“Una mistura di Leadbelly, un motore a vapore, Calamity Jane, Bessie Smith,
un pozzo di petrolio e una bottiglia di bourbon andato a male: il tutto pompato
nel ventesimo secolo, da una parte tra El Paso e San Francisco”. Così definiva
Janis Joplin una famosa recensione di Cash Box,settimanale dell'industria musicale pubblicato dal luglio 1942 fino al suo ultimo numero datato 16 novembre 1996.
Un altrogiornale dell’epoca The Village Voice su di lei scriveva: “Pur non essendo bella secondo il senso comune, si può affermare che Janis è un sex symbol in una brutta confezione”. Certo perché le recensioni e le critiche di settore, non la accettavano molto di buon cuore, specie sul fatto della sua voce, ritenuta da molti quasi una forzatura. Di lei spesso la Stampa diceva: perché sforza così la sua voce, non è mica una cantante di colore…
Per chi fosse interessato all'articolo ,al ricordo di questa grande cantante blues, ...
Nella sezione "Dillo" di Audio, il seguito dell'articolo:))