorni di ferie supplementari, ho potuto tornare in America dopo tanti anni, visto che mancavo dal '93. Proprio in quell'anno comprai la Strat che ancora possiedo a Los Angeles, da "Guitars's'us", che poi si è trasformato in "Guitar Center". Stavo pensando di tornarci, ma le recensioni che ho letto in Rete mi informavano che tale catena di negozi era oramai diventata una specie di Hard Rock Cafè senza roba da mangiare, piena di commessi, per lo più frustrati ex-aspiranti chitarristi, che tentano di far spendere tanti soldi a ricchi gonzi dissuadendo gli altri dal frequentare il negozio, nonchè da adolescenti complessati che vanno lì soltanto per sfoggiare il sorprendente numero di note al minuto che riescono a fare con le chitarre esposte. Con tale quadretto davanti a me, avevo optato per rimandare il tour di music shopping a Boston, che tra l'altro era l'ultima tappa del viaggio e mi avrebbe consentito di non portarmi appresso eventuali acquisti nei trasferimenti interni.
Poi il mio cuginetto mi ha detto qualcosa come: "e dai, oramai mi sono organizzato, andiamo, tanto poi a Sunset Boulevard ci facciamo pure due passi...", e io ho ceduto.
Guitar Center è un bel posto. Non c'erano schizofrenici tra i clienti nè tra il personale. Nessuno mi ha degnato di uno sguardo, ho preso tutte le chitarre che ho voluto (cercare un'acustica è comodo, non devi connetterla a niente!), mi sono seduto, ci ho suonato, ho fatto cantare mia figlia (Landslide di Stevie Nicks e Blossom di James Taylor).
Ho visto un espositore al centro del settore acustiche, pieno di parecchie Ovation, una marca che quando ero adolescente era il simbolo dell'oggetto da ricchi, perchè una acustica elettrificata era un lusso vero.
Vedo questa "Celebrity" (la sigla non me la ricordo) di un bellissimo colore e mi metto a suonarla. Pareva un guanto. Vedo che è in offerta a 369 dollari, la metto a confronto con un'altra che costa un po' meno. Non trovando molte differenze a parte la "V" della sezione del manico, dopo aver suonato un po', mi decido ad andare dal responsabile del settore, un nero parecchio alto. Gli chiedo di spiegarmi come si farebbe con un idiota cosa giustifica la differenza di prezzo e cosa pensa di questi oggetti. Lui, con molta calma, li prende, li suona davanti a me, mi spiega che quella che costa un po' di più ha la tavola armonica di un legno più pregiato e una elettronica un po' migliore. Fa i complimenti all'accoppiata "papà-bimba" per le esecuzioni di cui sopra e mi lascia ai miei pensieri. Mi consiglio con la santa donna della mia neo-moglie la quale mi dice che la chitarra è bella, che se mi piace devo comprarla e che... insomma la porto al tizio di prima. Mentre sto con la carta di credito in mano, mi informa che il prezzo non è corretto, che è cambiato: non costa $369, ma... $299!!!
La chitarra me la sono portata felicemente appresso per tutto il resto del viaggio, usandola parecchio. Come al solito me la sono dovuta spupazzare per tutto il viaggio, in macchina e su diversi voli, ma ne è valsa la pena. Anzi, se servono consigli sul trasporto, chiedete!
In futuro cercherò di postare qualcosa di più tecnico sulla chitarra stessa.
Cristiano.