Prima pagina di diario. Sono iscritto qui su accordo dai tempi del 1.0 probabilmente e a parte qualche commento sporadico ho sempre seguito con fare di chi ha solamente da imparare da questa grande community che è cresciuta davvero a dismisura. Vorrei parlarvi delle mie ricerche e pippe mentali su quale ampli valvolare comprare dopo anni di attesa e piccoli risparmi, dell' ac30 e altro, ma non è una data qualunque questa.
Il 5 aprile di 2 anni fa ricordo benissimo cosa è successo e cosa ho fatto quel giorno. Ricordo benissimo i miei coinquilini di allora, ricordo le mie preoccupazioni e quelle di tutti, ricordo con quanta anche leggerezza e fiducia spassionata abbiamo tutti affrontato quei giorni. Il 7 aprile avremmo avuto, chi si e chi no, un esame e per questo siamo rimasti quasi tutti alL'Aquila, invece che tornare prima per anticipare le vacanze... ridendoci anche su con fare anche menefreghista "ma se il terremoto deve succedere, non può aspettare i giorni di pasqua che non ci siamo?!?!" Poi la notte e nulla fu più uguale a prima. Nulla. Nè io, nè la città, nè i miei amici. Quella notte si è portata dietro Nicola, le sue ambizioni e quella inimitabile e invidiabile voglia di vivere; mai mi perdonerò di non essere più andato da lui a studiare il sabato prima del sisma e mai mi perdonerò di non avere più avuto la forza di tornare sulla sua tomba.
L'alba del 6 aprile 2009 la ricorderò per sempre come uno di quei poster giganti in bianco e nero che ti rimangono fissi in mente. I primi raggi del sole si allungano sul centro storico in lontananza, circondato ancora dalla nube di fumo delle case crollate. Ed il freddo mattutino aquilano ti punge la mano mentre stringi ancora il cellulare, e dall'altra parte la vocina della vodafone che con fare cordiale ti comunica che il cellulare di Nicola non è raggiungibile. Quell'alba fu il simbolo di speranza sul futuro più doloroso che io possa aver mai visto.