di redazione [user #116] - pubblicato il 09 dicembre 2010 ore 16:00
Parte dall'azienda di James D'Addario, produttore delle famose corde omonime, l'ennesimo allarme contraffazione che richiama ancora una volta l'attenzione del mondo musicale in direzione dell'Asia. Dopo la segnalazione relativa all'utilizzo illegale e non controllato di legni protetti per la produzione di chitarre made in China, il mercato subisce un altro duro colpo inferto dalla massiccia presenza di corde fasulle di principale provenienza cinese.