Ciao a tutti,
inauguro il mio diario descrivendo, spero in modo semplice, come sono giunto a far risaltare la componente acustica della mia Gibson 175 del '91.
Come è ben noto la Gibson 175, considerata una vera regina delle chitarre jazz, ha un suono tipico e riconosciuto, che ha fatto storia e che è ottenibile con facilità: basta chiudere un po' i toni sul body e sull'ampli, usare il pick up al manico ed il gioco è fatto, ecco il familiare sound scuretto e vellutato, molto "Wes Montgomery like", indubbiamente affascinante.
Qualora si desideri ottenere un suono più acustico, alla Jim Hall se mi passate il paragone, bisogna dedicare un po' più di tempo ed attenzione a smanettare con cura nei controlli dell'ampli. Ho scoperto che sia il pick up che lo stadio di preamplificazione vanno tenuti a bassissimi volumi, soprattutto il primo, vero responsabile del progressivo "allontanamento" del timbro della chitarra verso il versante maggiormente caratterizzato dal timbro "elettrico". So bene che ogni accoppiata fa caso a se ma, a titolo di esempio, penso possa tornare utile vedere come sono giunto al sospirato archtop-acoustic-sound.
Sulla chitarra, col solo pick up al manico, il tono è a 4/5 mentre il volume è solo a 2. Sull'ampli (Fender Concert anni '80, all tubes 1x12") entro sull'ingresso a basso guadagno e sfrutto il ch. 2 (con più controlli e quindi maggiormente versatile) con le seguenti impostazioni: Volume 3, Gain 2, Master 5/6 (da variare alla bisogna), Treble 5, Mid 4, Bass 3, Reverb da 0 a 3 e Presence 3. Tutto molto semplice come si vede ma ammetto che mi è costata una certa fatica trovare il giusto mix: il volume è quindi regolato quasi completamente dal Master mentre evito, per quanto possibile, di tirar su il volume della chitarra ed il volume dell'ampli.
Spero possa tornare utile a qualcuno.
Ciao,
Osvi.