Oggi pomeriggio, prendendo l'autobus per fare due passi in centro con la mia compagna e non inquinare con l'auto, ho ascoltato la lezione della conducente, una ragazza piuttosto carina, che ricordava d'usare le porte in testa e in coda del mezzo per salire e la centrale per scendere. Portando un valido esempio accaduto qualche giorno fa di un signore molto anziano e con evidenti difficoltà motorie che è salito dalla parte giusta e con molta pazienza è sceso al centro del mezzo. Questa autista si è alzata per far notare l'esempio di correttezza di questo signore alle regole tra l'indifferenza dei più giovani ma anche di quelli meno giovani. Ho scambiato poi due parole ad un semaforo rosso complimentandomi per l'iniziativa e il voler far rispettare il regolamento preso più sul serio dal gentil sesso che da noi maschi.
Io sono dell'idea che se saliamo su un autobus dobbiamo salire dalla parte corretta, pagare il biglietto (da me 1,10 euro per un ora e mezza d'uso) che sarebbe sensibilmente più basso se tutti lo pagassero (non credo che qui lo paghino più del 30% degli utilizzatori) e senza che il comune si debba impegnare con gli aiuti economici alle compagnie di trasporti per sopperire a questa maleducazione con altre tasse.
Oltre a non pagare il biglietto dell'autobus, molti pedoni attraversano i semafori con il rosso o non sulle striscie anche in presenza di auto in prossimità, mentre molti automobilisti parcheggiano in posti pericolosi e fastidiosi al traffico pur se esistono a pochi metri i parcheggi, oppure partono con una gran sgommata pur se qualcuno sta soppraggiungendo con i fari accesi obbligandoli a frenata pericolose e imprecazioni con forte aumento di stress e incazzature. Questo non è colpa del traffico, delle città mal organizzate o mancanza di parcheggi o strade alternative. Questa è solo ignoranza e prepotenza spesso direttamente proporzionate alle dimensioni e al peso del mezzo privato che si possiede.
Credo che questo modo di fare, spesso imitato anche dai non nativi in Italia, sia diretta conseguenza della naturale voglia italica di 'fregare' le leggi e tutto ciò che 'standardizza' la persona obbligandolo ad atteggiamenti per molti innaturali o da persone poco virili (come aspettare il verde al semaforo) pensando che siano non per tutelare la salute del cittadino, ma soltanto per farci perdere tempo e limitare la nostra libertà.
Sono convinto che il non rispetto delle regole, anche basilari o apparentemente stupide o inutili, ha portato al non pagare le tasse, quando è possibile, alla corruzione e al mancato rispetto della costituzione e dell'opera della giustizia nel caso delle persone più in vista del nostro paese.
Se non ci identifichiamo con questo modello di cittadino cerchiamo d'insegnare il rispetto delle regole ai nostri figli, perché forse questo paese potrebbe ritornare ancora il Belpaese di un tempo. Grazie per aver letto.