Diversi modi sono in uso per evitare o limitare questo effetto che si verifica maggiormente in esecuzioni dal vivo quando i continui spostamenti dei musicisti o dei vari addetti o del pubblico cambiano gli assetti riflettenti nel volume operativo o quando l'esiguità dello spazio a disposizione non permette un ottimale orientamento di microfoni e pickup che captano e riamplificano senza controllo alcuno.
Microfoni direzionali ed una intelligente scelta del gain da parte di fonici esperti limiterebbero ancora il fenomeno ma spesso a scapito del risultato finale perchè attenuare, come noto, appiattisce alcune figure e l'esecuzione potrebbe risultare totalmente priva di colore e del giusto carattere.
A questo proposito l'uso di un compressore della dinamica sarebbe ideale come già detto in un post precedente ma questo apparecchio certamente utilissimo in alcuni casi deteriora il segnale in maniera abbastanza evidente comprimendo i due estremi della banda passante e rendendo meno udibili o addirittura non udibili affatto alcune frequenze.
Le chitarre della fine degli anni quaranta avevano tutte una cassa di risonanza che captava l'emissione sonora degli speaker favorendo il feedback e per ovviare a questo fastidioso inconveniente qualcuno pensò al solid body affidando soltanto alla qualità dei legni e dei pickup la responsabilità del suono prodotto.
Da qui inizia un nuovo capitolo in materia di liuteria con soluzioni spesso geniali ed un continuo evolversi di tecniche e materiali usati.
Ma più tardi, in epoca in cui la solid body era praticamente incontrastata, diversi musicisti intenzionalmente favorivano il feedback provocandolo avvicinandosi agli speaker o agendo sui controlli, artisti come Jimi Hendrix, Joe Satriani, Lou Reed che hanno creato vere e proprie tecniche per generare ma al contempo controllare il fenomeno e gestirlo come se fosse scritto nella partitura del brano.