di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 13 novembre 2006 ore 00:48
Non ci sono parole per raccontare la giornata, secondo molti la meglio riuscita nell'intera storia di SHG. Le foto che trovate linkate in fondo al post parlano da sole. E' stato tutto (oddio, un "quasi" è d'obbligo) perfetto. La prossima volta saranno 30 edizioni, solo oltre 14 anni, eppure ancora non mi sono abituato alle sorprese che SHG ci regala a ogni edizione. O forse il fatto è che questa manifestazione, una realtà in perenne divenire, cresce e si aggiorna ormai quasi autonomamente, aggregando nuove forze ogni volta che ce n'è bisogno e lasciando stupiti soprattutto noi che la organizziamo. E così, accanto a facce ormai vintage come la mia o quella del caro Paolino Canevari, saltano fuori quelle nuove di persone che danno una mano nuova, senza chiedere nulla in cambi, solo perché condividono la passione che nutre SHG fin dal secolo scorso. Curioso che le due colonne principali, gli artefici veri del successo, si chiamino entrambi Luca. Il primo è l'insostituibile leader di un gruppo di ragazzi meravigliosi che fanno funzionare come un orologio la logistica, il secondo (noto ai più come Jurgen) ha inventato un nuovo modo di interpretare demo e workshop, mettendo in fila - assieme a Stefano, un fonico coi controcazzi che arriva apposta da Padova - una serie di eventi che hanno regalato divertimento e scienza chitarristica alle migliaia di persone che sono sfilate all'Alcatraz.